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ADDIO A MARY QUANT LA DONNA CHE HA RIVOLUZIONATO LA MODA DELLA SWINGING LONDON


La leggenda della moda Mary Quant è morta “serenamente a casa nel Surrey”, lo ha annunciato la sua famiglia giovedì. Aveva 93 anni ed è stata quasi da tutti considerata l’inventrice della minigonna, capo d’abbigliamento che spopolò tra i giovani negli anni Sessanta.

Indossata per la prima volta da una parrucchiera di 17 anni, Leslie Hornby detta Twiggy (fuscello), antesignana delle top model-teen ager, fu grazie all’intuizione della Quant che questo capo divenne famoso contribuendo a definire gli Swinging ’60. “Dame Mary ha avuto una enorme influenza sulle ragazze tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60”, ha detto Twiggy, tuttora ricordata come un’icona di stile. “Ha rivoluzionato la moda ed è stata una brillante imprenditrice”, ha scritto in un post sui social media. “Gli anni ’60 non sarebbero stati gli stessi senza di lei”. E seppure successivamente André Courrèges, che nel 1964 aveva presentato abiti corti e linee a trapezio, ne rivendicò il copyright, per Mary Quant “le vere creatrici della mini furono le ragazze, comuni quelle che camminavano per strada” e contribuirono a trasformarla in un capo cult dell’epoca. L’ex direttrice di Vogue Alexandra Shulman ha definito Dame Mary una “leader della moda ma anche dell’imprenditoria femminile”.

A lei vanno anche gli onori della creazione del maglione aderente al corpo lavorato a maglia a costine e degli hot pants . Dame Mary non ha avuto paura di provare nuovi materiali e ha utilizzato il cloruro di polivinile – meglio conosciuto come PVC o vinile – per realizzare abiti effetto bagnato come abiti e impermeabili. La sua Wet Collection del 1963 ebbe un enorme successo e le fece guadagnare la sua prima copertina di British Vogue, con la modella Tania Mallet che indossava un impermeabile rosso in PVC e un cappello abbinato.

Nata a Blackheath, in un sobborgo di Londra da due professori gallesi, della London University, che per lei sognavano un tranquillo futuro d’insegnante, Mary Quant studiò al Goldsmiths College prima di diventare stilista. A sedici anni però, decise di andarsene di casa per vivere la “bohème” a Londra. Qui conobbe Alexander Plunket Greene, appartenente ad una nobile famiglia inglese e nipote di Bertrand Russell, anch’egli smanioso di libertà e di stravaganze. I due iniziano un divertente ménage senza regole. Mary aveva già una predilezione per le gonne corte e gli stivaletti, Alexander si adattò. I due fecero amicizia con un ex avvocato diventato fotografo, Archie Mc Nair, e quando Alexander per il suo ventunesimo compleanno ereditò dei soldi, decisero, con l’aiuto di Mc Nair, di comperare una casa. Nello scantinato aprirono un ristorante ed al primo piano la boutique Bazaar (1955). Situato sulla Kings Road a Londra, quel negozio ebbe un successo immediato. Perché proprio in Inghilterra, in uno dei luoghi più conformisti d’Europa,  i giovani stavano cominciando ad avere un irrefrenabile voglia di cambiamento. E su ciò lei costruì il suo successo con l’aiuto di Alexander. Così per spezzare la tradizione con il vecchio mondo i giovani cominciarono a portare i capelli lunghi, le ragazze le gonne corte e spopolò la musica dei Beatles.

I londinesi dapprima risero della boutique di Mary definendola folcloristica, ma poi la curiosità attirò gente del mondo del cinema, del teatro, dell’arte. E così arrivarono i soldi e la fama per Mary, che nel frattempo si sposò con Alexander, e aprì un altro negozio nell’aristocratica Brompton Road a Knightsbridge. Mary quindi non fu solo un’icona della Swinging London, ma anche una brillante imprenditrice: nel 1963 diede vita al Ginger Group per esportare i suoi prodotti negli USA, nel 1966 lanciò una linea di cosmetici e nel 1967 una collezione di calzature. Nel 1966, ricevette dalle mani della regina Elisabetta, l’onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica, che l’anno prima era stata riconosciuta ai suoi idoli: i Beatles. Lo scrittore Bernard Levin la definì “High Priestess of Sixties fashion”, l’alta sacerdotessa della moda degli anni Sessanta. Nella sua vita conobbe anche Vidal Sassoon, il famoso hair stylist che nel 1966 creò per lei  il famoso taglio di capelli a caschetto. Un caschetto geometrico nella Londra degli anni 60 che liberò finalmente le donne dalla tortura di ore e ore di casco e orribili bigodini. Sì Mary Quant era una donna senza tempo e ha continuato ad esserlo e fino alla morte.



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