Quanto si scommette in Italia? Tanto tenuto conto che si contano circa 15 milioni di giocatori ogni anno. Praticamente, il 25% della popolazione italiana partecipa alle scommesse sportive che sono uno dei modi più comuni per giocare d’azzardo tra l’altro in maniera comoda e protetta. L’unica cosa positiva che si può aggiungere è che per fortuna è calato il gioco d’azzardo tra i giovani mentre si registra un vero boom tra gli adulti: nel 2017 i giocatori-studenti nella fascia 15-19 anni sono diminuiti di 400mila unità rispetto al 2014, quando i giovani scommettitori raggiungevano la quota di 1.4 milioni. Andando a ritroso, nel 2017 secondo uno studio del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Pisa, almeno una volta 17 milioni di italiani (di cui 1 mln studenti) contro i 10 mln del 2014 risultava che avevano giocato di azzardo.
Ora il problema del gioco di azzardo tra i giovani ha toccato Hong Kong, territorio autonomo nel Sudest della Cina ed è allarme ludopatia. Il servizio di consulenza sul gioco d’azzardo i-Change, racconta Scmp, istituito per fornire supporto ai giocatori problematici, ieri ha parlato di un sondaggio che ha rilevato che il 41% degli studenti intervistati aveva preso parte almeno una volta a un gioco d’azzardo tradizionale nel primo trimestre di l’anno. La lotteria Mark Six è stata la più popolare, con il 63,5% di partecipanti, seguita dal mahjong al 38% e dalle scommesse ippiche e calcistiche al 33%. Anche il progetto i-Change, gestito dal servizio sociale della Chiesa evangelica luterana di Hong Kong, ha rilevato che il 13% dei ragazzi intervistati ha affermato di aver piazzato scommesse nei casinò e il 7% ha giocato al gioco di carte baccarat. Il dottor Paul Wong, con l’Università di Hong Kong, ha segnalato che i giovani che si danno da fare con il gioco d’azzardo potrebbero affrontare problemi psicologici e sviluppare comportamenti suicidi. Circa la metà degli intervistati ha affermato di aver effettuato scommesse online e circa un terzo ha speso meno di HK $ 500 (US $ 63). Ma un altro 11% ha speso tra HK $ 501 e HK $ 2.000, mentre il 5% ha speso tra HK $ 2.001 e HK $ 5.000. Un totale del 3% ha piazzato scommesse per più di HK $ 5.000. Il professore associato Paul Wong Wai-ching, del dipartimento di assistenza sociale e amministrazione sociale dell’Università di Hong Kong , ha affermato che molti giovani si sono rivolti al gioco d’azzardo per divertimento o denaro, per pressione dei pari o per far fronte allo stress. Un comportamento assolutamente involutivo che ora a Hong Kong si cercherà di bloccare anche tassando tutti i giochi.
Ecco i Paesi dove il gioco d’azzardo è illegale
Italia
In Italia, anche se ci sono da specificare una serie di aspetti, il gioco di azzardo è illegale. Quindi come fanno i casinò di Sanremo, Venezia, Campione e Saint Vincent ad essere aperti? La risposta è molto semplice: operano con un’apposita deroga dello Stato. Il motivo di queste eccezione è estremamente pratico. I cittadini italiani amanti dei giochi di blackjack, o altri di carte e da tavolo, infatti, erano soliti recarsi in paesi stranieri per giocare. Soprattutto in Francia, Slovenia, Svizzera e Germania. E questo, era possibile soprattutto per chi risiedeva nelle regioni settentrionali visto che il tragitto da fare non era molto lungo. Il Governo italiano rendendosi conto che far andare i propri cittadini oltre frontiera per giocare, significava perdere anche soldi, decise di dare la possibilità a queste città di costruire dei casino, ma solo perché si trovavano in zone di confine. Infatti, a dimostrazione di quanto detto, è il fatto che in altre zone d’Italia, ad esempio Roma, Bologna, Firenze, Napoli e le isole, non c’è alcun casinò. Naturalmente, però, c’è da specificare che questo discorso non vale per le piattaforme virtuali che, invece, una volta ottenuta la regolare licenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, possono essere attive senza problemi e, soprattutto, senza infrangere alcuna legge sul web dovunque.
Stati Uniti
Il gioco d’azzardo negli Stati Uniti è illegale, ma ci sono alcune eccezioni. Come le due mecche del gioco d’azzardo, ovvero Las Vegas e Atlantic City che sono state create appositamente per far sì che i giocatori non si rechino altrove per giocare o, ancora peggio, vadano a puntare in bische clandestine facendo un doppio danno: infrangere la legge e sovvenzionare attività illegali.
Cina
Il governo cinese è uno strenuo oppositore del gioco d’azzardo, sia online sia terrestre. Ed ecco perché ci sono pene esemplari per chi viene scoperto a giocare ed, ovviamente, per i gestori delle piattaforme o delle strutture. Negli ultimi mesi, poi, la Cina ha deciso di mettere in campo una serie di azioni per andare a colpire sempre più persone colpevoli di dedicarsi al gioco d’azzardo illegale, e si tratta di una sorta di amnistia per chi si autodenuncerà e provvederà a dare dettagli sia su altri giocatori che sui gestori delle sale. In questo modo, infatti, si crea una situazione in cui è meglio autodenunciarsi immediatamente prima che lo faccia qualcun altro. Anche in Cina, però, ci sono delle eccezioni e parliamo degli stati di Hong Kong e Macao. In realtà, si tratta di due regioni che sono entrate a far parte del territorio cinese, ma che hanno un regime speciale dal punto di vista legislativo. E tra le norme in cui possono autoregolarsi, c’è anche il settore del gioco d’azzardo. Non a caso, in entrambe le aree ci sono alcuni dei più importanti casinò al mondo, tra cui ricordiamo il The Venetian Macao, un maxi resort e casinò da far invidia a quelli di Las Vegas. Ed, infatti, il proprietario di questa struttura è la società statunitense Las Vegas Sand che detiene alcuni dei casinò più belli nella città delle luci.
I Paesi Islamici
In gran parte dei paesi in cui prevale la religione islamica, il gioco d’azzardo, soprattutto terrestre è severamente vietato. Per chi infrange la legge, infatti, ci sono pene severissime che possono portare anche ad alcuni anni di carcere. Il gioco online, però, è sicuramente meno controllato e diciamo che trovare delle offerte casino virtuali in questi paesi non è così difficile. Nel Qatar, il governo impedisce totalmente il gioco, anche quello online (anche se i controlli non sono poi così ferrei) e le scommesse sportive. E parliamo di una delle nazioni in cui resort e maxi strutture non mancano. Così come il turismo, e perciò vedere la mancanza di strutture dedite al gioco, fa sicuramente una certa impressione.
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