Ora che ha vinto un Oscar per Oppenheimer e soprattutto dopo la trilogia di Iron Man e i vari Avengers, Robert Downey Jr. è indiscutibilmente un’icona del cinema, una delle star più amate dal pubblico giovane, con cui comunica moltissimo attraverso i social. Su Instagram con meno di 600 post pubblicati ha un seguito di oltre 56 milioni di follower. Tuttavia, c’è stato un tempo in cui l’attore non se la passava troppo bene e a Hollywood e nessuno voleva lavorare con lui. All’epoca, il Tony Stark della Marvel faceva uso pesante di droghe e alcool e gestirlo su un set non era certo impresa facile.
Un gran brutto periodo di cui ha parlato lo stesso Robert in un’intervista rilasciata a Esquire, parlando di quando girò il suo secondo film da regista, la commedia del 1995 A casa per le vacanze e Jodie Foster gli disse: “Fai attenzione!” Due parole di una raccomandazione apparentemente banale, ma che gli diedero una scossa diversa dalle altre, ma che non interpretò subito nel modo giusto. In questo film, Robert era il simpatico fratello della protagonista, interpretata da Holly Hunter. Quest’ultima faceva la parte di una quarantenne che tornava dai suoi genitori a Baltimora in occasione del Giorno del Ringraziamento. Il film aveva davvero un cast all star, di cui facevano parte anche Anne Bancroft, Claire Danes, Geraldine Chaplin e David Strathairn. Insomma l’attore era al massimo delle sue potenzialità e successo, quindi quello che aveva detto Jodie suonava fuori posto. Invece lei da tempo monitorava il comportamento di Downey Jr, che l’anno seguente è poi stato arrestato per possesso di eroina, cocaina e di un’arma da fuoco per fortuna scarica. A Esquire l’attrice e regista ha raccontato che a un certo punto si è avvicinata a Robert e gli ha detto: “Guarda, non potrei essere più contenta di quello che hai dato a questo film, ma ho paura di ciò che potrebbe succedere dopo. Al momento sei incredibilmente bravo a gestire le tue dipendenze, ma il tuo equilibrio è molto precario e non so dirti come finirà per te”. Poi la Foster ha detto al giornalista che la intervistava: “La cosa interessante di lui era la sua genialità. Aveva più creatività lui nel suo dito mignolo di quanta potrò mai averne io in tutta la vita. Purtroppo, non sapeva cosa fosse la disciplina. Era talmente fuori che rischiava di affossare il suo talento e fare un macello. Pochi mesi dopo, come già detto, l’attore venne arrestato e condannato a 3 anni di libertà vigilata, mentre l’anno seguente, per non essersi presentato a un test tossicologico, scontò 4 mesi di prigione. Nel ’99 ne saltò un altro e venne condannato a 3 anni di reclusione. Insomma Downey Jr. rimase in carcere per 15 mesi e poi uscì, per essere nuovamente arrestato 4 mesi dopo per possesso di droga. A quel punto Hollywood com’era immaginabile gli voltò le spalle, e nel momento in cui l’ex Presidente della Marvel David Maisel lo volle per Iron Man, il suo consiglio di amministrazione pensò che fosse un pazzo a mettere il futuro della compagnia nelle mani di un tossicodipendente.
L’aiuto di Mel Gibson
Molti non sanno che anche Robert Downey Jr. è stato aiutato anche da un altro collega Mel Gibson, nel bel mezzo forse della più difficile fase della sua vita, e cioè quando fu arrestato dalla polizia in stato di ebbrezza e fece commenti antisemiti: “Ero seduto sul sedile posteriore di un’auto della polizia e ho detto cose stupide, e all’improvviso sono finito sulla lista nera”, han raccontato Robert. Due anni dopo, accadde che Robert decise di invitare Mel Gibson a una premiazione. E in quell’occasione Mel difese l’amico attore, riabilitandolo agli occhi della gente. E il buon Mel non lo ha mai dimenticato.
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