Harry Belafonte, attore e cantante di fama internazionale, attivista, umanitario sempre in prima linea, è morto martedì per insufficienza cardiaca congestizia nella sua casa di New York, accanto a sua moglie Pamela. Aveva 96 anni e fino all’ultimo ha vissuto sfruttando al meglio il suo tempo e le sue risorse fa sapere chi gli è stato amico per tanto tempo. L’annuncio lo ha dato la sua addetta stampa Ken Sunshine ieri nel tardo pomeriggio. Tutti ricordano le marce di protesta ei concerti di beneficenza, che ha sempre contribuito a organizzare. E poi la sua amicizia con Martin Luther King Jr., per il quale si è speso abbondantemente come figura pubblica per offrirgli un sostegno economico. Sempre impegnato e inflessibile, disposto ad affrontare i segregazionisti del sud, i liberali del nord, i miliardari fratelli Koch e il primo presidente nero del paese, Barack Obama. Belafonte è stato un artista importante sin dagli anni ’50. Ha vinto un Tony Award nel 1954 per il suo ruolo da protagonista in Almanac di John Murray Anderson e cinque anni dopo è diventato il primo attore nero a vincere un Emmy per lo speciale televisivo Tonight with Harry Belafonte.
Nel 1954, ha recitato insieme a Dorothy Dandridge nel musical diretto da Otto Preminger Carmen Jones, una svolta popolare per un cast tutto nero. Il film del 1957 L’isola al sole fu bandito in diverse città del sud, dove i proprietari di teatri furono minacciati dal Ku Klux Klan a causa della storia d’amore interrazziale del film tra Belafonte e Joan Fontaine.
Calypso, il disco che ha pubblicato nel 1955, è diventato il primo album da un milione di vendite ufficialmente certificato da un solista. Tra i suoi ammiratori anche il giovane Bob Dylan, che ha fatto il suo debutto suonando l’armonica in Midnight Special di Belafonte. “Harry era il miglior ballerino del paese e tutti lo sapevano”, scrisse in seguito Dylan. “Era quel raro tipo di personaggio che irradia così tanta grandezza, da farti sperare che un po’ di essa arrivi”. Belafonte è stato il primo afroamericano della storia a ricevere il Kennedy Center Honors nel 1989; successivamente ha poi ricevuto anche la National Medal of Arts (1994) e il Grammy Lifetime Achievement Award (2000).
Ha tenuto il suo ultimo concerto nel 2003 e nel 2012 ha ricevuto il Pardo alla carriera dal Festival internazionale del film di Locarno.
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