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L’ATTIVISTA IRANIANA NARGES MOHAMMANDI VINCE IL NOBEL, MA RESTA IN CARCERE IN CONDIZIONI DISUMANE


Narges Mohammadi, Presidente dell’Iran’s Centre for Human Rights Defenders (CHRD) un’organizzazione non governativa guidata da Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace nel 2003

L’attivista iraniana Narges Mohammadi, che ha ottenuto il Premio Nobel per la pace mentre era detenuta in Iran, “è esplosa di gioia” e “ha festeggiato” questa vittoria in compagnia delle sue compagne di prigionia “nella loro cella”. Lo ha riferito oggi la famiglia all’Afp. “Narges ha appreso di aver ricevuto il premio Nobel per la pace ieri nel tardo pomeriggio attraverso messaggi trasmessi dagli alloggi degli uomini, che il venerdì hanno un accesso più facile ai telefoni”, ha precisato la famiglia. “Narges e le sue compagne di cella sono poi esplose di gioia e hanno celebrato questa vittoria nella loro cella”.

La sua storia

Sostenitrice della campagna contro la pena di morte, la Mohammandi è stata arrestata più volte. La prima condanna, di un anno di carcere, è arrivata nel 1998, per aver criticato il governo. Nell’aprile 2010 è stata convocata presso la Corte rivoluzionaria islamica per la sua adesione al Centro per la difesa dei Diritti Umani. È stata rilasciata con una cauzione di 50mila dollari, e nuovamente arrestata qualche giorno dopo e detenuta nella prigione di Evin. Arrestata poi nel luglio 2011, il 31 luglio 2012 è uscita di prigione. Di nuovo in carcere nel 2015 e 2016, il 16 novembre 2021 è stata arrestata mentre partecipava a una cerimonia commemorativa nella città di Karaj, in ricordo di Ebrahim Ketabdar, ucciso dalle forze dell’ordine durante le proteste di novembre 2019. Il 15 gennaio 2022 è stata condannata a otto anni e due mesi di reclusione, due anni di esilio e 74 frustate. A Narges sono state negate le cure mediche secondo Amnesty International, nonostante soffra di una malattia polmonare. La donna l’11 settembre 2011 è stata condannata a un totale di 11 anni e 11 mesi di carcere, 154 frustate e altre sanzioni in due casi separati derivanti esclusivamente dal suo lavoro per i diritti umani.

L’Unione europea ha condannato la persecuzione contro Mohammadi, dichiarando: “[…] l’UE invita l’Iran a rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale e a rilasciare urgentemente la signora Mohammadi, tenendo conto anche del deterioramento delle sue condizioni di salute”.

Nel dicembre 2022, Narges è stata inserita nella lista delle 100 donne più importanti della BBC. Narges Mohammadi è stata insignita del premio Nobel per la Pace 2023 per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani. Questa scelta onora l’impegno di tutti coloro che con coraggio difendono i diritti umani in Iran.



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