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Kimberly Cheatle, la direttrice dei servizi segreti statunintensi, ha rassegnato le dimissioni


Proprio in questi minuti la CNN, rende noto che la direttrice dei servizi segreti statunitensi Kimberly Cheatle ha rassegnato le dimissioni in seguito alle indagini sulle carenze nella sicurezza legate al recente tentativo di assassinio dell’ex presidente Donald Trump. Una decisione che arriva mentre i legislatori e un organismo di controllo interno al governo portano avanti le indagini sulla gestione della protezione dell’ex presidente da parte dell’agenzia interrogandosi su come un uomo armato sia andato vicino a uccidere il candidato repubblicano alla presidenza del 2024 durante un comizio in Pennsylvania pochi giorni fa. Tante le richieste bipartisan al Congresso per le sue dimissioni e una spinta da parte dei legislatori repubblicani per metterla sotto accusa. I legislatori erano particolarmente indignati dopo la sua apparizione per una testimonianza pubblica di fronte alla House Oversight Committee lunedì, dove la Cheatle ha detto di non essere disposta a rispondere a molte delle domande della commissione.

Durante la sua apparizione alla Camera dei rappresentanti, la Cheatle ha riconosciuto che c’erano problemi “significativi” e “colossali” con la sicurezza alla manifestazione, ma ha comunque respinto le richieste di sue dimissioni. “Penso di essere la persona più adatta a guidare i servizi segreti in questo momento”, aveva detto lunedì. Ora che però la Cheatle ha deciso di lasciare il suo incarico arrivano gli amari commenti. Il presidente della Camera Mike Johnson ha commentato la decisione della funzionaria dicendo ai giornalisti che “le sue dimissioni sono in ritardo. Ora dobbiamo raccogliere i pezzi”. “Dobbiamo ricostruire la fede e la fiducia del popolo americano nel Secret Service come agenzia, perché ha una responsabilità incredibilmente importante nel proteggere presidenti, ex presidenti e altri funzionari del ramo esecutivo, e abbiamo molto lavoro da fare”.

In un’intervista con la CNN la scorsa settimana, la Cheatle ha affermato che l’agenzia era “l’unica responsabile” della progettazione e dell’implementazione della sicurezza nel luogo del raduno in Pennsylvania, dove l’uomo armato, ora deceduto, ha sparato a Trump da un tetto non protetto a poche centinaia di piedi dal palco del raduno. I proiettili hanno mancato di poco la testa di Trump e l’incidente ha causato la morte di un partecipante alla manifestazione e il ferimento di altri. Man mano che si apprendevano maggiori dettagli sulle circostanze del tentato attacco, il Secret Service è stato interrogato su come ha gestito la protezione di Trump quel giorno, inclusa la mancata verifica dell’accesso al tetto e su come l’agenzia ha gestito le informazioni trasmesse dalle forze dell’ordine locali prima della sparatoria, che identificavano il potenziale assassino come una persona che si comportava in modo sospetto nei pressi del luogo della manifestazione. I servizi segreti e le forze dell’ordine della Pennsylvania, che hanno collaborato alle operazioni di sicurezza durante la manifestazione, sono stati talvolta in disaccordo nei resoconti di quanto accaduto e dei responsabili delle mancanze. E la Cheatle aveva promesso la piena collaborazione della sua agenzia alle verifiche interne al Congresso e al governo sull’approccio del Secret Service fino a quel giorno. Ora però i giochi si sono chiusi. La Cheatle che aveva lasciato il suo incarico di responsabile della sicurezza globale presso la PepsiCo per assumere l’incarico di direttrice dell’USSS, nominata dal presidente Joe Biden alla guida del Secret Service nel 2022, prima di approdare al settore privato, ha prestato servizio nei servizi segreti per 27 anni.



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