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IL PIANO DI BIDEN PER FAR FINIRE LA GUERRA TRA HAMAS E ISRAELE


two men in army uniforms with guns
Photo by Pixabay on Pexels.com

Il presidente Joe Biden ieri ha reso noto un accordo in tre fasi proposto da Israele ai militanti di Hamas che, secondo lui, porterebbe al rilascio degli ostaggi rimasti a Gaza e potrebbe porre fine alla guerra che dura oramai da quasi 8 mesi. Una mossa politica più che umanitaria tenuto conto che è nel mezzo di una dura battaglia per la rielezione e ha dovuto affrontare la reazione di alcuni esponenti della sinistra politica che vogliono vederlo esercitare maggiori pressioni sul governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu affinché ponga fine alla guerra.

Biden sa perfettamente che Hamas “non è più in grado” di effettuare un altro attacco su larga scala contrariamente a Israele che evidentemente vuole sfruttare questo momento per sconfiggere definitivamente il nemico.  Non a caso le sue forze ora stanno operando nelle parti centrali di Rafah per proseguire la politica di espansione nella città meridionale di Gaza.

Biden che insiste sull’accordo ha affermato che la prima fase durerà sei settimane e includerà un “pieno e completo cessate il fuoco”, un ritiro delle forze israeliane da tutte le aree densamente popolate di Gaza e il rilascio di un certo numero di ostaggi, tra cui donne, anziani e feriti, in cambio della liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi. Gli ostaggi americani verrebbero rilasciati in questa fase, e i resti degli ostaggi uccisi verrebbero restituiti alle loro famiglie. L’assistenza umanitaria aumenterebbe durante la prima fase, con 600 camion ammessi a Gaza ogni giorno. La seconda fase prevederebbe il rilascio di tutti gli ostaggi sopravvissuti, compresi i soldati maschi, e il ritiro delle forze israeliane da Gaza.

La terza fase comporterebbe l’avvio di un’importante ricostruzione di Gaza, che deve affrontare decenni di ricostruzione dopo la devastazione causata dalla guerra. La proposta israeliana di 4 pagine e mezzo è stata trasmessa giovedì a Hamas.

Biden però ha riconosciuto che mantenere l’accordo sulla buona strada sarebbe difficile, perché ci sono una serie di “dettagli da negoziare” per passare dalla prima fase alla seconda molto importanti. Come il numero degli ostaggi e prigionieri da rilasciare durante la prima fase e quella successiva.

Biden ha definito questo “un momento davvero decisivo” e ha aggiunto che un accordo graduale da parte di Israele sarebbe un’opportunità per dimostrare “di avere buone intenzioni”.

Ma anche se Biden ha insistito perché “la guerra finisse e iniziasse il giorno dopo”, i funzionari israeliani hanno chiarito che restano impegnati a favore della sconfitta militare di Hamas.

L’ufficio di Netanyahu in una dichiarazione ha affermato di aver autorizzato la squadra israeliana di negoziazione degli ostaggi a trovare un modo per rilasciare gli ostaggi rimanenti. Ma gli israeliani sostengono che “la guerra non finirà finché non saranno raggiunti tutti i suoi obiettivi, compreso il ritorno di tutti i nostri rapiti e l’eliminazione delle capacità militari e governative di Hamas”.

Il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha detto all’inizio di questa settimana che “si aspetta altri sette mesi di combattimenti” per distruggere le capacità militari e di governo di Hamas e del più piccolo gruppo militante della Jihad islamica.

Hamas ha affermato in un comunicato di considerare “positivamente” la proposta presentata da Biden e ha invitato gli israeliani a dichiarare esplicito impegno per un accordo che includa un cessate il fuoco permanente, un ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza, uno scambio di prigionieri e altre condizioni.



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