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Quattordici deputati italiani negli uffici di presidenza delle commissioni dell’Eurocamera


Composizione dell’Ufficio di presidenza del PE

L’Ufficio di presidenza è l’organismo responsabile delle questioni finanziarie, organizzative e amministrative all’interno del Parlamento. È composto dal Presidente e dai Vicepresidenti, ciascuno eletto a maggioranza assoluta dei voti in plenaria, con l’ordine in cui hanno raggiunto tale maggioranza che determina il loro ordine di precedenza. I Questori, eletti in plenaria per gestire le questioni amministrative e finanziarie che riguardano direttamente i deputati al Parlamento europeo, partecipano anche all’Ufficio di presidenza a titolo consultivo, ma non possono votare.

Sono state definite le presidenze e le vicepresidenze di tutte le commissioni dell’Eurocamera. E per l’Italia, rispetto alla precedente legislatura, c’è una novità non marginale: la perdita di una presidenza. Alla guida della commissione Affari Costituzionali, infatti, non è stato confermato l’eurodeputato di FI Salvatore De Meo, destinato – ma la carica deve essere ufficializzata, alla Plenaria di settembre a Strasburgo – a presiedere la delegazione dei Rapporti con la Nato. L’Italia ha incassato quindi una sola presidenza con Antonio Decaro a capo della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e una presidenza per la Sottocommissione agli Affari Fiscali con a capo Pasquale Tridico (delegazione M5S). È la Germania, tra i Paesi membri, a conquistare il maggior numero di presidenze, sei. A Berlino vanno gli Affari Internazionali con David McAllister (Ppe), il Commercio Internazionale con Bernd Lange (S&D), il Mercato Interno a Anna Cavazzini (Greens), la Cultura a Nela Riehl (anche lei nei Verdi), la Contabilità al popolare Niclas Herbst, Affari Costituzionali Sven Simon (PPe). Alla Germania anche la sottocommissione Difesa che va invece alla liberale Marie-Agnes Strack-Zimmermann. Dietro la Germania è la Spagna ad emergere con la presidenza di tre commissioni, seguita dagli eurodeputati polacchi, che guideranno due commissioni. La Spagna incassa quindi la guida di tre commissioni con la socialista Lina Gálvez Muñoz alla Parità di genere, il popolare Javier Zarzalejos alle Libertà Civili e Carmen Crespo Díaz del Ppe alla Commissione Pesca. Due le presidenze alla Polonia con il popolare Bogdan Rzońca che prende la commissione Petizioni la commissione Industria va ad un altro popolare polacco, Borys Budka. A Varsavia anche una sottocommissione, quella alla Salute con il popolare Adam Jarubas. La Francia incassa la commissione Affari Economici, con la socialista Aurore Lalucq e la sottocommissione Diritti Umani con il verde Mounir Satouri. Il Belgio ottiene la guida della commissione Bilanci con Johan Van Overtveldt (Ecr), la Repubblica Ceca la commissione Agricoltura Veronika Vrecionová, sempre del gruppo dei Conservatori. Alla Finlandia va la commissione Lavoro con l’eurodeputato di The Left Li Andersson mentre la Grecia incassa la guida dei Trasporti che va alla popolare Elissavet Vozemberg-Vrionidi. All’Irlanda la guida della commissione Sviluppo con il liberale Barry Andrews. Alla Romania la commissione Regioni con il socialista Adrian-Dragoş Benea. La Bulgaria infine ottiene la guida della commissione Affari Legali con il liberale Ilhan Kyuchyuk.

La Conferenza dei presidenti (CoP) – composta dal Presidente del Parlamento e dai presidenti dei suoi gruppi politici – stabilisce l’ordine del giorno della plenaria e determina l’orientamento politico generale dell’istituzione. Questa tabella mostra i membri della CoP, ordinati in base alle dimensioni dei loro gruppi, in termini di seggi in Parlamento. Alcuni gruppi hanno dei copresidenti. I deputati europei non iscritti (NI) sono rappresentati da un osservatore senza diritto di voto.

Tutti gli italiani eletti

Due deputati italiani sono stati eletti alla presidenza di una commissione del PE nei voti che si sono tenuti martedì 23 luglio, mentre dodici italiani sono stati nominati vicepresidenti.

Tutte le 20 commissioni permanenti e le quattro sottocommissioni del PE hanno tenuto le loro riunioni costitutive per eleggere il loro presidente e i loro vicepresidenti. Non tutti i vicepresidenti sono stati nominati martedì, con alcune commissioni che completeranno l’elezione dei propri uffici di presidenza prossimamente. L’ufficio di presidenza di una commissione (il presidente e un massimo di quattro vicepresidenti) è eletto per un mandato di due anni e mezzo. Le commissioni si occupano delle proposte legislative, nominano squadre negoziali per condurre colloqui con i ministri dell’UE, adottano relazioni, organizzano audizioni e controllano altri organi e istituzioni dell’UE.

Commissione per gli affari esteri

Terzo vicepresidente: Alberico Gambino (ECR, IT)

Sottocommissione per la sicurezza e la difesa

Terzo vicepresidente: Alberico Gambino (ECR, IT)

Commissione per i bilanci

Secondo vicepresidente: Giuseppe Lupo (S&D, IT)

Commissione per il controllo dei bilanci

Primo vicepresidente: Caterina Chinnici (PPE, IT)

Sottocommissione per le questioni fiscali

Presidente: Pasquale Tridico (The Left, IT)

Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare

Presidente: Antonio Decaro (S&D, IT)

Secondo vicepresidente: Pietro Fiocchi (ECR, IT)

Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia

Secondo vicepresidente: Elena Donazzan (ECR, IT)

Terzo vicepresidente: Giorgio Gori (S&D, IT)

Commissione per i trasporti e il turismo

Quarto vicepresidente: Matteo Ricci (S&D, IT)

Commissione per lo sviluppo regionale

Terzo vicepresidente: Francesco Ventola (ECR, IT)

Commissione per la pesca

Secondo vicepresidente: Giuseppe Milazzo (ECR, IT)

Commissione giuridica

Secondo vicepresidente: Mario Mantovani (ECR, IT)

Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni

Terzo vicepresidente: Alessandro Zan (S&D, IT)

Commissione per le petizioni

Quarto vicepresidente: Cristina Guarda (Verdi/ALE, IT)


Cosa fanno vicepresidenti e questori?

Dopo l’elezione del suo Presidente, il Parlamento ha eletto anche i suoi 14 vicepresidenti e cinque questori, che compongono l’Ufficio di presidenza del Parlamento. I vicepresidenti possono sostituire il Presidente, anche per presiedere le sedute plenarie e rappresentare il Parlamento in occasione di cerimonie o atti specifici, se necessario. I Questori si occupano di questioni amministrative che riguardano direttamente i deputati. I vicepresidenti e i questori sono membri dell’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo (dove i questori partecipano a titolo consultivo), che stabilisce le norme per il corretto funzionamento del Parlamento. Tra le sue altre funzioni, l’Ufficio di presidenza elabora il progetto preliminare di bilancio del Parlamento e decide in materia amministrativa, di personale e di organizzazione. In pratica, i gruppi politici mirano a garantire che la composizione dell’Ufficio di presidenza rispecchi ampiamente la composizione numerica dei gruppi, tenendo conto anche dei risultati dell’elezione del Presidente.

La procedura

Il regolamento del Parlamento stabilisce le modalità di elezione dei membri dell’Ufficio di presidenza. Per quanto riguarda il Presidente, le nomine sono presentate da un gruppo politico o da un gruppo di deputati che raggiungono la soglia minima (1/20 dei deputati). I vicepresidenti sono eletti a scrutinio unico, a maggioranza assoluta dei voti espressi. Se il numero dei candidati idonei è inferiore a 14, si procede a una seconda votazione per i seggi rimanenti, alle stesse condizioni. In caso sia necessaria una terza votazione, è sufficiente una maggioranza semplice. I vicepresidenti hanno la precedenza nell’ordine in cui sono eletti e, in caso di parità, per età. Se votati per acclamazione, un voto a scrutinio segreto determina l’ordine di precedenza. In ogni turno i deputati possono votare fino a un numero di candidati pari al numero di seggi disponibili in quel turno, ma devono votare per più della metà delle posizioni da ricoprire – arrotondate per eccesso. In pratica, ciò significa che nel primo turno i deputati dovranno votare per almeno otto candidati e, in caso di numero dispari di seggi nei turni successivi, il numero deve essere arrotondato per eccesso: ad esempio, per nove posizioni il minimo sarebbe di cinque voti. Le schede che non raggiungono la soglia non vengono conteggiate. Anche l’elezione dei questori segue la stessa procedura seguita per l’elezione dei vicepresidenti.



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