Non è una novità, lo sa bene chi ha dovuto recarsi da un concessionario per comprare un’auto nuova , che gli incentivi disponibili nel 2023 per l’acquisto di auto e motocicli non inquinanti, i cosiddetti “ecobonus auto” siano finiti in un solo mese. Il Ministero delle Imprese e del made in Italy, infatti, aveva fatto sapere che i concessionari potevano effettuare la prenotazione sulla piattaforma dedicata all’Ecobonus dal 10 gennaio 2023. Purtroppo però, come comunicato sul sito dedicato, il 7 febbraio 2023 i fondi destinati ai veicoli M1 con emissioni di CO2 comprese nella fascia tra 61 e 135 grammi per chilometro (benzina, diesel, mild hybrid, full hybrid e Gpl) sono già esauriti. E adesso cosa fare?
Il Parlamento ha stanziato in totale 630 milioni di euro per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1 (autoveicoli), L1e-L7e (motocicli e ciclomotori) e N1 e N2 (veicoli commerciali) e la buona notizia è che alcuni incentivi per auto non inquinanti ossia autoveicoli elettrici, ibridi, plug-in e vetture endotermiche (con motori a combustione interna) sono ancora disponibili purché l’acquisto avvenga entro il 31 dicembre 2023.
VEICOLI AMMESSI AI NUOVI INCENTIVI AUTO NON INQUINANTI
Gli incentivi auto non inquinanti 2023 riguardano l’acquisto di alcune tipologie di mezzi nuovi di fabbrica . Si tratta in particolare di veicoli non inquinanti:
- di categoria M1 (autoveicoli) omologati in una classe non inferiore ad Euro 6 nella fascia di emissioni:
– 0-20 grammi di anidride carbonica per chilometro (elettrici);
– 21-60 grammi di anidride carbonica per chilometro (ibridi plug – in);
– 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro (a basse emissioni). Per ultima fascia, però, il MIMIT ha comunicato l’esaurimento dei fondi disponibili sul sito dedicato agli incentivi. In genere, per i veicoli M1 per cui vi è ancora disponibilità economica, il beneficio è previsto solo con la rottamazione contestuale di una macchina con emissioni tra Euro 0 a Euro 4; - di categoria L1e-L7e (motocicli e ciclomotori) sia elettrici che non elettrici;
- di categoria N1 e N2 (veicoli commerciali) ad alimentazione esclusivamente elettrica.
Per la categoria autoveicoli M1 nella fascia di emissioni, i veicoli dovranno avere un prezzo di listino ufficiale della casa automobilistica produttrice pari o inferiore a:
- 35.000 euro, IVA esclusa per le fasce di emissione 0-20, 61-135 (ma per quest’ultima fascia i fondi degli incentivi auto risultano esauriti);
- 45.000 euro, IVA esclusa per la fascia di emissioni 21-60 grammi di anidride carbonica per chilometro.
A quanto ammontano i nuovi incentivi auto green? Il valore dello sconto varia a seconda del veicolo acquistato, ossia:
- per le auto elettriche l’Ecobonus è di 3.000 euro senza rottamazione del vecchio veicolo. La cifra diventa di 5.000 euro se si rottama una vettura con omologazione compresa tra Euro 0 ed Euro 4 posseduta da almeno 12 mesi da chi acquista o da un suo familiare convivente;
- per le auto ibride plug-in l’Ecobonus è di 2.000 euro senza rottamazione, che sale a 4.000 euro con rottamazione di un’auto da Euro 0 a Euro 4 sempre posseduta da almeno 12 mesi da chi acquista o da un suo familiare convivente;
- per le auto termiche, full o mild hybrid (con emissioni tra 61 e 135), concesso solo a fronte di rottamazione, l’incentivo è di 2.000 euro e, anche in questo caso, l’auto da rottamare deve essere stata acquistata da almeno 12 mesi da chi compra il nuovo o da un suo familiare convivente. Dal 7 febbraio 2023, però, i fondi per i veicoli rientranti in questa fascia di emissione risultano esauriti;
- per i motocicli e i ciclomotori, il meccanismo di sconto è calcolato in percentuale rispetto al prezzo di acquisto e comunque non supera un tetto di 2.500 euro a fronte comunque della rottamazione contestuale di un mezzo omologato tra Euro 0 ed Euro 3.
COME FUNZIONANO GLI INCENTIVI AUTO NON INQUINANTI
Come per le passate edizioni degli ecobonus auto nuovi incentivi per le auto non inquinanti si richiedono mediante la piattaforma Ecobonus. In sostanza, si seguiranno questi stessi step:
- l’incentivo viene “prenotato” dal concessionario attraverso la piattaforma dedicata;
- il contributo viene corrisposto al venditore che lo traduce in uno “sconto” riconosciuto all’acquirente tramite una compensazione relativamente al prezzo di acquisto;
- le imprese costruttrici o importatrici del veicolo rimborseranno al venditore, a loro volta, l’importo del contributo e lo recupereranno – a vendita avvenuta e con documenti alla mano – sotto forma di credito d’imposta;
- l’intero importo sarà recuperato tramite credito d’imposta utilizzabile in compensazione presentando sull’F24 sui servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
COME RICHIEDERE GLI INCENTIVI AUTO NON INQUINANTI
Le modalità di richiesta sono identiche a quelle che erano valide fino a maggio. La domanda dovrà essere presentata online tramite la citata piattaforma Ecobonus seguendo i seguenti passaggi:
- registrazione sulla piattaforma;
- prenotazione dei contributi;
- corresponsione dei contributi;
- rimborso a venditore;
- recupero del contributo.
A presentare la domanda devono essere i rivenditori (quindi non gli acquirenti dei veicoli). Al termine della procedura viene rilasciata una ricevuta di registrazione e di prenotazione secondo la disponibilità delle risorse.
DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLA DOMANDA
Al momento della prenotazione sarà necessaria la presentazione delle seguenti dichiarazioni:
- relativamente agli acquisti effettuati dalle persone fisiche, questa dichiarazione sostitutiva resa dall’acquirente attestante che il valore dell’ISEE relativo al nucleo familiare di cui fa parte è inferiore a 30.000 euro e che i componenti dello stesso nucleo non hanno già fruito del medesimo contributo, corredata dalla copia del documento di identità e del codice fiscale dell’acquirente e degli altri componenti del nucleo familiare;
- questo modello di dichiarazione di presa d’atto del mantenimento della proprietà del veicolo acquistato per almeno 12 mesi;
- relativamente agli acquisti effettuati da persone giuridiche, questa dichiarazione sostitutiva attestante l’impiego del veicolo acquistato in attività di autonoleggio con finalità commerciali diverse dal car sharing, corredata dalla copia del documento di identità dell’acquirente, con contestuale dichiarazione di presa d’atto del mantenimento di tale impiego nonché della proprietà del veicolo stesso in capo al soggetto beneficiario del contributo per almeno 12 mesi;
I moduli citati, dopo essere stati debitamente compilati e firmati dall’acquirente, dovranno essere inseriti dal venditore nella piattaforma. I venditori dovranno confermare le operazioni entro 270 giorni dalla data di apertura della prenotazione, ovvero dal 2 novembre 2022.
RISORSE DISPONIBILI
Le risorse disponibili per il 2023, previste sia dal DPCM 6 aprile 2022 che dalla Legge di Bilancio 2021, sono così ripartite:
- per l’acquisto di autoveicoli nuovi di fabbrica di categoria M1:
– 190 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 0-20 grammi di anidride carbonica per chilometro (elettrici);
– 235 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 21-60 grammi di anidride carbonica per chilometro (ibridi plug – in);
– 150 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro (a basse emissioni). I fondi per la fascia fascia 61-135, però, come comunicato dal MIMIT in data 7 febbraio 2023 sul portale dedicato, risultano già esauriti;
Si precisa che il 5% di questi importi sono riservati agli acquisti fatti da persone giuridiche per attività di car sharing commerciale o noleggio.
- per motocicli e ciclomotori di categoria tra L1e e L7e:
– 5 milioni per i veicoli non elettrici;
– 35 milioni per i veicoli elettrici
- per i veicoli commerciali di categoria N1 e N2 elettrici 15 milioni.
NUOVO BONUS RICARICA VEICOLI 2023
Il DPCM 4 agosto 2022 n. 1 ha anche un contributo per l’acquisto di infrastrutture di potenza standard per la ricarica di veicoli alimentati ad energia elettrica, il bonus colonnine per privati. Il contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, nel limite massimo di:
- 1.500 euro per richiedente;
- 8.000 euro in ipotesi di posa in opera sulle parti comuni di edifici condominiali.
L’incentivo è riconosciuto nel limite di spesa di euro 40 milioni, a valere sulle risorse del Fondo automotive, ma non è ancora stato reso operativo. Con successivi provvedimenti ministeriali verranno disciplinate le procedure per l’erogazione delle agevolazioni previste da questo ultimo DPCM.
domande frequenti aggiornate al 5 gennaio 2023
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