Rachel Welch, considerata tra le più grandi sex symbol del cinema hollywoodiano tra gli anni Sessanta e Settanta, è deceduta a Los Angeles, dopo una breve malattia, ieri 15 febbraio a 82 anni.
Nata a Chicago, nell’Illinois, da padre boliviano, Armando Carlos Tejada Urquizo, ingegnere aeronautico di origine spagnola, e madre statunitense di origine inglese, Josephine Sarah Hall, si trasferì all’età di due anni in un sobborgo di San Diego, in California. Da bambina studiò danza e iniziò a partecipare a numerosi concorsi di bellezza.
La Welch esordì come attrice a 24 anni, in piccole parti, nel 1964 nei film Madame P… e le sue ragazze di Russell Rouse, con protagonisti Shelley Winters e Robert Taylor, e al fianco di Elvis Presley in Il cantante del luna park di John Rich. Nel 1964, dopo alcune esperienze televisive, entrò prepotentemente nell’immaginario delle generazioni degli anni Sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in Un milione di anni fa di Don Chaffey. Il manifesto del film, uscito nel 1966, con il primo piano dell’attrice in un provocante bikini in pelle, divenne un cult e la Welch si affermò subito come sex symbol. Sempre nel 1966 recitò nel fortunato film di fantascienza Viaggio allucinante di Richard Fleischer, con protagonista Stephen Boyd, interpretandone l’unico personaggio femminile.
La prorompente bellezza dell’attrice, che tuttavia col tempo divenne anche il suo limite, e la sua notorietà la portarono presto ad affrontare vari generi cinematografici: la commedia, come Spara forte, più forte… non capisco! (1966) di Eduardo De Filippo, Le fate (1966) di Mauro Bolognini e Colpo grosso alla napoletana (1968) di Ken Annakin, il poliziesco, come La signora nel cemento (1968) di Gordon Douglas e L’implacabile omicida (1969) di James Neilson, e il western, nel quale spiccano Bandolero! (1968) di Andrew V. McLaglen, dove affiancò Dean Martin e James Stewart, e La texana e i fratelli Penitenza (1971) di Burt Kennedy.
Nel 1970 venne inserita nel cast del controverso film Il caso Myra Breckinridge di Michael Sarne, al fianco, tra gli altri, di Mae West, John Huston e Farrah Fawcett.
Nel 1973 interpretò il ruolo di Costanza Bonacieux nel film I tre moschettieri di Richard Lester, con Richard Chamberlain, Christopher Lee e Faye Dunaway, ruolo che le valse il Golden Globe alla miglior attrice in un film commedia o musicale. Visto il successo della pellicola l’anno dopo interpretò ancora la parte nel sequel Milady, diretto nuovamente da Lester. Negli anni successivi la Welch cominciò a diradare le sue partecipazioni al cinema. Nel 1981 fece il suo esordio a Broadway nel musical Woman of the Year, in cui rimpiazzò Lauren Bacall nel ruolo della protagonista. Nel 1987 ottenne la seconda nomination al Golden Globe come miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione con Quando morire di Paul Wendkos, questa volta senza vincere il premio. Poi sparì per quasi venti anni dal grande schermo, tornando a interpretare se stessa in Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale (1994) di Peter Segal, cui seguirono altri film. Dopo aver ridotto ancora gli impegni cinematografici e televisivi negli ultimi anni, l’attrice si è limitata a partecipare ad alcune serie TV come 8 semplici regole (2004) e CSI: Miami (2012). Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro Beyond the Cleavage, raccontando di se stessa dagli inizi di carriera, dei matrimoni e divorzi e soprattutto della cura del proprio corpo. Nel 2017, uno degli ultimi film, How to Be a Latin Lover di Ken Marino.
La Welch si è sposata 4 volte. La prima nel 1958 con James Welch, dal quale divorziò dopo avere avuto due figli, una dei quali è l’attrice Tahnee Welch, nata nel 1961. Successivamente si è sposata nel 1967 con Patrick Curtis, ex baby attore e nipote del regista Billy Wilder, che produsse diversi film della moglie e dal quale divorziò nel 1973. Nel 1980 si è sposata con il produttore cinematografico André Weinfeld, da cui ha divorziato nel 1990 e infine nel 1999 è convolata a nozze con Richard Palmer e i due hanno poi divorziato nel 2008.
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