Oggi l’Italia celebra un anniversario particolare. L’anniversario della liberazione d’Italia, noto anche come festa della Liberazione (o semplicemente il 25 aprile), una festa nazionale che si celebra ogni 25 aprile per commemorare la liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dal fascismo, a coronamento della resistenza italiana al nazifascismo. È un giorno fondamentale per la storia d’Italia, come simbolo della lotta condotta dai partigiani e dall’esercito a partire dall’8 settembre 1943 (giorno in cui gli Italiani seppero dell’armistizio di Cassibile, appena firmato con gli Alleati). Questo il motivo per cui ha assunto un significato propriamente politico e militare. E anche quest’anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 79° Anniversario della Liberazione, si è recato a Civitella in Val di Chiana. Al suo arrivo, ha osservato un minuto di raccoglimento di fronte all’epigrafe commemorativa dell’Eccidio di Civitella del 29 giugno 1944, ha deposto una corona presso il Monumento ai Caduti in Piazza Don Alcide Lazzeri e ha visitato la lapide ai Caduti nella Chiesa di Santa Maria Assunta. Poi si è svolta la cerimonia commemorativa nel corso della quale sono intervenuti: Andrea Tavarnesi, Sindaco di Civitella in Val di Chiana; Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana; Michela Ponzani, Docente di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata; l’attrice Ottavia Piccolo che ha letto alcuni brani che ricordano l’Eccidio; Ida Balò, Presidente dell’Associazione “Civitella ricorda” che ha portato la sua testimonianza.
Anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni era ovviamente presente. E per l’occasione ha scritto via Social: “Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio. Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà”.
“Ma che prima volta…Ho sempre onorato il 25 aprile senza doverlo sbandierare e senza politicizzarlo”, ha dichiarato Matteo Salvini alla celebrazione del 25 aprile in largo Caduti milanesi per la Patria a Milano. “Non l’ho detto fino all’ultimo per evitare che ci fossero quelli che invece di celebrare il passato perché non ritorni, vanno in giro a creare problemi” ha aggiunto il leader della Lega.
Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha approfittato della celebrazione di questa ricorrenza per lanciare l’ennesimo referendum contro quel che resta del Jobs Act. “ Il #25aprile parte la raccolta di firme per i #referendum2025: vogliamo cancellare la precarietà e affermare la libertà nel #lavoro. Firma per un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro. Il lavoro è un bene comune: mettici la firma! Info e firma su: http://Cgil.it/referendum, ha detto Landini.
Il significato politico dell’operazione l’ha colto per primo Matteo Renzi, che accusa il sindacato di “utilizzare questa data per ragioni ideologiche e divisive. L’idea che Maurizio Landini usi il 25 aprile per lanciare la raccolta firme per il referendum contro il JobsAct”, ha scritto Renzi su X, “dimostra come sia scandalosa la CGIL di oggi. Anziché celebrare il 25 aprile come festa della Liberazione e festa di tutti gli italiani, si utilizza questa data per ragioni ideologiche e divisive. Il 25 aprile è la festa della Liberazione, non merita di essere strumentalizzata dalla CGIL”.
“Ho molto apprezzato le testimonianze delle tante storie femminili raccolte nella mostra ‘Donne R-Esistenti’ – uno dei racconti della ‘Festa della Resistenza’ curato dalle volontarie e dai volontari del Servizio civile, in collaborazione con l’Anpi provinciale di Roma”, ha scritto via Social Giuseppe Conte. “Anche dal sacrificio di queste donne abbiamo ereditato i diritti e i principi della nostra Costituzione: dai diritti fondamentali a quelli sociali, dal diritto alla salute al ripudio dell’intolleranza, dell’odio e della guerra. Non possiamo permettere che questi valori vengano oggi scalfiti, uno a uno, tra corsa al riarmo, tagli alla sanità e scarso impegno per assicurare dignità, salari giusti e sicurezza alle persone”.
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