Menu Chiudi

L’INFERNO ALLE HAWAII, BIDEN FIRMA STATO DI DISASTRO PER LIBERARE GLI AIUTI


ph. Matthew Thayer/The Maui News/AP

Sono 56 le vittime accertate dopo il passaggio dell’uragano Dora nelle Hawaii dove ora che l’intensità delle fiamme e del fumo  hanno cominciato a diradarsi, sono visibili i primi danni. L’ex capitale, Lahaina, è stata assediata dalle fiamme lasciando poco scampo a chi ha cercato di fuggire dalle centinaia di edifici, quasi tutti di legno, che poi sono stati rasi al suolo dalle fiamme. Chi ha fatto in tempo a trovare un’imbarcazione o si è gettato in acqua dai pontili, è stato salvato dalla Coast Guard. Altri residenti, e anche molti visitatori, invece non hanno avuto scampo.

L’incendio che ha distrutto la parte occidentale dell’isola, ma ci sono altri focolai tuttora attivi anche nelle zone montuose della parte orientale, è probabilmente dovuto alla coincidenza di vari fattori che hanno a che fare con i mutamenti climatici del Pianeta che hanno provocato l’inaridimento del territorio. Così la vegetazione di Maui eccessivamente secca si è trasformata in un micidiale strumento di propagazione delle fiamme.  “Ancora non è chiaro se i residenti abbiano sottovalutato la gravità di quello che stava avvenendo, vista la scarsa esperienza di incendi in queste isole. Ma già i primi sopralluoghi degli elicotteri sembrano indicare che tutto è avvenuto in brevissimo tempo, visto che sono bruciate anche molti battelli e navi attraccate ai moli della città: sembra non ci sia stato nemmeno il tempo di spingerli al largo”, scrive il Corriere della Sera. Ora l’isola è in piena emergenza per la mancanza di elettricità, acqua potabile e connessioni telefoniche. Il versante orientale dell’isola e l’aeroporto non hanno subito danni e questo per fortuna ha reso possibile la rapida evacuazione di oltre diecimila turisti rimasti intrappolati nell’isola. Anche se è troppo presto per conoscere l’intera portata della distruzione, il governatore della contea di Maui, ha affermato che “sarà dell’ordine di miliardi di dollari, senza dubbio”. Giovedì 10 agosto, la Casa Bianca ha annunciato che il presidente Joe Biden aveva approvato una dichiarazione di disastro , liberando gli aiuti federali per aiutare la contea di Maui. Gran parte di Lahaina, dove vivono circa 12.000 persone nella parte occidentale di Maui, è stata distrutta e centinaia di famiglie sono state sfollate, ha detto il governatore. “Ci vorranno molti anni per ricostruire Lahaina”, ha detto nel corso della conferenza stampa di giovedì. “Tutti quegli edifici, virtualmente, dovranno essere ricostruiti. Sarà una nuova Lahaina”.

Tre elicotteri della US Coast Guard e della US Navy, segnala CNN, sono stati utilizzati nelle attività di ricerca e salvataggio lungo la costa occidentale di Maui, e una squadra federale è arrivata mercoledì 9 agosto per aiutare le operazioni di ricerca nell’area di Lahaina , hanno detto i funzionari. Potrebbero essere necessari giorni o addirittura settimane per riparare le reti di telefonia cellulare a Maui. I funzionari hanno utilizzato i telefoni satellitari per comunicare con i fornitori sul lato ovest di Maui per ripristinare l’energia elettrica nell’area, ha detto il tenente governatore Sylvia Luke . Più di 14.000 persone sono state trasportate al largo di Maui, e ieri le autorità hanno programmato che altre 14.500 vengano spostate al largo dell’isola. Gli ospedali di Maui sono stati sopraffatti da pazienti ustionati e persone che soffrivano di inalazione di fumo. Il governatore delle Hawaii ha ringraziato Delta, United e Alaska: le compagnie che hanno rapidamente realizzato un ponte aereo, utilizzando jet di maggiore capacità, per riportare nel continente americano i turisti accampati nell’aerostazione.



Scopri di più da WHAT U

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!

Scopri di più da WHAT U

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere