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FINANZIARIA 2023, CIRCA 17MILA PERSONE POTREBBERO ANDARE IN PENSIONE CON QUOTA 103


“Le risorse sono poche, tanto che i ministeri dovranno tirare la cinghia per 2,5 miliardi in tre anni. E tempo da perdere ce n’è ancora meno”. Con questo imperativo Giorgia Meloni chiude l’intesa con gli alleati sulla manovra che arriva in Parlamento, con pochi ritocchi rispetto alle intenzioni inziali ma qualche sorpresa come l’Iva sui pannolini che non andrà più al 22% ma al 10% come la tampon tax e gli altri prodotti per l’infanzia. Limature, piccole modifiche che però placano, almeno per il momento, Lega e Forza Italia che possono rivendicare il mantenimento di quota 103.

Allo stralcio delle tre misure indicate nel parere della commissione Bilancio sulla manovra arriva anche il sì, poi della presidenza del Senato. Tra le misure stralciate anche l’articolo 13 sulle donazioni.

Dovrebbe essere di appena 17mila lavoratori la platea che accederà alla pensione con Quota 103 nel 2024 (almeno 62 anni di età e 41 di contributi) secondo le stime della Relazione tecnica allegata alla legge di Bilancio inviata in Parlamento. Su questa stima peserà, spiega la Relazione, il metodo di calcolo dell’assegno interamente contributivo e il tetto a quattro volte il trattamento minimo (2.252 euro lordi) fino al momento del raggiungimento dell’età di vecchiaia (era cinque volte nel 2023). Nel 2025 potrebbero accedere alla misura avendo raggiunto i requisiti nel 2024 25mila persone mentre nel 2026 sarebbero 3mila.

“La presenza di una penalizzazione permanente del trattamento pensionistico ancorché ridotta e comunque di fatto calcolabile a partire dall’età di 63 anni – spiega la Relazione – anche per l’operare del regime delle decorrenze (passate da tre a sette mesi per il privato e da sei a nove per il settore pubblico, ndr) può condizionare le scelte comportamentali”. La Relazione sottolinea che il costo pensionistico della misura è stimato in 112 milioni per il 2024, 804 milioni per il 2025 e 414 milioni nel 2026. Per il 2027 è previsto un risparmio di 151 milioni. Sono previsti ulteriori oneri per l’anticipo del Tfr per cui nel complesso gli oneri della misura in totale sono di 149 milioni nel 2024, 835 nel 2025 e 355 nel 2026 mentre nel 2027 c’è un risparmio si 160 milioni.

Erasmus in Italia per 10mila studenti

Borse di studio per circa 10mila studenti per partecipare al progetto dell’Erasmus in Italia: secondo quanto si legge nella relazione tecnica alla manovra, infatti, i fondi (3 milioni nel 2024 e 7 milioni nel 2025) serviranno a erogare borse di studio da “circa 1000 euro”. Tremila studenti il prossimo anno e 7mila in quello successivo potranno quindi ottenere un aiuto per la mobilità tra università italiane. Il contributo, si conferma nel testo finale della manovra, sarà esentasse. 

Platea di 12.500 persone per ‘Ape sociale nel 2024

Con l’aumento da 63 anni a 63 anni e cinque mesi del requisito anagrafico per accedere all’Ape sociale nel 2024 potranno accedere alla misura – secondo la Relazione tecnica alla legge di Bilancio – 12.500 persone per una spesa di 85 milioni. Per il 2025 sono attese 11.100 uscite per una spesa di 168 milioni mentre per il 2026 la stima è di 8mila persone per 127 milioni. Per il 2026 la stima è di 3.400 persone per un accantonamento di 67 milioni. Per accedere a Opzione donna è previsto l’innalzamento di un anno dell’età minima, da 60 a 61 anni, con uno sconto di un anno per figli fino a un massimo di due anni per chi ha almeno due figli, e ci si attende che nel 2024 escano con questa misura solo 2.200 persone per 16,1 milioni di spesa. Nel 2025 si attendono 3mila uscite per 44,9 milioni di spesa. Nei primi 9 mesi del 2023 le uscite con Opzione donna sono state 2.228. Sono confermate le finestre di 12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome.

Nuove risorse nella pubblica amministrazione

Le risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti della Pa previste dalla manovra e dal decreto anticipi collegato si tradurranno in un aumento di quasi il 6% per i dipendenti pubblici. E’ quanto emerge dalla relazione tecnica alla legge di bilancio. L’ammontare complessivo delle risorse per i contratti (che la manovra aumenta di 3 miliardi per il 2024, in aggiunta ai 2 miliardi per il 2023 del dl anticipi, e 5 miliardi dal 2025) consente di “riconoscere a regime dal 2024” un incremento retributivo complessivo del 5,78% (comprensivo dell’indennità di vacanza contrattuale) per il personale del settore statale, per quello del settore non statale, e per il personale del Servizio sanitario nazionale.

Dall’aumento della cedolare sugli affitti il gettito crescerà di 17,6 milioni nel 2025

Oltre 17 milioni di maggior gettito per il 2025 derivante dall’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% per gli affitti brevi di più di un appartamento, previsto dalla manovra. E’ la stima contenuta nella relazione tecnica alla Legge di Bilancio. L’andamento finanziario formulato “considerando la decorrenza della norma dal 2024, nell’ipotesi prudenziale di applicazione del maggior gettito in sede di dichiarazione” è di 17,6 milioni nel 2025 e 8,8 milioni nel 2026.

“Sono estremamente soddisfatta che la convergenza della maggioranza sul tema della cedolare secca ricalchi quella che da mesi porto avanti per gli affitti brevi”, queste le parole del ministro del turismo Daniela Santanché che vede nel Cin -codice identificativo nazionale- l’elemento qualificante per contrastare l’abusivismo ed evitare la concorrenza sleale. “Quella di innalzare l’aliquota in base al numero di case e la modalità di messa a reddito è una scelta di buonsenso che rispetta la proprietà privata, ma soprattutto che non mette le mani in tasca degli italiani. Oggi mettiamo ordine in un settore che non era mai stato toccato da chi ci ha preceduto, lo facciamo senza aumentare le tasse, ma regolamentando e reinvestendo quei denari su famiglie, imprese e sviluppo. A chi, dalle opposizioni, ha sperato che la granitica unione maggioranza si sgretolasse di fronte al bene degli italiani dico riprova sarai più fortunata”.



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