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TRUMP PER VINCERE PUNTA SULL’ERRORE DEL GIUDICE MERCHAN, REO DI AVERE FATTO DONAZIONI AL PARTITO DEMOCRATICO


Proseguono i colpi di scena nel processo a Trump accusato dal suo ex avvocato Michael Cohen di avere pagato l’ex pornostar Stormy Daniels sborsando 130mila dollari per comprare il suo silenzio e mentire sulla per ora presunta relazione extraconiugale che lui avrebbe avuto con questa avvenente signora. I pubblici ministeri accusano l’ex presidente di aver rimborsato illegalmente Cohen per il pagamento segreto classificando falsamente la transazione, eseguita dalla Trump Organization, con la dicitura spese legali.

Ma Trump non ci sta e continua a puntare il dito, tramite i suoi legali, contro Cohen e il giudice Juan Merchan cui è stato affidato il suo caso, quest’ultimo perché considerato di parte anche a fronte di piccole donazioni fatte a gruppi allineati ai democratici nel 2020, (una donazione di 35 dollari al gruppo democratico ActBlue che includeva 15 dollari destinati a Biden come presidente e 10 dollari ciascuno al Progressive Turnout Project e allo Stop Republicans). È probabile quindi che Trump e i suoi avvocati facciano pesare la condotta del giudice in questo processo entrato ormai nella sua quarta settimana. La commissione dello stato di New York, previamente allertata sulla condotta giudiziaria, non ha rivelato chi ha presentato la denuncia contro il giudice oltre un anno fa, ma ha reso noto nel suo rapporto annuale del 2024, che diverse dozzine di giudici avrebbero apparentemente versato contributi proibiti negli ultimi anni, principalmente a candidati a cariche federali.

Ai giudici è vietato contribuire a qualsiasi campagna, anche per uffici federali

“Come gran parte dei comportamenti scorretti riscontrati dalla commissione, fornire un contributo politico proibito è un errore autoinflitto”, ha scritto la commissione nel rapporto. La commissione ha anche ricevuto una denuncia contro il giudice di Manhattan, Arthur Engoron, che ha supervisionato il processo per frode commerciale civile dell’ex presidente e che si è concluso con una multa di 454 milioni di dollari all’inizio di quest’anno. Quella denuncia, presentata dagli avvocati di Trump, deve ancora essere giudicata.

Secondo le linee guida della Commissione, i procedimenti sono riservati a meno che non ci sia una censura pubblica o il giudice non li renda pubblici

Trump è stato molto critico nei confronti dei giudici in entrambi i casi. Nel processo precedente era stato censurato per aver descritto l’assistente legale del giudice Engoron come la fidanzata del leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer. Nel caso in questione, ha attirato l’attenzione sulla figlia del giudice Merchan, che lavora come consulente politica democratica.

Il giudice Merchan nel corso del processo alcuni giorni fa dirigendosi direttamente a Donald Trump nell’aula del tribunale di Manhattan in seguito alle sue reiterate violazioni riguardo il “bavaglio” che gli aveva imposto proibendogli di discutere il processo, ha detto: “Signor Trump, è importante che lei capisca che l’ultima cosa che vorrei fare è metterla in carcere. Lei è l’ex presidente degli Stati Uniti e forse anche il prossimo presidente”. Secondo i detrattori, Trump, se non fosse ricco e l’ex presidente degli Stati Uniti, sarebbe già in carcere per le violazioni al bavaglio che gli impediscono di discutere il processo. L’imposizione del silenzio a Trump è stata emessa da Merchan dietro richiesta dei procuratori per evitare l’intimidazione dei giurati, il personale del tribunale, e membri della famiglia del giudice tenuto conto del fatto che l’ex presidente ha una notissima reputazione nell’attaccare chiunque sia contrario al suo pensiero. E dopo 9 casi di violazione al bavaglio, Merchan ha imposto sanzioni di 1000 dollari, per un totale di 9 mila dollari. Una decima violazione è costata a Trump altri 1000 dollari. Cifre molto basse stabilite dalla legge che servirebbero da deterrente con la stragrande maggioranza degli imputati, ma non nel caso di Trump, come ha riconosciuto Merchan,. Così dopo la decima violazione, ha perso di nuovo la pazienza e ha minacciato Trump di carcere. L’ex presidente ha in generale seguito le direzioni del giudice dopo questa minaccia, ma ha continuato ad attaccare Merchan, Bragg, e il presidente Joe Biden, quasi giornalmente dopo la fine delle sedute giornaliere del processo. Con le telecamere della Fox News sempre pronte a riprenderlo mentre lancia le sue frecciate velenose. Chissà se andranno a buon segno. L’unica cosa certa ora è che il processo a Manhattan sta per finire e fra qualche settimana si conoscerà il verdetto. In caso di condanna con ogni probabilità Trump farà ricorso all’appello. Insomma i giochi sono ancora aperti e la corsa alla Casa Bianca riserverà ancora molte sorprese.



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