Si è aperta ieri l’ottava edizione del Ferrara Film Festival che ha visto sul palcoscenico del Teatro Nuovo, pieno in ogni ordine di posto, una delle icone del cinema italiano nel mondo, Giancarlo Giannini. L’attore ha ricevuto dalle mani di Manuela Arcuri, madrina della cerimonia di apertura, il Dragone d’Oro alla Carriera, in una serata celebrativa iniziata con i ringraziamenti del direttore del Festival Maximilian Law e del presidente della Giuria Daniele Taddei, amministratore delegato di Studios. Nel pomeriggio Giannini è stato protagonista anche di due appuntamenti pomeridiani con lo Studios Lounge Live e con la Masterclass a cura di UniMercatorum insieme ad Anna Bisogno, professore associato di cinema, radio e televisione.
«Sono solo un attore che ha avuto fortuna, come nella candidatura all’Oscar per la quale aver avuto una regista come Lina Wertmuller ha contribuito in maniera determinante. – ha raccontato l’attore – Sono molto contento di essere qui stasera e orgoglioso di ricevere questo bellissimo premio. Grazie».
È stata una prima giornata ricca di appuntamenti quella che ha riempito ieri piazza Trento e Trieste, cuore del Ferrara Film Festival. Ad alternarsi nello Studios Lounge Live, lo studio “interattivo” allestito di fronte al Teatro Nuovo, tanti volti noti del cinema italiano e americano. A partire dall’attore hollywoodiano Jeremy Piven, protagonista del film Sweetwater, in anteprima europea al Festival, che ha aperto ieri sera il concorso cinematografico, insieme a lui sul palcoscenico anche il regista Martin Guigui.
Intervistato dall’attrice Julia Charlotte De Rossi, Edoardo Leo è stato uno dei più attesi nello Studios. L’attore ha raccontato il suo rapporto con i personaggi e i progetti futuri che lo vedranno protagonista e regista di “Non sono quello che sono”, in uscita prossimamente, in cui interpreta la parte di Iago in una rilettura della storia eterna dell’Otello di Shakespeare. «Sul palcoscenico mi sento a casa. Stasera sono particolarmente emozionato di condividere questo palcoscenico con un attore che ha ispirato la mia carriera. La mia vita professionale, infatti, è legata a un episodio in particolare: il mio primo successo fu quando Gigi Proietti, mio grande maestro, che mise in scena la versione teatrale di un film di Ettore Scola, “Il dramma della gelosia”, mi chiamò a interpretare il protagonista. Nel film quel ruolo era recitato proprio da Giancarlo Giannini. Per me, quindi, è da sempre un assoluto punto di riferimento, che ha spostato l’asse della mia carriera professionale».
A chiudere la prima giornata degli Studios è stata Manuela Arcuri, madrina della serata, bellissima avvolta in un elegantissimo abito nero: «I festival sono importanti per noi attori e per il pubblico. Servono a dare importanza e visibilità al lavoro che svolgiamo. Il cinema è anche uno strumento per mandare messaggi alla società e ci permette di sognare a occhi aperti, di piangere, di emozionarci. – ha raccontato al microfono della De Rossi – Oggi sono felice di essere qui e onorata di premiare un attore di fama mondiale e internazionale come Giancarlo Giannini».
«Non c’è nulla che si possa comparare a una serata passata davanti a uno schermo del cinema», ha dichiarato Maximilian Law. «Durante la pandemia molti festival hanno scelto di svolgersi attraverso edizioni virtuali, noi, invece, l’abbiamo fatto sempre dal vivo. In questa serata magica abbiamo con noi un parterre meraviglioso con grandi leggende del cinema da tutto il mondo, a partire da Giancarlo Giannini».
Oggi ancora una giornata di Festival che vedrà protagonista Kevin Reynolds, regista di Fandango, al quale è dedicata la retrospettiva in occasione dei 40 anni del film icona di una generazione. In anteprima mondiale per il Festival anche “L’incantevole Lucrezia Borgia”, di Marco Melluso e Diego Schiavo, che porterà sul palco del Festival l’attrice Lucrezia Lante della Rovere, protagonista dell’attesissimo film girato tra Ferrara e i territori del ducato estense.
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