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25 GENNAIO IL PE COMMEMORA CON IRENE SHASHAR SOPRAVVISSUTA ALL’OLOCAUSTO, LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIA


In attesa delle commemorazioni previste per il 27 gennaio, Giorno della Memoria, oggi giovedì 25 gennaio, Irene Shashar, sopravvissuta del ghetto di Varsavia, si è rivolta ai deputati in plenaria a Bruxelles per commemorare questa significativa giornata con 2 giorni di anticipo. Aprendo la seduta solenne, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha dichiarato: “Rendiamo omaggio alle vittime dell’Olocausto e ribadiamo il nostro incrollabile impegno contro l’antisemitismo, il razzismo e altre forme di odio”. E dopo aver sottolineato che il silenzio complice di molti ha reso possibili gli orrori nazisti, ha aggiunto: “Il Parlamento europeo non è un luogo di indifferenza parliamo contro i negazionisti dell’Olocausto, contro la disinformazione e contro la violenza. Ascolteremo la tua storia. Porteremo le tue lezioni con noi. Noi ricorderemo”, ha concluso, prima di dare la parola alla signora Shashar.

Durante il suo discorso, Irene Shashar ha descritto come è sopravvissuta agli orrori del nazismo a Varsavia raccontando che è riuscita a salvarsi dall’Olocausto”, scappando attraverso una fogna verso il lato ariano di Varsavia dove amici di sua madre li hanno aiutati. Ora lei vive ora in Israele. La donna po ha proseguito dicendo: “Sono stata benedetta con l’opportunità di avere figli e nipoti. Ho fatto la cosa che Hitler ha cercato di prevenire così duramente. Hitler non ha vinto!” Parlando della guerra in corso e degli attacchi terroristici del 7 ottobre, ha spiegato di aver lasciato il suo paese “in seguito a violenze, omicidi, stupri e terrore” e ha chiesto ai deputati al Parlamento europeo la loro solidarietà e il loro sostegno per far sì che gli ostaggi siano riuniti con le loro famiglie. Dopo il 7 ottobre, “la rinascita dell’antisemitismo significa che l’odio del passato è ancora con noi”, ha avvertito Shashar. “Gli ebrei ancora una volta non si sentono al sicuro in Europa. Dopo l’Olocausto, questo dovrebbe essere inaccettabile. ‘Mai più dovrebbe significare mai più’.” Riferendosi all’Europa, che ha saputo mettere da parte l’odio del passato e riunirsi, ha dichiarato che il suo sogno era che i suoi figli, tutti bambini, vivessero in un Medio Oriente pacifico, libero dall’odio, “specialmente verso di noi, gli ebrei”. E ha aggiunto: “Nel mio sogno, gli ebrei trovano sicurezza ovunque scelgano di chiamare casa. E l’antisemitismo è finalmente una cosa del passato”. Terminando il suo discorso, Shashar ha detto che mentre lei ha vinto contro Hitler, i suoi nipoti devono ancora lottare per la loro sopravvivenza. “Chiedo a voi, Parlamento d’Europa, di contribuire a realizzare il mio sogno. Insieme a voi possiamo porre fine all’antisemitismo e raggiungere una pace duratura”. Dopo il discorso di Shashar, i deputati hanno osservato un minuto di silenzio. La cerimonia si è conclusa con un’esibizione musicale di Sheva Tehoval, soprano, e Marcelo Nisinman, del “Kaddish” di Maurice Ravel.

Chi è Irene Shashar

Nata il 12 dicembre 1937 come Ruth Lewkowicz, Irene Shashar è una delle sopravvissute provenienti dal ghetto di Varsavia. Dopo che suo padre venne ucciso dai nazisti, fuggì dal ghetto con sua madre attraverso le fogne, dirigendosi verso un’altra parte di Varsavia, dove fu una “bambina nascosta” per il resto della guerra. Lei e sua madre si trasferirono poi a Parigi. Dopo la morte della madre, si trasferì in Perù dove fu adottata da parenti. Dopo aver studiato negli Stati Uniti, si è trasferita in Israele all’età di 25 anni ed è diventata la più giovane di sempre a ricoprire una carica all’Università Ebraica. Oggi vive a Modiin, in Israele. Nel 2023 ha pubblicato la sua biografia Ho vinto contro Hitler.



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