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Grande successo di “The Surfer” al Taormina Film Festival


The Surfer il film diretto da Lorcan Finnegan, proiettato al Taormina Film Festival dopo la sua première a Cannes, promette di essere uno dei film cult dell’anno.

Non tanto per il ritorno di  Nicolas Cage nel ruolo di protagonista, assieme a Julian McMahon e Nicholas Cassim. sui grandi schermi, ma per la singolare trama e i suoi numerosi colpi di scena. Nel film, girato in Australia, un uomo (Nicolas Cage) torna nella sua città natale sul mare. Umiliato e ferito davanti al figlio da una banda di surfisti locali che rivendicano la proprietà assoluta della spiaggia della sua infanzia, decide di rimanere sulla spiaggia, dichiarando guerra a coloro che controllano la baia.

“Doveva essere la California, ma io immaginavo solo l’Australia. Ci ero stato un paio di volte per girare spot pubblicitari e roba del genere. Ho anche un profondo amore per i film della New Wave australiana: Wake in Fright, The Long Weekend e Walkabout. Alcuni dei migliori sono stati diretti da outsider, come Ted Kotcheff, che ha diretto Wake in Fright o The Last Wave di Peter Weir, il cui finale, ha influenzato anche The Surfer. Ha detto Finnegan intervistato da Variety. E alla domanda “Quando è entrato in gioco Nic Cage?”, ha risposto: “Una volta deciso che il personaggio era americano, abbiamo pensato a lui in una fase molto precoce. La sua disponibilità era buona. Abbiamo tirato i dadi e gli abbiamo inviato la sceneggiatura. Stranamente, aveva visto “Vivarium” e “Nocebo” e li aveva adorati. E quando ha letto la sceneggiatura e ha detto “Oh, ho capito. È Kafka”. Si è completamente connesso con il materiale. Ci siamo collegati a Zoom, abbiamo chiacchierato e siamo andati molto d’accordo su tutto”.

Cage ha offerto anche nuovi spunti perché grazie a lui sono state fatte molte revisioni della sceneggiatura per diversi mesi. “Tutte le sue idee erano brillanti. Piccole cose, ma l’hanno migliorata”, ha aggiunto Finnegan. Nic poi si è affezionato anche al topo col quale ha girato una scena. E ha continuato a tenerlo in tasca durante le scene successive.

“Bellissima la scena in cui si lamenta di avere una bella cena in famiglia in veranda con pasta alla puttanesca e vongole, per esempio. Abbiamo fatto un paio di riprese in cui abbiamo liberato tutto lo spazio perché stavamo girando con un obiettivo da 8 mm, un grandangolo super. E la gente doveva nascondersi nelle auto mentre la telecamera catturava tutti i particolari”, racconta il regista. “Abbiamo girato una scena con un serpente che gli attraversava la mano. Nic ha familiarità con i rettili, quindi voleva in un certo senso gestirlo da solo. Ma era notte fonda e non si muoveva molto energicamente. Così gli ho detto di fargli il solletico alla coda e il serpente infastidito lo ha morso”.

Poi il regista ha concluso l’intervista parlando del suo prossimo film intitolato “Goliath”, una specie di favola distopica ambientata in un futuro prossimo. Riguarda la creazione di mostri per scatenare guerre e rubare risorse naturali”.  E chissà se anche per questo film rivedremo nella parte del protagonista ancora Cage.



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