Nel 2023, a 118.935 cittadini di paesi terzi (il 16% in meno – pari a 23.485 individui – rispetto all’anno precedente), è stato rifiutato l’ingresso nel territorio dell’UE da una delle sue frontiere esterne. Per contro, però, ben 1,27 milioni di persone sono risultate illegalmente presenti in uno dei paesi dell’UE, segnando un aumento degli irregolari del 13% rispetto a 1,12 milioni nel 2022, questo secondo i dati sull’applicazione della legislazione sull’immigrazione pubblicati da Eurostat.
Il numero di cittadini extracomunitari a cui è stato imposto un ordine di lasciare un Paese dell’UE è stato di 484.160, in aumento del 4% rispetto al 2022 (466.350).
Cittadini extracomunitari rientrati in un altro Paese: +25% rispetto al 2022
A seguito di un ordine di partenza, 111.185 cittadini extracomunitari sono stati rimpatriati in un altro paese (compresi altri paesi dell’UE), con un aumento del 25% rispetto a 88.910 nel 2022. Dei 111.185, 91.465 sono stati rimpatriati nei paesi fuori dall’Unione Europea.
I numeri letti finora offrono un quadro chiaro del traffico di migranti, che viene perpetrato utilizzando rotte terrestri, marittime e aeree per facilitare la migrazione irregolare sia verso l’Unione europea sia verso il suo interno. E non è oramai più un mistero per nessuno che sia diventato un business redditizio per le reti criminali con un fatturato annuo stimato che raggiunge diversi miliardi di euro in tutto il mondo, alimentato continuamente da forme gravi di criminalità organizzata, tra cui il terrorismo, la tratta di esseri umani e il riciclaggio di denaro. Da qui la necessità di un rinnovato piano d’azione dell’UE contro il traffico di migranti (2021-2025). E come annunciato nel Nuovo Patto su migrazione e asilo e la strategia dell’UE per l’Unione della sicurezza, la Commissione ha adottato un rinnovato piano d’azione dell’UE contro il traffico di migranti per il periodo 2021-2025, facendo seguito al piano d’azione dell’UE contro il traffico di migranti, adottato nel maggio 2015.
Quali gli obiettivi? Rafforzare la cooperazione operativa e lo scambio di informazioni tra i paesi dell’UE e le forze dell’ordine dell’UE per indagare e perseguire le reti del traffico di migranti, migliorando la conoscenza dell’organizzazione e delle modalità di funzionamento dei trafficanti per rafforzare la capacità di contrasto al traffico di migranti di Europol, attraverso la creazione del Centro europeo contro il traffico di migranti , e un maggiore scambio di informazioni e cooperazione operativa sul traffico di migranti tra i paesi dell’UE, in particolare attraverso la piattaforma europea di cooperazione multidisciplinare contro le minacce criminali (EMPACT) .
Rafforzare l’efficacia della direttiva sulle sanzioni contro i datori di lavoro
Per affrontare il problema del lavoro illegale dei migranti irregolari in quanto uno dei fattori determinanti dell’immigrazione irregolare, insieme al rinnovato piano d’azione dell’UE, la Commissione ha adottato anche una comunicazione sulla direttiva sulle sanzioni contro i datori di lavoro. La comunicazione esamina l’applicazione pratica della direttiva e individua le azioni necessarie per rafforzare l’attuazione della direttiva, concentrandosi su tre azioni principali: sanzioni contro i datori di lavoro, misure per proteggere i diritti dei migranti irregolari e ispezioni.
Cooperazione operativa
La cooperazione operativa tra le forze dell’ordine dei paesi dell’UE, le agenzie UE competenti e i paesi partner è fondamentale per reprimere il traffico di migranti. Attraverso il ciclo politico dell’UE e la priorità EMPACT “Facilitazione dell’immigrazione illegale” (2018-2021) e “Traffico di migranti” (2022-2025), i paesi dell’UE, le agenzie dell’UE, le organizzazioni internazionali e i paesi terzi coordinano le priorità comuni e le azioni operative per combattere il traffico di migranti.
Europol
L’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione tra le forze dell’ordine – Europol , svolge un ruolo chiave nel sostenere la cooperazione operativa degli Stati membri attraverso lo scambio sicuro di informazioni, competenze e supporto analitico .
Il Centro europeo contro il traffico di migranti di Europol sostiene le indagini degli Stati membri, comprese le indagini finanziarie, e aumenta la cooperazione e il coordinamento tra le forze dell’ordine.
L’Unità Referral su Internet di Europol contribuisce alla lotta contro il traffico di migranti sostenendo le indagini nel settore digitale. Aiuta inoltre a prevenire il traffico di migranti monitorando i contenuti online e indirizzando le pagine collegate alle reti criminali del traffico di migranti alle piattaforme online pertinenti per la rimozione.
Frontex
La presenza dell’UE alle frontiere esterne è assicurata anche dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) che:
- pattuglia le frontiere esterne dell’UE;
- raccoglie dati e intelligence riguardanti le rotte e le pratiche del contrabbando delle reti criminali;
- fornisce supporto attraverso immagini satellitari in collaborazione con altre agenzie dell’UE;
- fornisce supporto attraverso operazioni in paesi extra UE.
Altre agenzie dell’UE
Anche le seguenti agenzie dell’UE sostengono l’azione dell’UE contro il traffico di migranti:
- Agenzia dell’Unione europea per la formazione delle forze dell’ordine (CEPOL)
- Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust)
- Agenzia dell’Unione Europea per l’asilo (EUAA)
- Agenzia per i diritti fondamentali (FRA)
- Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)
Nel 2019, l’UE ha creato la rete europea dei funzionari di collegamento per l’immigrazione (rete ILO) per coordinare meglio gli agenti distaccati nei paesi terzi dalla Commissione europea, dalle agenzie dell’UE e dai paesi dell’UE con questi obiettivi:
- raccogliere e condividere informazioni per il loro utilizzo a livello strategico o operativo;
- fornire assistenza per i compiti legati al rimpatrio e alla riammissione
Pietre miliari della politica
- 2023
Proposta di rafforzare la legislazione dell’UE per prevenire e combattere il traffico di migranti:
La proposta di rafforzare la legislazione dell’UE per prevenire e combattere il traffico di migranti comprende i seguenti elementi:
- La Direttiva sulla prevenzione e il contrasto al favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno non autorizzati nell’UE
- Il regolamento che mira a rafforzare il ruolo di Europol nella lotta al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani.
- L’Alleanza globale che aiuta a contrastare il traffico di migranti
Pacchetto di strumenti per affrontare l’uso dei mezzi di trasporto commerciali per agevolare la migrazione irregolare verso l’UE
Gli strumenti che affrontano l’uso dei mezzi di trasporto commerciali per facilitare la migrazione irregolare verso l’UE comprendono nuove misure per affrontare il crescente uso improprio dei trasporti commerciali da parte delle reti criminali che facilitano la migrazione irregolare verso l’UE.
Il pacchetto di strumenti riunisce una gamma completa di misure operative e diplomatiche e di strumenti giuridici che mirano ad aprire opportunità di impegno e cooperazione con gli operatori dei trasporti per affrontare congiuntamente l’uso di mezzi di trasporto commerciali per facilitare la migrazione irregolare quando e dove si verifica la situazione.
- 2021
Proposta di regolamento della Commissione
La proposta di regolamento della Commissione sulle misure contro gli operatori dei trasporti che facilitano o sono coinvolti nella tratta di persone o nel traffico di migranti in relazione all’ingresso illegale nel territorio dell’UE stabilisce norme per prevenire e contrastare l’uso di mezzi di trasporto commerciali per facilitare o essere coinvolti nel traffico di migranti o nella tratta di persone.
- 2002
Pacchetto Facilitatori
- La direttiva 2002/90/CE stabilisce una definizione comune del reato di favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali.
- La decisione quadro 2002/946/GAI stabilisce norme minime sanzionatorie per i reati previsti dalla direttiva 2002/90/CE.
Adottati insieme, i due strumenti si completano a vicenda e sono conosciuti come Pacchetto Facilitatori
Secondo il Pacchetto Facilitatori, chiunque assista intenzionalmente l’ingresso, il transito o il soggiorno non autorizzato di un cittadino extra-UE nell’UE o, a scopo di lucro, vi risieda, deve essere sanzionato a meno che non lo faccia per motivi umanitari.
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