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REGNO UNITO, SUNAK IN BILICO RISCHIA DI FAVORIRE IL PASSAGGIO DEI LABURISTI


Alla conferenza annuale del partito conservatore, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha voluto presentarsi come l’uomo del cambiamento in rappresentanza del suo partito che in realtà ha in mano le redini del governo da ben 13 anni. Ora però passare la boa del 14esimo anno sembra già un’impresa perché il 2024 sarà l’anno del voto e i laburisti sono nettamente avanti nei sondaggi. Lo slogan della Conferenza annuale del partito conservatore racchiudeva nelle sue poche parole sia una missione sia una speranza: “Decisioni a lungo termine per un futuro più luminoso”. Un messaggio chiaro, che lasciava intendere che la nuova strada dovrà essere quella in cui abbonderanno i fatti e si faranno meno parole. In quasi un’ora di discorso a chiusura della Conferenza, Sunak ha parlato cambiamento epocale, realizzabile, ovviamente solo con lui,  quinto leader in 13 anni, del partito conservatore che però porta il  peso sulle spalle di scandali, dimissioni di alto profilo e accuse di incompetenza che nel tempo gli hanno creato non pochi problemi.

Insomma l’approccio populista non sembra funzionare più. Anche se tocca fianchi scoperti. In particolare quello sugli immigrati. Durante il suo discorso alla conferenza, il ministro degli Interni Suella Braverman ha ribadito la sua posizione anti-immigrazione avvertendo che un “uragano” di migrazione di massa si stava dirigendo verso la Gran Bretagna. Braverman ha fatto del respingere i rifugiati e i migranti che tentano di attraversare la Manica una sua priorità, spingendo molti a sinistra ad accusarla di alimentare deliberatamente i timori sull’immigrazione. Anche Sunak ha annunciato un’inversione di rotta su diverse politiche net zero del Regno Unito, ancora scosso dalla pandemia di COVID-19, da una forte crisi del costo della vita e dalla sua uscita divisiva dal dell’Unione Europea nel 2020, annunciando in particolare un allentamento degli obiettivi di efficienza energetica per le proprietà in affitto e facendo marcia indietro sui piani per far sì che i proprietari di casa sostituiscano le caldaie a gas con pompe di calore. Passi da gambero sulle politiche volte a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di carbonio entro il 2050  che non tutti hanno gradito. Sunak si è giustificato dicendo che desidera adottare un approccio “pragmatico” per raggiungere l’obiettivo.“Possiamo adottare un approccio più pragmatico, proporzionato e realistico per raggiungere lo zero netto”, ha sottolineato durante la conferenza stampa mercoledìscorso, affermando che il divieto di vendita di auto a benzina e diesel sarà rinviato dal 2030 al 2035.

In Scozia, dove il governo decentrato del Partito Nazionale Scozzese (SNP) è in disaccordo con il governo britannico riguardo al suo desiderio di indire un secondo referendum sull’indipendenza scozzese, i conservatori sperano che la loro posizione sull’industria britannica del petrolio e del gas nel Mare del Nord venga intaccata l’attuale controllo del SNP sulla politica scozzese. Nel Parlamento britannico a Westminster, l’SNP detiene attualmente la stragrande maggioranza dei seggi scozzesi. A settembre, Sunak ha dato il via libera all’inizio dell’estrazione al largo della Scozia a Rosebank, il più grande giacimento petrolifero non sfruttato nel Mare del Nord, nonostante l’opposizione del primo ministro scozzese dell’SNP, Humza Yousaf, che ha accusato i conservatori di “negazionismo climatico”. Le elezioni [nel Regno Unito] sono tutte in gioco”, ha detto l’elettore conservatore scozzese Iain McGill, che si è anche candidato per il partito. “Ad esempio, i conservatori vogliono prendere fino all’ultima goccia del nostro petrolio e del nostro gas e usarli. L’[SNP] vuole chiudere questa parte estremamente importante dell’economia, eliminare i posti di lavoro, gli investimenti e la sicurezza energetica che essi apportano, per importarli dall’estero”. Ma con il partito a circa 20 punti di distacco dai laburisti nei sondaggi, le speranze crescono tra gli elettori anti-conservatori britannici. I conti, quelli veri, però si faranno a inizio anno. E quello sì che sarà una vera cartina tornasole. A settembre Sunak ha incontrato la Presidente italiana del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e con lei ha avuto un lungo incontro a Nuova Delhi incentrato sui preparativi per il vertice del G20 che si è svolto il 9 settembre. Tra le priorità emerse quella di continuare a sostenere l’Ucraina con l’impegno a fornire garanzie di sicurezza e di di garantire una risposta efficace e globale alle principali sfide del nostro mondo, compresa l’intelligenza artificiale. I due Capi di Governo hanno inoltre convenuto sulla necessità di considerare gli sforzi congiunti necessari allo sviluppo dell’Africa come un’opportunità condivisa, anche rispetto al disumano traffico di esseri umani che sfrutta i flussi migratori.



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