Il 29 settembre avrebbe compiuto 87 anni invece Silvio Berlusconi, conosciuto familiarmente anche come il Cavaliere, non ce l’ha fatta e stamattina è morto nell’ospedale San Raffaele la stessa struttura dove aveva affrontato un lungo ricovero di ben 45 giorni terminato lo scorso 19 maggio. E ricominciato lo scorso 9 giugno, per accertamenti programmati per la sua patologia ematologica legati alla leucemia mielomonocitica cronica, che ha continuato a provocargli problemi di vario genere nonostante la terapia antibiotica gli facesse fare dei piccoli progressi. All’ospedale meneghino sono accorsi la figlia Eleonora, arrivata intorno alle 9.30 e poi hanno fatto ingresso nella struttura qualche minuto dopo la sorella Marina e lo zio Paolo, entrando dal passo carrabile di via Olgettina 60 a bordo di un van. E di seguito anche la terzogenita Barbara e Pier Silvio. Un’amara sorpresa per tutti perché dopo una notte apparentemente tranquilla, non c’erano avvisaglie che potessero far pensare a un improvviso aggravamento delle condizioni di salute del presidente di Forza Italia.
Imprenditore, politico, quattro volte Presidente del Consiglio Berlusconi ha iniziato la sua attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia, nel 1975 ha costituito la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione multimediale Mediaset, nelle quali convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications, rimanendo figura simbolo della sua famiglia.
Nell’ottobre 1993 è entrato in politica e nel gennaio 1994 ha fondato Forza Italia, partito politico di centro-destra nel 2008 confluito ne Il Popolo della Libertà e poi rifondato nel 2013. Le sue politiche hanno segnato la vita pubblica italiana dalla metà degli anni novanta in poi con un atteggiamento tipico che è stato definito berlusconismo, ampiamente sostenuto dai suoi seguaci politici e dai suoi elettori, entrando fortemente anche nella cultura di massa e nell’immaginario collettivo italiano ed estero, ma suscitando anche un duro antiberlusconismo da parte degli oppositori, che ne hanno più volte sottolineato il conflitto di interessi, accusandolo di emanazione di leggi ad personam.
Eletto alla Camera dei deputati nel 1994, è stato confermato nelle successive quattro legislature, mentre nel 2013 è stato eletto per la prima volta senatore. Ha ottenuto quattro incarichi da Presidente del Consiglio: il primo nella XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011). Con 3339 giorni complessivi, è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana, superato in epoche precedenti solo da Benito Mussolini e Giovanni Giolitti; inoltre, ha presieduto i due governi più duraturi dalla proclamazione della Repubblica.
Secondo la rivista americana Forbes, con un patrimonio personale stimato a 7,3 miliardi di dollari USA (circa 6 miliardi di euro), Berlusconi è, nel 2021, il sesto uomo più ricco d’Italia e il 318º più ricco del mondo. Nel 2009 Forbes lo ha classificato 12º nella sua lista delle persone più potenti del mondo per il ruolo assunto nella politica italiana. È stato imputato in oltre venti procedimenti giudiziari. Nel 2013 è stato condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione e all’interdizione ai pubblici uffici per due anni per frode fiscale, decadendo quindi da senatore e cessando di essere un parlamentare dopo quasi vent’anni di presenza ininterrotta nelle due camere, dall’aprile 1994 al novembre 2013. Tornato candidabile nel 2018, è stato eletto parlamentare europeo alle elezioni europee del 2019. Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ha vinto nel collegio uninominale di Monza, tornando al Senato dopo nove anni di assenza. Ore 14. Il feretro in questi minuti ha lasciato l’ospedale per essere trasportato nella sua residenza ad Arcore, Villa San Martino, la tenuta dove spesso il premier ha festeggiato i trionfi del Milan, la squadra di cui è stato presidente fino al 2004. Mercoledì si celebreranno i funerali di Stato al Duomo di Milano. Tante le dichiarazioni di cordoglio. Tra le prime quella della premier Giorgia Meloni che ha scelto di fare un videomessaggio per ricordare l’ex amico premier descrivendolo come “un combattente” e un uomo “che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni e sono state esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione e dell’impresa”. Con Berlusconi, ha proseguito la premier, “l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti” e “che non doveva mai darsi per vinta”. Insieme, conclude, “abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie” e “anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. Addio Silvio”.
“Apprendo con profonda tristezza la notizia della morte di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane”, queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi. La sua leadership, ha contribuito a plasmare una nuova geografia della politica italiana e da presidente del Consiglio “ha affrontato eventi di portata globale, come la crisi aperta dall’attentato alle Torri Gemelle, la lotta al terrorismo internazionale e gli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo”. È stato una persona dotata di grande umanità e un imprenditore di successo, un innovatore nel suo campo” raggiungendo “posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del proprio impegno diretto nelle istituzioni”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa ha detto al Tg1 e poi al Tg5: “Sono stato un amico personale e per me è stato una sorta di fratello maggiore, anche se lui non piaceva, perché mi considerava un suo coetaneo, pur avendo 16 anni di più. Una cosa è sicura: c’è un’Italia prima che Berlusconi scendesse in politica e una Italia dopo. Lui ha cambiato la politica italiana ma anche tante altre cose, dall’architettura a Milano al rapporto con i suoi dipendenti, tra loro non credo ce ne sia uno che non l’abbia amato. Lascia un vuoto che difficilmente può essere colmato”. Quindi ha concluso, mettendo a disposizione il Senato per la camera ardente e ordinando le bandiere a mezz’asta: “L’Italia, dopo Berlusconi, sarà diversa da quella di oggi, esattamente come il prima e il dopo la sua discesa in campo”.
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, su Twitter ha scritto: “Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese. Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti. Oggi l’Italia piange insieme alla famiglia, ai suoi cari, alle sue aziende, al suo partito. A tutti quelli che gli hanno voluto bene il mio abbraccio più affettuoso e più sincero. In queste ore porto con me i ricordi dei nostri incontri, dei tanti consigli, dei nostri accordi, dei nostri scontri. Ma soprattutto di una telefonata in cui Silvio, non il Presidente, mi ha fatto scendere una lacrima parlando della mamma. Ci mancherai Pres, che la terra ti sia lieve”.
Commosso ha parlato di lui anche l’onorevole Gianfranco Rotondi, presidente di ‘Verde è Popolare’ e suo grande amico. “Silvio Berlusconi aveva un’intuizione nella politica che gli ha permesso di dare risposte efficaci alle necessità degli italiani. Trenta anni di amicizia, affetto, lavoro, consenso, dissenso, filosofia, musica, fede. Fino all’ultima telefonata, in cui mi dicesti: “Sono più importanti le cose che faremo di quelle che abbiamo fatto”. Senza di te non so cosa potremo fare, ma questa frase riassume la tua filosofia di vita, quella che ti ha reso quello che sei e resterai per sempre. Grazie, Silvio”. Non risponde ai cronisti sale in automobile e va via in direzione Arcore per dare l’ultimo addio all’amico Silvio Berlusconi, l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Fedelissimo di Silvio Berlusconi, col volto visibilmente provato, era stato più volte a trovarlo durante il suo ricovero in terapia intensiva al San Raffaele di Milano. Papa Francesco invece ha inviato un telegramma di condoglianze alla famiglia di Silvio Berlusconi per la scomparsa dell’ex premier. Bergoglio ha espresso “sentita partecipazione al lutto per la perdita di un protagonista della vita politica italiana, che ha ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energica”.
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