Il Presidente del Consiglio Meloni e i Ministri Tajani e Piantedosi sono stati a Tripoli per una missione del Governo italiano nel Paese Nordafricano. In occasione della visita, il Presidente ha incontrato il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdel Hamid al-Dabaib, con cui ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, e il Presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato di Libia, Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i Ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e dell’Interno, Matteo Piantedosi, in Libia per una missione del Governo italiano nel Paese Nordafricano, si sono recati a Tripoli per un nuovo patto di collaborazione. Accolti dal Ministro degli Affari Esteri del Governo di Unità Nazionale libico, Najla Al Mangoush all’aeroporto, successivamente il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha incontrato il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdel Hamid al-Dabaiba, con il quale ha rilasciato dichiarazioni alla stampa.
“La Libia è per noi anche un partner economico assolutamente strategico per le nostre aziende”, ha detto il premier italiano Giorgia Meloni. “Il Primo Ministro ricordava il Trattato di amicizia del 2008, il cui elemento più significativo in tema di sviluppo della Libia era la vicenda dell’autostrada. Noi vogliamo portare avanti gli impegni che ci siamo presi, è molto importante e ne abbiamo parlato: iniziare il prima possibile i lavori sull’aeroporto internazionale di Tripoli, perché chiaramente avere standard di sicurezza adeguati significa anche riprendere il prima possibile i voli diretti tra Libia e Italia. È una condizione fondamentale per legare i nostri Paesi e quindi abbiamo discusso di come superare le empasse che possono esserci state in passato per ricominciare a lavorare sulla nostra cooperazione a 360 gradi”. Sul fronte dell’immigrazione poi la Meloni ha aggiunto. “Per l’Italia rimane fondamentale la cooperazione in tema di contrasto ai flussi della migrazione irregolare. Questo è per noi un dossier assolutamente centrale. Nonostante gli sforzi anche delle autorità libiche, nonostante i nostri sforzi, i numeri della migrazione irregolare dalla Libia verso l’Italia rimangono ancora alti. Si tratta in buona sostanza, per quello che riguarda gli ingressi irregolari in Italia, di oltre il 50% di persone che vengono dalla Libia. Crediamo che si debbano intensificare gli sforzi in materia di contrasto al traffico e alla tratta di essere umani, chiaramente assicurando un trattamento umano alle persone che sono interessate. Noi restiamo determinati nel confermare il nostro impegno costante a supporto delle autorità libiche nella gestione dei flussi e nell’assistenza alle comunità locali – abbiamo, tra l’altro, le nostre iniziative in tema di fondo migrazioni -, ma crediamo che su questo si debba e si possa fare di più. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Abbiamo parlato e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali, e non è un tema che riguarda solamente l’Italia e la Libia, è un tema che deve riguardare l’Unione europea nel suo complesso e la cooperazione europea verso il Nord Africa, perché il modo più strutturale per affrontare il tema delle migrazioni è consentire alle persone di crescere e di prosperare nelle loro Nazioni e questo si fa aiutando quelle Nazioni a crescere a prosperare. Questo è uno dei temi che il prossimo Consiglio europeo affronterà: difesa della dimensione esterna; cooperazione in particolare con le Nazioni del Nord Africa, con le nazioni africane; priorità della rotta del Mediterraneo centrale come richiesto dall’Italia. Il contributo dell’Italia alla stabilizzazione della Libia deve portare ad un impatto positivo sul tema dei flussi migratori e del contrasto alle migrazioni irregolari. Noi oggi, in questa importante giornata, abbiamo adottato un’intesa firmata dai nostri rispettivi Ministri degli Esteri, che ringrazio, con l’obiettivo di potenziare le capacità e la cooperazione con l’autorità libica in relazione alla Guardia costiera. C’è qui presente anche il Ministro Piantedosi. Dobbiamo ringraziare anche lui e l’omologo Ministro degli Interni libico per questa iniziativa importante”.
L’altra questione fondamentale è quella che riguarda la cooperazione, che è antica e solida tra Italia e Libia, nel campo dell’energia. “L’energia rappresenta uno dei contributi più significativi che si possono dare alla stabilizzazione e alla crescita della Libia”, ha proseguito . “Eni è presente in Libia dal 1959 – ringrazio Claudio Descalzi per essere qui oggi – , ha di fatto contributo a una parte importante della storia libica di questi anni, dello sviluppo economico della Libia. Oggi, grazie al gasdotto Green Stream, condividiamo anche uno strumento fondamentale per favorire il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e la firma oggi dell’intesa tra Eni e Noc è un passaggio molto importante, storico nella lunga e proficua collaborazione tra Italia e Libia. L’intesa rilancia una serie di iniziative per diversificare le fonti energetiche, per lavorare sulla sostenibilità delle fonti energetiche. È un’iniziativa fatta soprattutto per garantire energia ai cittadini libici e per garantire maggiori flussi verso l’Europa in un progetto che l’Italia sta con forza portando avanti, che ormai la stampa italiana conosce e si comincia a conoscere anche fuori dai confini nazionali: fare dell’Italia un Hub di approvvigionamento energetico per l’intera Europa e quindi aiutare l’Europa nelle forniture energetiche in un momento di difficoltà e dare maggiore strategicità al ruolo della nostra Nazione”. Al termine dell’incontro si è svolta la cerimonia di firma di accordi tra Italia e Libia in tema di energia. Poi la Meloni ha incontrato il Presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato di Libia, Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi.
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