Ora il mercato finanziario guarda ai possibili scenari futuri con ipotesi diverse sulle tre società quotate anche se la holding ha espresso l’impegno perché le attività proseguano “in assoluta continuità”. MediaForEurope, guidata da Pier Silvio Berlusconi, è considerata dagli operatori quella con maggiore appeal per un riassetto: il contesto difficile del settore pubblicitario negli ultimi anni, il peso ancora rilevante nel mercato italiano e spagnola e la presenza di potenziali acquirenti per il business (dalla stessa Vivendi presente nel capitale fino a Discovery) sono i fattori alla base di tale valutazione. Sul gruppo Mondadori, dove la primogenita Marina ricopre la carica di presidente, il mercato tende a vedere stabilità nella struttura proprietaria – anche se la speculazione negli ultimi mesi non ha mancato di seguire le informazioni sullo stato di salute dell’ex presidente del Consiglio. Discorso diverso per Banca Mediolanum: da una parte la scomparsa di Berlusconi fa venire meno il nodo della riduzione della quota da parte di Fininvest, legata al lungo braccio di ferro con Bce-Bankitalia sulle conseguenza della condanna del 2013 a carico di Berlusconi nel processo sui diritti Mediaset, dall’altra la morte a due anni di distanza dei due soci storici (Ennio Doris e Silvio Berlusconi) pone nel medio termine l’interrogativo sulla tenuta futura dell’alleanza tra i rispettivi eredi.
Fininvest, la società che detiene le maggiori partecipazioni della famiglia Berlusconi, ha fatto sapere che le attività “proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto”. La morte di Silvio Berlusconi, lo scorso 12 giugno a 86 anni, ha innescato le scommesse in Borsa su potenziali operazioni straordinarie che possano coinvolgere in particolare MFE-MEDIAFOREUROPE (ex Mediaset, che ora scambia con azioni MFE A e MFE B). MFE, posseduta al 48% dalla holding Fininvest, gestisce canali televisivi commerciali in Italia e Spagna, e ha costruito una partecipazione sostanziale nella tedesca ProSieben. Oltre a MFE, la holding di famiglia controlla anche la casa editrice Mondadori e detiene una significativa partecipazione nell’asset manager Mediolanum. Fininvest ha affermato, a proposto di Berlusconi, che “la sua forza creativa, il suo genio imprenditoriale, la costante correttezza dei comportamenti, la straordinaria umanità sono sempre stati patrimonio inalienabile della società, come delle aziende del gruppo. E tale patrimonio resterà alla base di tutte le nostre attività, che proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto”. Berlusconi non ha mai nominato pubblicamente un erede, ma il nome a cui tutti ora guardano è quello della primogenita Marina, 56 anni, che guida il consiglio di amministrazione di Fininvest dal 2005.
Intanto in Borsa…
A Piazza Affari le azioni di società collegate a Silvio Berlusconi, il giorno dopo la morte dell’ex premier italiano hanno continuato a registrare un costante rialzo. Ora gli operatori, come già successo in passato con notizie negative sulle salute del fondatore, scommettono su eventuali operazioni straordinarie che possano coinvolgere il gruppo media, come una fusione o cessione, anche alla luce dei numerosi eredi tra figli e nipoti.
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