Oggi venerdì 13 ottobre Space X ha lanciato la navicella spaziale Psyche dal Kennedy Space Center della NASA in Florida per un viaggio che durerà sei anni verso un raro asteroide ricoperto di metallo. Gli scienziati ritengono di avere scoperto i resti malconci del nucleo di un pianeta primordiale che potrebbero far luce sui centri inaccessibili della Terra e di altri pianeti rocciosi. E la navicella dovrebbe raggiungere l’enorme oggetto a forma di patata nel 2029.
“Durante questa missione effettueremo ricerche sul più grande oggetto metallico del sistema solare, su come si formano i pianeti e testeremo le comunicazioni laser ad alta velocità con la tecnologia Deep Space Optical Communications”, hanno fatto sapere dalla Nasa. Insomma dopo decenni trascorsi a visitare mondi lontani fatti di roccia, ghiaccio e gas, la NASA è entusiasta di inseguirne uno rivestito di metallo. Dei circa nove asteroidi ricchi di metalli scoperti finora, Psiche è il più grande e orbita attorno al Sole nella parte esterna della fascia principale degli asteroidi tra Marte e Giove insieme a milioni di altre rocce spaziali. Fu scoperto nel 1852 e prese il nome dall’affascinante dea dell’anima della mitologia greca. Gli astronomi sanno dai radar e da altre osservazioni che l’asteroide è grande circa 232 chilometri ed è lungo 280 chilometri. Si ipotizza che sia ricco di ferro, nichel e altri metalli, e molto probabilmente di silicati, con una superficie opaca, prevalentemente grigia, probabilmente ricoperta da fini grani metallici provenienti da impatti cosmici. Ritenuto un elemento fondamentale della formazione del sistema solare 4,5 miliardi di anni fa, l’asteroide potrebbe aiutare a rispondere a domande fondamentali come come è nata la vita sulla Terra e cosa rende il nostro pianeta abitabile. Sulla Terra, il nucleo di ferro del pianeta è responsabile del campo magnetico che protegge la nostra atmosfera e consente la vita.
Guidata dall’Arizona State University per conto della NASA, la missione da 1,2 miliardi di dollari utilizzerà un percorso circolare per raggiungere l’asteroide. La navicella spaziale delle dimensioni di un furgone, con pannelli solari abbastanza grandi da riempire un campo da tennis, volerà oltre Marte per aumentare la gravità nel 2026. E tre anni dopo, raggiungerà l’asteroide e tenterà di entrare in orbita attorno ad esso, volteggiando fino a 700 chilometri e fino a 75 chilometri almeno fino al 2031.
La navicella spaziale si basa sulla propulsione elettrica solare, utilizzando propulsori alimentati a gas xeno e i loro delicati impulsi blu luminosi. È in fase di sviluppo anche un sistema di comunicazione sperimentale, che utilizza laser invece di onde radio nel tentativo di espandere il flusso di dati dallo spazio profondo alla Terra. La NASA prevede che il test produrrà una quantità di dati 10 volte superiore, sufficiente per trasmettere un giorno video dalla Luna o da Marte.
Il veicolo spaziale avrebbe dovuto decollare un anno fa, ma venne bloccato da ritardi nei test del software di volo attribuiti a una cattiva gestione e ad altri problemi. Il programma rivisto ha aggiunto tempo di viaggio extra. Quindi, invece di arrivare sull’asteroide nel 2026 come inizialmente previsto, non ci arriverà prima del 2029.
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