Lunedì 4 marzo, la Francia è diventata il primo paese al mondo a sancire il diritto all’aborto nella sua costituzione. I deputati di entrambe le camere del parlamento francese hanno votato a favore del provvedimento con 780 voti favorevoli e 72 contrari, ottenendo facilmente la maggioranza dei tre quinti necessaria per modificare la costituzione francese. Un chiaro segnale quello della Francia di sostegno ai diritti della persona tenuto conto dei venti contrari che soffiano contro l’aborto negli Stati Uniti, così come in alcune parti d’Europa, come l’Ungheria, dove i partiti di estrema destra sono arrivati per dare potenza.
Dopo il voto, la Torre Eiffel è stata illuminata con la scritta “il mio corpo, la mia scelta”.
La Francia ha legalizzato per la prima volta l’aborto nel 1975, dopo una campagna guidata dall’allora ministro della Sanità Simone Veil, una sopravvissuta di Auschwitz diventata una delle icone femministe più famose del paese. Ma se l’aborto è una questione altamente controversa nella politica statunitense , in Francia è ampiamente sostenuto. Fatta eccezione per alcuni legislatori che hanno votato contro l’emendamento non perché contrari all’aborto, ma perché ritenevano che la misura non fosse necessaria, dato l’ampio sostegno ai diritti riproduttivi. L’approvazione del provvedimento è una chiara vittoria della sinistra francese, che da anni spinge per garantire il diritto all’aborto nella Costituzione. Prima del 2022, il governo del presidente Emmanuel Macron sosteneva – come gli attuali oppositori dell’emendamento – che la mossa non era necessaria. Tuttavia, nel 2022, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti si è pronunciata contro Roe v. Wade e ha lasciato che gli Stati decidessero individualmente sulla questione, la Francia ha deciso la svolta.
La Chiesa cattolica è stata uno dei pochi gruppi ad annunciare la propria opposizione all’emendamento. La Pontificia Accademia per la Vita, l’organismo vaticano che si occupa di questioni legate alla bioetica, ha affermato in un comunicato che “nell’era dei diritti umani universali, non può esistere un ‘diritto’ a togliere la vita umana”. Anche una conferenza dei vescovi francesi giovedì ha ribadito l’opposizione della Chiesa all’aborto prima del voto. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che il governo terrà una cerimonia formale per celebrare l’approvazione dell’emendamento venerdì, 8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna.
In Italia
La Legge 22 maggio 1978, n. 194 consente alla donna, nei casi previsti dalla legge, di ricorrere alla IVG in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.