Prosegue, nel 2022, la fase di accelerazione dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, aumentati in media d’anno del +3,8%. La crescita dei prezzi è particolarmente sostenuta nelle ripartizioni del Nord e più contenuta nel Centro e nel Sud e Isole, dove tuttavia si registra, per le abitazioni nuove, la variazione tendenziale più alta del paese (+7,8%). Si consolida l’accelerazione su base tendenziale dei prezzi delle abitazioni di Torino, Roma e Milano (in cui si registra un incremento del +7,5% dei prezzi delle abitazioni esistenti).
Guardando all’intero anno 2022, i prezzi delle abitazioni, sia nuove sia esistenti, risultano in aumento in tutte le ripartizioni geografiche. La crescita è particolarmente sostenuta nel Nord-Est (+4,8% con le abitazioni nuove che accelerano da +4,7% del 2021 a +7,3%) e nel Nord-Ovest (+4,3%); seguono il Centro, con una variazione annua del +3,1% e il Sud e Isole (+2,6%, sostenuta principalmente dalle abitazioni nuove che registrano la più alta variazione tendenziale del paese pari a +7,8%).
A Torino si rileva un rallentamento nella crescita dei prezzi su base tendenziale (da +6,1% a +3,9%), attribuibile soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove che passano da +10,1% del trimestre precedente a +4,3%. A Milano continua a registrarsi una crescita dei prezzi delle abitazioni molto sostenuta e in accelerazione rispetto al trimestre precedente (da +5,6% del terzo trimestre a +6,4%), confermando una crescita dei prezzi che non si è mai interrotta a partire dal quarto trimestre 2015. A Roma si rileva, invece, una decelerazione dell’IPAB (da +3,4% a +2,8%) dovuta unicamente ai prezzi delle abitazioni nuove che frenano la crescita passando da +6,4% del terzo trimestre a +1,1%, mentre quelli delle abitazioni esistenti crescono del 3,1% accelerando rispetto al trimestre precedente (era +2,9%).
Con un aumento medio annuo nel 2022 pari al +6,7%, Milano registra per il settimo anno consecutivo un incremento dei prezzi delle abitazioni, in accelerazione rispetto all’anno precedente (era +4,1%) (Prospetto 9). Questa dinamica è imputabile sia ai prezzi delle abitazioni esistenti (da +5,4 a +7,5%) sia a quelli delle abitazioni nuove che dopo una flessione nel 2021, tornano a salire (da -1,4% a +2,9%). A Torino l’IPAB cresce in media d’anno (da +2,1% a +3,7%) grazie soprattutto alle abitazioni esistenti (da +1,2% a +4,0%), mentre le abitazioni nuove frenano passando da +7,9% dell’anno precedente a +1,2%. Anche per Roma si registra un incremento dei prezzi pari a +3,5% (era +2,5% nel 2021), a cui concorrono sia i prezzi delle abitazioni nuove (da +6,5% a +5,3%) sia quelli delle esistenti (da +2,0% a +3,3%).
Alla luce di queste dinamiche, Torino e Roma riducono la flessione in media d’anno rispetto al 2010, anche se i livelli dei prezzi rimangono comunque molto al di sotto: Roma continua a registrare il calo più elevato (-23,0%) imputabile principalmente alla marcata riduzione dei prezzi delle abitazioni esistenti (-26,1%); segue Torino con una flessione del 15,6% dovuta alla riduzione dei prezzi delle abitazioni esistenti (-18,5%) solo in parte mitigata dall’aumento dei prezzi delle nuove (+3,5%). Viceversa a Milano i prezzi delle abitazioni, che già dal 2020 hanno superato il livello del 2010, continuano a salire (+17,4%) per entrambe le tipologie di abitazione (+12,6% le abitazioni nuove, +18,3% le abitazioni esistenti).
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