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MIGRANTI: MA LA GERMANIA A CHE GIOCO GIOCA?


Sempre più complicata Si alzano i toni tra Italia e Germania, che dice di non voler accogliere gli immigrati che sbarcano in Italia. Difendendo a spada tratta il lavoro delle  ONG. Il ministro della Difesa Crosetto ha attaccato il cancelliere Scholz. “Si cerca di bloccare l’immigrazione in una parte d’Europa e se ne agevola il trasporto in un’altra. Coerente e geniale”, ha scritto su Twitter Crosetto commentando le parole del leader tedesco sul rafforzamento dei controlli ai suoi confini. Intanto continuano a infuriare le polemiche per i finanziamenti alle navi delle Organizzazioni non governative tedesche che soccorrono i migranti in mare per le quali il Bundestag ha stanziato 2 milioni di euro all’anno fino al 2026 che sono in totale 8 i milioni di finanziamento che riceveranno da qui ai prossimi anni. E di questi 1.55 i milioni sono stati messi materialmente nelle disponibilità di Sos Humanity (che ha ricevuto il finanziamento più sostanzioso), di Sea Eye e di comunità di Sant’Egidio. Rimane una tranche da 455mila euro per la quale dev’essere ancora comunicato il destinatario tra i progetti presentati. Da Roma, ma anche all’interno della stessa Germania, è stato  fatto notare che queste elargizioni di denaro pubblico finiscono nelle casse di organizzazioni private, che però operano in Italia, e ciò rappresenta una vera e propria ingerenza nella politica di un altro Paese. Il governo italiano continua a chiedere spiegazioni che non arrivano, visto e considerato che le navi delle Ong citate operano nel Mediterraneo per raccogliere i migranti che poi vengono sbarcati nei porti italiani. Ma le risposte non arrivano. E la cosa ancora più assurda è che questi 8mila  finanziamento non erano previsti stanziamenti per operazioni a terra, ma solo in mare e tutti gli 8 milioni di euro sarebbero dovuti essere versati nelle casse di United4Rescue. Questa però non è una Ong è ma è una associazione di Ong, della quale per altro fanno parte le due che hanno al momento ricevuto i finanziamenti. Sarebbe stata poi l’associazione a effettuare le spartizioni. Tuttavia, è emerso che il vicepresidente del Bundestag, nonché esponente dei Verdi, Katrin Göring-Eckardt, è la compagna di vita di Thies Gundlach, ossia fondatore e presidente dell’associazione United4Rescue. Il conflitto di interessi è evidente in questo enorme finanziamento pubblico, quindi è stato deciso di non finanziare direttamente United4Rescue. Resta il fatto che finora comunque i soldi sono arrivati a due delle tre Ong che fanno parte della crew. E ora la quarta tranche potrebbe essere versata a Sea-Watch. Anche nella famiglia United4Rescue gravitano anche altre Ong, che non sono direttamente parte dell’associazione ma ricevono comunque finanziamenti. Tra queste anche la barca italiana Mare Jonio, che ha ricevuto 135mila euro quest’anno per i costi di cantieristica. Quindi, se il piano del Bundestag fosse andato come era stato studiato, i finanziamenti pubblici del governo tedesco sarebbero stati elargiti indirettamente anche a una Ong italiana attraverso United4Rescue. E per il diritto del mare, il fatto di poter disporre di una nave battente bandiera italiana per gli interventi sui migranti è un’agevolazione enorme per la flotta civile, in quanto la nave italiana ha libero accesso a tutti i porti del Paese.



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