Giovedì 28 dicembre alle ore 9 alla Camera riprenderà la discussione generale e, a seguire, l’esame del disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”. Lunedì 18 dicembre la Commissione Bilancio del Senato aveva chiuso i lavori sulla legge di bilancio 2024. La manovra di bilancio 2024, che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito “molto realistica e molto seria”, vale complessivamente poco meno di 24 miliardi, ed è frutto di più di 15 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese. Stando alla tabella di marcia si prevede che il disegno di legge avrà un iter rapido che porterà all’approvazione definitiva del provvedimento entro Capodanno. L’entrata nel rush finale del DDL scongiura quindi lo spettro dell’esercizio provvisorio, che scatterebbe inesorabile se non si arrivasse al via libera entro il 31 dicembre.
Il voto finale è previsto il 29 dicembre intorno alle ore 19, preceduto dalle dichiarazioni di voto. Dalla Commissione sono stati approvati quattro emendamenti, discussi con l’opposizione. Vengono quindi revocati i tagli, inizialmente preventivati, a pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari, mantenendo la penalizzazione delle pensioni anticipate; vengono aggiunte risorse per Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza e per gli enti locali.
Cosa prevede la legge di bilancio 2024? In cima alla lista delle priorità individuate dal Governo italiano c’è la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo che significa più soldi in busta paga per i redditi medio bassi, con il taglio del cuneo di 6 punti per chi ha fino a 35mila euro e 7 per fino a 25mila. Un aumento in busta paga che mediamente corrisponde circa 100 euro al mese per circa 14 milioni di italiani. E poiché la priorità del Governo italiano è difendere potere d’acquisto, in aggiunta èstata prevista una spesa di
sette miliardi per rinnovi contratti della Pubblica Amministrazione ossia per il cosidetto pubblico impiego, 2 per la sanità (cui pare se ne aggiungeranno altri 3) e 5 per i restanti settori.
Eliminato il vincolo sulle pensioni contributive
Per le pensioni interamente nel sistema contributivo è stato eliminato il vincolo di andare in pensione con l’età raggiunta se l’importo della pensione supera di 1,5 la pensione sociale.
Rivalutazione delle pensioni al 100% sino a quattro volte minimo
Rivalutazione del 100% per le pensioni sino a quattro volte il minimo, del 90% tra 4 e 5 volte il minimo e poi c’è un decalage. La rivalutazione viene confermata per le pensioni minime di chi ha più di 75 anni.
PENSIONE REQUISITI FINO AL 31 DICEMBRE 2023
calcolo misto – tetto 5 volte – finestre ridotte
Età minime reali 2024: dipendenti privati 62 anni e sette mesi; dipendenti pubblici 62 anni e 9 mesi
Incentivo per non chiedere la quota 103: aumento in busta paga del 9,19%
QUOTA 103: requisiti 62 anni età + 41 anni contributivi
PENSIONE: pensione solo metodo contributivo (eliminato calcolo retributivo)
TETTO FINO A 67 ANNI: 4 volte la pensione minima = 2.272 euro attuali (ora 5 volte = 2.840 euro attuali)
FINESTRE PER ANDARE IN PENSIONE:
dipendenti privati: da 3 a 7 mesi
dipendenti pubblici: da 7 a 9 mesi
Ape sociale e opzione donna sostituiti da un fondo unico
Le pensioni ape sociale e pensione donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita.
Lo Stato pagherà i contributi a madri con più figli
Per dare anche una spinta alla natalità è stato deciso che le madri con due figli o più non paghino i contributi a carico del lavoratore, e la quota del lavoratore per esse la paghi lo Stato che in parte compensava già pagando i contributi previdenziali.
Asilo gratis dal secondo figlio
Dal secondo figlio l’asilo nido è gratis.
Sette miliardi per rinnovi contratti P.A. e due alla sanità
Un’altra misura è relativa agli aumenti contrattuali del pubblico impiego, complessivamente più di 7 miliardi di Euro a disposizione del Ministero, particolarmente per gli aumenti contrattuali, dei quali più di 2 miliardi sono relativi alla sanità, cinque sono per i restanti settori.
Per gli autonomi confermati flat tax e acconto a rate
Anche per il “lavoro autonomo” è iniziato un lavoro importante lo scorso anno con un aumento dell’importo per tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi.
Si conferma questa misura, e viene prorogata per altri 3 anni una norma molto importante che è l’indennità straordinaria di continuità, una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi.
Viene ampliato il reddito per usufruire di questo ammortizzatore sociale e, per la prima volta quest’anno, gli autonomi non dovranno pagare l’anticipo irpef a novembre, ma rateizzarlo in 5 rate da gennaio a giugno.
Che cos’è la manovra o legge di bilancio?
La legge di bilancio è una legge della Repubblica Italiana con la quale viene approvato il bilancio dello Stato.
È lo strumento previsto dall’Articolo 81 della Costituzione, attraverso il quale il Governo, con un documento contabile di tipo preventivo, comunica al Parlamento le spese pubbliche e le entrate previste per l’anno successivo in base alle leggi vigenti, a differenza del rendiconto consuntivo, che è un documento contabile nel quale sono elencate le entrate e le spese che si sono realizzate nell’anno finanziario a cui il bilancio si riferisce. Secondo il sopra menzionato articolo 81 della Costituzione, la legge di approvazione del bilancio non può, a differenza della legge di stabilità, introdurre altri tributi e altre spese.
Ogni altra norma che introduca spese ne deve indicare la rispettiva copertura finanziaria.
Sempre secondo l’articolo, il Presidente della Repubblica può rifiutare la firma di leggi prive di copertura finanziaria. La legge 243/2012 ha disposto che, a partire dal 2016, la legge di bilancio costituisca un unico testo legislativo con la legge di stabilità. Il 28 luglio 2016 il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge che disciplina la legge di bilancio, presentata da Francesco Boccia (primo firmatario), presidente della commissione Bilancio della Camera. La Riforma del Bilancio dello Stato è diventata legge con il voto favorevole di più dell’80% delle forze parlamentari di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.
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