Biden è arrivato a una delle conferenze stampa più importanti della sua carriera, dopo un brutto inciampo alla NATO , proprio di fronte ai leader mondiali riuniti a Washington, più determinato dei giorni precedenti per dimostrare di essere un leader capace. Forte delle sue eccellenti leadership interna ed estera, nel tentativo di dimostrare di essere idoneo per un nuovo mandato di altri quattro anni, in barba ai suoi 81 anni. Così ha iniziato il suo discorso minimizzando le sue recenti gaffe, anche le ultime al vertice della NATO, quando ha confuso la Harris con Trump e Zelensky con Putin, nel tentativo di scongiurare le crescenti richieste dei democratici di ritirarsi dalla corsa presidenziale, perché non ha nessuna intenzione di mollare. Con una motivazione impeccabile, ribadita più volte nel corso della sua conferenza stampa durata quasi un’ora: di fatto quella di sentirsi la persona più qualificata per ricoprire la carica di presidente e in grado di vincere a novembre contro l’ex presidente Donald Trump. “L’ho battuto una volta e lo batterò di nuovo”, ha detto Biden.
Peccato però che mentre parlava a volte sembrava che perdesse di nuovo il filo del discorso non pronunciando chiaramente alcune parole. Così inevitabilmente c’è chi gli ha fatto nuove domande sull’opportunità che lui si sottoponga test cognitivi. E Biden ha risposto che potrebbe anche decidere di pianificarli, solo dietro richiesta però del suo medico. Poi tornando a parlare del lavoro che ha svolto finora ha detto che è stato pieno e cercando di fare un affondo contro Trump ha aggiunto: “Dov’è stato Trump ? In giro con il suo golf cart, compilando il suo scorecard prima di colpire la palla? Ho sempre avuto la tendenza a continuare e a non fermarmi. Devo solo darmi un po’ più di ritmo”.
Quali i candidati in alternativa
Tra i nomi in lizza in alternativa a Biden, non è un mistero che ci sia quello del vice-presidente degli Usa Kamala Harris. Anche se le porte sono aperte anche per un nuovo possibile candidato democratico in vista della Convention nazionale democratica di Chicago, che inizierà il 19 agosto. Giovedì i democratici del Senato hanno incontrato i membri dello staff di Biden a Capitol Hill e non sono rimasti più convinti che il presidente possa vincere contro Trump. Un sondaggio del Washington Post/Ipsos pubblicato giovedì ha mostrato che Biden e Trump erano in parità a livello nazionale, cosa che è stata ampiamente verificata per mesi. Ma lo stesso sondaggio ha mostrato anche che due terzi degli americani ritengono che Biden non dovrebbe candidarsi per la rielezione, inclusi tre quarti degli indipendenti critici e più della metà di tutti i democratici.
Trump lo difende
“Non è stata un disastro” la conferenza stampa di ieri del presidente americano Joe Biden, ”per lui non è finita”. Così l’ex presidente Usa Donald Trump ha commentato la conferenza stampa che Biden ha tenuto al vertice della Nato a Washington e che è stata caratterizzata da gaffe e lapsus. “Ieri sera non è stato eccezionale. Mi ha chiamato suo vicepresidente e, tra l’altro, non l’ha fatto in modo sarcastico. Se lo avesse fatto in modo sarcastico, sarebbe stato grandioso, ma non è stato fatto in modo sarcastico”, ha detto Trump. Biden, ha aggiunto, ”ha fatto un bel po’ di altri errori. Ma non è stato un disastro totale”, ha dichiarato Trump al programma radiofonico “The Clay Travis and Buck Sexton Show”. “Non è la fine per lui, perché quando controlli i delegati, non è mai la fine”, ha aggiunto.
La proposta di fare i test cognitivi assieme
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha suggerito all’attuale inquilino della Casa Bianca Joe Biden di sottoporsi insieme a lui a dei test cognitivi. “Sono fantastico sul piano cognitivo, sono perfetto, ho fatto dei test. Faccio dei test di routine”, ha detto Trump. ”Ho appena fatto una visita medica e ne sono uscito perfetto. Annunceremo presto i risultati”, ha detto Trump programma radiofonico “The Clay Travis and Buck Sexton Show”.
Trump: “Prossima settimana annuncerò mio candidato vice”
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che la prossima settimana renderà pubblico il nome del suo candidato come vice presidente alle elezioni di novembre. “Mi piacerebbe farlo durante la convention, o appena prima della convention, tipo lunedì. In realtà mi piacerebbe farlo martedì o mercoledì”, ha detto Trump al ‘The Clay Travis & Buck Sexton Show’. Tra i candidati alla vice presidenza indicati da Trump ci sono i senatori repubblicani Marco Rubio della Florida e Jd Vance dell’Ohio e il governatore repubblicano del Dakota del Nord Doug Burgum. Ha anche nominato il senatore Tim Scott come “grandioso”.
Facebook riaccoglie Trump
Facebook, il più grande sito di social media al mondo, che in passato fu uno strumento pubblicitario oltre che luogo per raccogliere donazioni dai sostenitori di Trump assolutamente fondamentale, ha revocato le restrizioni imposte all’ex presidente dopo l’attacco del 6 gennaio al Campidoglio, ponendolo sullo stesso piano di Joe Biden, a pochi giorni dalla Convention nazionale repubblicana.
Il gigante dei social media aveva inizialmente vietato all’ex presidente di utilizzare le sue piattaforme nel 2021 dopo che i suoi sostenitori avevano preso d’assalto il Campidoglio. Meta, la società madre di Facebook, aveva revocato il divieto l’anno scorso, ma aveva anche annunciato che Trump sarebbe stato soggetto a “guardrail” come “sanzioni di sospensione più severe” se i post avessero violato i suoi standard. Ora, la società ha rimosso tali restrizioni, sostenendo che, sebbene fossero state messe in atto in seguito alle “circostanze estreme e straordinarie” dell’attacco al Campidoglio, Trump non aveva fatto nulla per violarle. “Nel valutare la nostra responsabilità nel consentire l’espressione politica, crediamo che il popolo americano dovrebbe essere in grado di ascoltare i candidati alla presidenza sulla stessa base”, ha scritto Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, in una dichiarazione pubblicata venerdì sul sito web dell’azienda. Clegg ha aggiunto che sia Biden sia Trump sono comunque soggetti agli stessi “standard della comunità” che si applicano a tutti gli altri utenti delle piattaforme dell’azienda, tra cui Facebook e Instagram.
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