La guerra a Gaza ha inflitto terribili sofferenze al popolo palestinese. Sono state uccise più di 30.000 persone, la maggior parte delle quali civili, tra cui migliaia di bambini”, così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden con una dichiarazione diffusa nella notte dalla Casa Bianca per l’inizio del Ramadan ha voluto esprimente il suo sostegno alla popolazione che si trova nel bel mezzo della guerriglia. Hamas ha ribadito le sue richieste per la liberazione degli ostaggi e ha accusato Israele di “non dare garanzie e impegni chiari” sul tema del cessate il fuoco. A Hollywood proseguono le proteste contro la guerra a Gaza. Circa un migliaio di manifestanti si sono riuniti a Hollywood domenica prima della cerimonia degli Academy Awards per chiedere un cessate il fuoco immediato nella guerra tra Israele e Hamas. La loro presenza ha messo in allerta gli organizzatori degli Oscar perché la protesta per oltre mezz’ora ha bloccato il traffico spingendo alcuni partecipanti giunti più vicino alla meta, ad attraversare a piedi l’incrocio tra Sunset Boulevard e Highland vicino al Dolby Theatre, dove avrebbe dovuto iniziare la cerimonia.
“Palestina libera e libera!” la folla ha cantato a ritmo di tamburi – sventolando manifesti che mostravano un film dipinto in nero, bianco, verde e rosso, i colori della bandiera palestinese – con un messaggio rivolto al pubblico dell’Oscar: “Mentre guardate, cadono le bombe”. I manifestanti si erano radunati anche prima intorno all’uscita Hollywood Boulevard della 101 Freeway e all’incrocio tra Sunset e Vine. Altri ancora si sono radunati sui viali La Brea e Franklin, vicino al Dolby Theatre, sventolando cartelli che dicevano “Cessate il fuoco adesso”. “Quello che ha fatto Hamas è un attacco terroristico inaccettabile” e “gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente”. Ma “il modo in cui è stata condotta la guerra a Gaza è che i civili stanno pagando il prezzo più alto e deve essere chiaro questo. Israele ha detto che è una guerra contro Hamas e non contro i palestinesi, ma la verità è che questa si è trasformata in una punizione collettiva contro i palestinesi”, ha detto il segretario generale Onu Antonio Guerres.
Israele, ’15 i razzi tirati dal Libano verso il nord del Paese’
In queste ore sono stati 15 i razzi lanciati dal Libano verso Israele. Lo ha fatto sapere, citato dai media, l’esercito secondo cui uno dei razzi è stato intercettato mentre gli altri sono caduti in zone aperte. Il Centcom conferma che questo pomeriggio sono stati aviolanciati aiuti umanitari nel nord di Gaza, “un’area dove i bisogni sono enormi”. Sono stati così consegnati, secondo quanto reso noto via X, oltre 27.600 pasti e circa 25.900 bottiglie d’acqua. Nel frattempo sono state pianificate “altre consegne”.
Le parole di Guterres
“Un’operazione israeliana a Rafah farebbe “precipitare la popolazione palestinese in un girone infernale ancora più profondo”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha esortato Israele e Hamas a onorare il Ramadan “facendo tacere le armi” nella Striscia. Guterres ha poi chiesto il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas e la rimozione di “tutti gli ostacoli per garantire l’invio di aiuti salvavita alla velocità e a livello massiccio necessario” a Gaza, dove le Nazioni Unite hanno avvertito che un quarto della popolazione è sull’orlo della carestia. Oggi tre piccoli palestinesi in condizioni critiche a bordo di un volo che ha ospitato in totale 45 persone di cui 14 bambini e 8 adulti bisognosi di cure e 23 accompagnatori sono stati ricoverati all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. L’equipe sanitaria si è occupata di garantire le cure intensive ai piccoli pazienti durante tutto il trasporto, così come delle attività di coordinamento sanitario per il triage e la destinazione dei bambini in Italia, su incarico del Ministero della Salute, era composta dal dottor Andrea Moscatelli, responsabile del dipartimento di Emergenza e Accettazione e della UOC Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica, e dall’infermiera Morgana Bacherini dell’Istituto pediatrico ligure. L’equipe è specializzata nel trasporto e nella stabilizzazione di bambini critici in ambienti difficili. I restanti pazienti pediatrici, una volta atterrati, sono stati trasferiti in altri quattro centri specializzati d’Italia. “Continua l’impegno del Gaslini nell’aiutare le prime vittime della guerra, i bambini e i ragazzi: per la Liguria è un vero orgoglio poter contare su un’eccellenza come questo ospedale” hanno detto il governatore Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola. “I piccoli arrivati oggi potranno contare su cure all’avanguardia, grazie al know how e l’esperienza dei professionisti dell’ospedale, e saranno accolti con la sensibilità e attenzione che chi lavora al Gaslini ha sempre dimostrato nei confronti dei propri giovanissimi pazienti. Un ringraziamento quindi a tutti i medici e agli operatori che hanno contribuito alla riuscita del trasferimento a Genova e all’accoglienza dei bambini e dei loro accompagnatori”. “Con questa missione”, hanno detto il presidente dell’ospedale Gaslini Edoardo Garrone e il direttore generale Renato Botti, “si conferma ancora una volta lo spirito di servizio di tutti gli operatori del Gaslini, da sempre in prima linea per curare tutti i bambini del mondo. Continua il nostro coordinamento sanitario a supporto di una missione importante e necessaria, che sta portando aiuto a tanti piccoli pazienti palestinesi in gravissime condizioni”.
Egitto intensifica per Ramadan il lancio di aiuti su Gaza
Nel primo giorno di Ramadan, l’Egitto ha intensificato i lanci di aiuti sul nord della Striscia di Gaza. Lo ha deciso il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sissi, secondo quanto riportato su Facebook dal portavoce militare del governo. L’aeronautica egiziana, in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti, ha intensificato i suoi decolli dall’aeroporto di Al-Arish con tonnellate di cibo e materiale medico. Aiuti via aerea sono anche assicurati, in questi giorni, anche dalla coalizione internazionale con base in Giordania. Oggi il Presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, ha partecipato al Food for Gaza, il tavolo di coordinamento istituito su iniziativa del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, attraverso il quale il Governo italiano vuole promuovere una iniziativa umanitaria coordinata per far fronte alla necessità di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
Tra Hamas e Israele trattative su un binario morto
Al momento la trattativa per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas giace su un binario morto. Tra le ragioni dello stallo c’e’ il nome di Marwan Barghouti, esponente di spicco di Al Fatah, personaggio amatissimo presso la popolazione, da anni indicato come un potenziale leader di un governo palestinese che ripari la frattura tra Hamas e l’Autorita’ palestinese (ANP). Barghouti, politico arguto, ma anche rivoluzionario e leader della prima e seconda intifada, si trova rinchiuso nelle carceri israeliane dal 2002. Hamas ha imposto il suo nome nella lista dei detenuti palestinesi da liberare in cambio degli ostaggi israeliani. Una richiesta che si e’ scontrata con l’intransigenza di Israele, che lo scorso anno ha anche trasferito Barghouti in un nuovo carcere di massima sicurezza, nel timore che una terza intifada potessescoppiare in Cisgiordania. La storia di Barghouti si intreccia con la storia del conflitto in Medio Oriente e fa di questo leader palestinese un personaggio chiave, non solo nella trattativa in corso, ma per il futuro dell’intero conflitto.
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