Antonio Scurati giornalista e scrittore ai più in Italia totalmente sconosciuto, dal 25 aprile, anniversario che commemora la liberazione dal nazifascismo a coronamento della resistenza italiana, nel Belpaese è divenuto un caso nazionale. Tutta colpa della millantata censura della Rai, la Tv di stato, che a suo dire e non solo, ha cancellato il monologo che avrebbe dovuto leggere nel programma Che Sarà, condotto da Serena Bortone che va in onda nella fascia dell’access prime time di Rai 3 il sabato dalle 20.15 alle 21.50 e la domenica dalle 20 alle 20.55.
Un affronto il mancato intervento del giornalista in trasmissione che è divenuto un vero e proprio caso politico di cui però ci sono diverse versioni. Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento Rai ha dichiarato che la cancellazione del monologo di Scurati non era un tentativo di censura. Secondo Corsini si sarebbe trattato solo di questioni burocratiche ed economiche. Secondo un’altra ricostruzione, Scurati avrebbe mandato il monologo ai dirigenti Rai che lo avrebbero valutato troppo di parte in campagna elettorale. Da qui la decisione di non farlo andare in onda. Quindi nessuna censura solo una valutazione assolutamente pragmatica e corretta. Ma Scurati ha continuato a gettare benzina sul fuoco e intervistato da La Repubblica ha affermato di aver ‘subito una violenza morale, psicologica’. “Sono stato additato come malfattore, truffatore, profittatore, quasi abbia estorto un compenso non dovuto. Il Tg1 ha offerto lo spettacolo indegno di una giornalista che ha chiesto la mia incriminazione per vilipendio alle istituzioni”. Un’accusa definita inaccettabile da Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura e Editoria della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia. “L’accusa di ‘vilipendio alle istituzioni’ citata dallo scrittore” ha poi detto Mollicone in occasione dell’incontro ‘Radici dell’Europa’ a Pescara per la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, “non risulta essere stata fatta da nessun giornalista della testata, come anche lui ha detto e riconosciuto”. Poi Mollicone non si è fatto scappare l’occasione per sottolineare lo scivolone fatto dallo scrittore anche nei confronti dei telespettatori del Tg1 nel corso di un’intervista rilasciata a una testata polacca, Wyborcza.pl, quando ha detto “che sono perlopiù persone anziane, con scarsa istruzione e quindi con scarso senso critico”. “Scurati chieda scusa anche ai milioni di italiani che ha oltraggiato definendoli come “persone anziane e poco istruite”, ha aggiunto Mollicone. “Gli intellettuali di sinistra sono sempre più arroccati nella loro torre eburnea per cui sono tutti ignoranti se non seguono i loro diktat. Auspichiamo che anche Repubblica sul giornale di domani chieda scusa alla redazione e a tutto il pubblico del telegiornale. Noi – contro ogni elitarismo saremo sempre dalla parte del popolo italiano ed europeo”, ha concluso.
Le scuse dell scrittore
Per per l’accusa contro il Tg1, lo scrittore si è scusato con una dichiarazione affidata all’Ansa: “’Mi accorgo soltanto ora di aver purtroppo fatto una affermazione inesatta. L’accusa di ‘vilipendio alle istituzioni’ mi è stata rivolta in un contesto televisivo diverso dal Tg1 e non da un giornalista di quella testata. Il marasma di questi giorni mi ha causato questa confusione. Non appena mi è stato segnalato, ho cercato di rimediare. Mi scuso sentitamente con tutti i giornalisti del Tg1”.
L’Ue sul caso Scurati: “Quadro giuridico dei media è solido”
Intanto il caso del monologo ha valicato i confini italiani, tanto da far intervenire l’Ue. Dall’ultimo rapporto sullo Stato di diritto “è emerso che il quadro giuridico che regola il settore dei media in Italia è solido ed efficace, mentre l’ente regolatore dei media è indipendente e dotato di risorse sufficienti”, ha affermato il portavoce della Commissione per la Giustizia e lo Stato di diritto, Christian Wigand, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Che sul caso Scurati ha precisato: “Abbiamo visto i resoconti della stampa, ma non abbiamo informazioni specifiche. E’ una questione nazionale”.
Chi è Antonio Scurati
Antonio Scurati è un giornalista al centro delle recenti polemiche sulla presunta censura Rai, in merito alla cancellazione del suo monologo per il 25 aprile. Nato a Napoli il 25 giugno ha conseguito la laurea in Filosofia all’Università degli Studi di Milano, per poi specializzarsi all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. La sua carriera spicca il volo nel 2019, quando ottiene il Premio Strega per il libro M. Il figlio del secolo, prima parte di una trilogia su Benito Mussolini. I suoi romanzi hanno ispirato anche una serie televisiva andata in onda su Sky, inoltre, Scurati collabora con diverse testate giornalistiche molto importanti quali: Il Corriere della Sera, La Stampa e Internazionale. La vita privata del giornalista è avvolta dal mistero, non si sa se sia sposato o abbia una compagna. Si conosce solo la figlia Lucia, alla quale Scurati ha dedicato il Premio Strega: “Vorrei dedicare il premio anche ai nostri figli, con l’auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto cent’anni fa, in modo particolar e a mia figlia Lucia”.
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