In seguito all’annuncio dell’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (USTR) dell’avvio di un’altra indagine della Sezione 301 sui settori marittimo, logistico e della costruzione navale cinese, alcuni giorni fa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden – si legge in un comunicato della Casa Bianca – ha deciso e chiesto all’USTR di aumentare le tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio dalla Cina – già soggette ai dazi dell’era Trump – dal 7,5% al 22,5%. Una decisione necessaria dopo le pressioni che gli Usa hanno fatto sul Messico per impedire che il trasferimento di acciaio e alluminio per eludere le tariffe più alte, passi sul suo territorio.
Una battaglia già iniziata da Trump dal 2017 al 2021, quando ha avviato varie indagini della Sezione 301 sulle importazioni cinesi e ha imposto tariffe punitive, che hanno innescato ritorsioni da parte della Cina e dato inizio a una guerra commerciale che continua ancora oggi.
Ma Trump ora è impegnato a difendersi in tribunale a Manhattan
Domani, lunedì 22 aprile, riprenderà il processo che vede sul banco degli imputati Donald Trump, voluto dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg e che ha segnato un record portando sul banco degli imputati di un processo penale, per la prima volta nella storia americana, un ex presidente degli Stati Uniti. Un processo storico a suo carico che potrebbe fermare per sempre, se fosse giudicato colpevole, la sua corsa alla Casa Bianca. Trentaquattro i capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali in relazione a un pagamento di 130.000 dollari effettuato dal suo avvocato a un’attrice del porno con la quale Trump avrebbe avuto una fugace relazione per comprare il suo silenzio poco prima delle elezioni del 2016. Lui però continua a negare la storia.
Save America ha pagato complessivamente 1,14 milioni di dollari a marzo a Blanche Law e NechelesLaw LLP, i cui mandanti hanno affiancato Trump in tribunale durante la selezione della giuria negli ultimi giorni. Spese legali che cominciano a influire sulla capacità di spesa dell’ex presidente per la sua campagna elettorale e che a marzo hanno offerto l’opportunità al presidente Joe Biden e al Comitato nazionale democratico di ampliare il loro vantaggio in termini di liquidità rispetto a Trump e al GOP. Il principale comitato elettorale di Biden ad aprile vantava 85,5 milioni di dollari nel suo fondo spese, mentre quello di Trump aveva solo 45,1 milioni di dollari. E questo stacco ha offerto l’opportunità a Biden, di investire quasi 22 milioni di dollari nella produzione e nel posizionamento di annunci pubblicitari.
Save America ha fatto affidamento su decine di milioni di dollari recuperati da un super PAC di Trump, MAGA Inc., per mantenersi a galla toccando quota 57,25 milioni di dollari. Ma questa fonte di denaro presto si esaurirà. Il PAC dirigente ha donato un totale di 60 milioni di dollari a MAGA Inc. e non può chiedere altro. Il primo grande evento sotto l’egida del nuovo comitato di raccolta fondi – una cena nella casa di un investitore miliardario in Florida – ha raccolto la cifra record di 50,5 milioni di dollari, secondo la campagna di Trump.
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