Si avvicina la data delle elezioni UE 2024. In Italia si andrà a votare l’8 e il 9 giugno. Ogni paese stabilisce le proprie modalità elettorali, ma deve garantire l’uguaglianza di genere e la segretezza del voto. Per le elezioni europee vige il sistema proporzionale. L’età età minima per esercitare il diritto di voto è fissata a 16 anni in Austria, Belgio, Germania e Malta, a 17 anni in Grecia e a 18 negli altri Stati membri. E i seggi sono ripartiti in base alla popolazione di ciascuno Stato membro. I deputati europei dividono il loro tempo tra le loro circoscrizioni elettorali, Strasburgo – dove il Parlamento europeo si riunisce in seduta plenaria 12 volte all’anno – e Bruxelles, dove partecipano a ulteriori tornate, nonché a riunioni di commissione e dei gruppi politici. Il Parlamento europeo attribuisce grande importanza all’integrità, alla trasparenza e alla rendicontabilità delle attività politiche dei suoi deputati. E per questo motivo ha posto in essere un gran numero di norme e misure che nel 2023 sono state ulteriormente rafforzate nell’ambito di un processo di revisione globale. Esiste un codice di condotta entrato in vigore il 1º gennaio 2012 e rinnovato nel 2023 che elenca i principi guida cui devono ispirarsi i deputati che devono agire unicamente nell’interesse generale per tutelare la dignità e il buon nome del Parlamento europeo. Il codice di condotta definisce infatti i conflitti di interessi e il modo in cui i deputati devono porvi rimedio e comprende varie norme sugli obblighi di informativa, sulle attività degli ex deputati.
Codice di condotta
Retribuzione dei deputati
A partire dal 1° luglio 2023 la retribuzione lorda mensile dei deputati come indicato nello statuto unico è pari a 10.075,18 euro. Questa retribuzione è corrisposta a carico del bilancio del Parlamento ed è soggetta a un’imposta dell’UE e a una serie di contributi assicurativi, al netto dei quali la retribuzione ammonta a 7.853,89 euro. Gli Stati membri possono inoltre assoggettare questa retribuzione alle imposte nazionali. Esistono tuttavia alcune eccezioni: i deputati che sedevano al Parlamento europeo prima delle elezioni del 2009 potrebbero scegliere di mantenere il precedente sistema nazionale per le retribuzioni, l’indennità transitoria e le pensioni.
Pensioni
A norma dello statuto gli ex deputati hanno diritto a una pensione di anzianità a partire dai 63 anni di età. La pensione è pari al 3,5 % della retribuzione dei deputati per ciascun anno completo di esercizio del mandato, più un dodicesimo di tale importo per ciascun mese completo di mandato aggiuntivo, ma non può essere superiore, in totale, al 70 % della retribuzione dei deputati. Il costo delle pensioni è a carico del bilancio dell’Unione europea.
Indennità percepite dai deputati al Parlamento europeo
Al pari dei membri dei parlamenti nazionali, i deputati al Parlamento europeo percepiscono una serie di indennità destinate a coprire le spese sostenute nell’esercizio delle funzioni parlamentari.
Indennità per spese generali
Questa indennità è destinata a coprire le spese sostenute nello Stato membro di elezione, ad esempio le spese di gestione dell’ufficio dei deputati, le spese di telefono e postali e i costi per l’acquisto, il funzionamento e la manutenzione di computer e di materiale telematico. L’indennità è dimezzata nel caso di deputati che, senza una debita motivazione, non partecipano alla metà delle sedute plenarie in un anno parlamentare (da settembre ad agosto). Per il 2024 l’importo mensile dell’indennità è fissato a 4.950 euro.
Spese di viaggio
La maggior parte delle riunioni del Parlamento europeo, quali le tornate e le riunioni di commissione e dei gruppi politici, si svolgono a Bruxelles o a Strasburgo. I deputati hanno diritto al rimborso del costo effettivo dei biglietti di viaggio acquistati per recarsi a dette riunioni su presentazione dei documenti giustificativi, fino a concorrenza della tariffa di classe business “D” o analoga per i viaggi in aereo, della tariffa di prima classe per i viaggi in treno o di un forfait di 0,58 euro/km (sino a un massimo di 1000 km) in caso di viaggio in auto privata, a cui si aggiungono indennità fisse basate sulla distanza e la durata della missione destinate a coprire le spese accessorie legate al viaggio (quali, ad esempio, i pedaggi autostradali, le spese per il bagaglio in eccesso o le spese di prenotazione).
Altre spese di viaggio
Nell’esercizio del loro mandato i deputati devono spesso spostarsi al di fuori o all’interno dello Stato membro di elezione per motivi diversi dalle riunioni ufficiali, ad esempio per assistere a conferenze o per effettuare visite di lavoro. Per le attività al di fuori dello Stato membro di elezione i deputati possono beneficiare del rimborso delle spese di viaggio e di alloggio e delle spese connesse fino a concorrenza di un importo pari a 4.886 euro l’anno. Per le attività nello Stato membro di elezione vengono rimborsate unicamente le spese di viaggio, nei limiti di un massimale annuo stabilito per paese.
Indennità giornaliera
Il Parlamento versa un’indennità forfettaria di 350 euro al giorno per coprire tutte le altre spese sostenute dai deputati nei periodi di attività parlamentare, a condizione che attestino la loro presenza apponendo la propria firma su uno dei registri di presenza ufficiali disponibili a tale fine. Se però un deputato, seppure presente, partecipa a meno della metà delle votazioni per appello nominale durante i giorni di votazione in Aula, questo importo viene dimezzato. Per le riunioni organizzate al di fuori del territorio dell’Unione europea l’indennità erogata è di 175 euro al giorno (sempre subordinata alla firma del registro di presenza).
La scelta degli assistenti
I deputati al Parlamento europeo possono scegliere personalmente i propri assistenti entro i limiti di una dotazione di bilancio definita dal Parlamento e alle condizioni stabilite dal capitolo 5 delle misure di attuazione dello Statuto dei deputati. Nel 2024, l’importo massimo mensile disponibile è pari a 28.696 euro per deputato. Questo importo non viene versato ai deputati, ma erogato come retribuzione agli assistenti che soddisfino le condizioni e dispongano di un contratto valido nonché agli organismi incaricati di prelevare le imposte sulle retribuzioni. Gli assistenti accreditati, assunti a Bruxelles (o a Lussemburgo/Strasburgo), dipendono direttamente dall’amministrazione del Parlamento. I deputati possono assumere tre assistenti accreditati o, a certe condizioni, addirittura quattro. Almeno il 25% della dotazione per l’assistenza parlamentare è riservata agli assistenti accreditati. Gli assistenti locali assistono il deputato nel suo Stato membro di elezione. Questi contratti sono gestiti da un terzo erogatore riconosciuto che garantisce il rispetto delle disposizioni in materia di previdenza sociale e regime fiscale. Il costo complessivo per gli assistenti locali e i tirocinanti non può superare il 75% della dotazione destinata all’assistenza parlamentare. Il costo dei soli prestatori di servizio non può però superare il 25% di tale dotazione.
Altre regole
I deputati non possono assumere parenti prossimi come assistenti. I loro assistenti devono evitare attività esterne suscettibili di creare un conflitto di interessi. I nominativi o le ragioni sociali di tutti gli assistenti sono pubblicati sul sito internet del Parlamento europeo per la durata dei loro contratti, a meno che non ottengano una deroga accordata unicamente per ragioni di sicurezza debitamente giustificate.
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