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Kamala più forte dopo l’endorsement degli Obama


Barack Obama assieme alla moglie Michelle è uscito allo scoperto appoggiando la candidatura democratica di Kamala Harris alla presidenza degli Stati Uniti, ponendo fine a giorni di speculazioni riguardo il suo sostegno alla neocandidata. L’ex presidente Obama e l’ex first lady Michelle Obama hanno dichiarato congiuntamente di credere che la signora Harris abbia “la visione, il carattere e la forza che questo momento critico richiede”. Secondo quanto riferito, Obama era tra gli oltre 100 eminenti democratici con cui la signora Harris ha parlato dopo che domenica scorsa il presidente Joe Biden ha annunciato il suo ritiro dalla corsa. E seppure la vicepresidente degli Stati Uniti pare si sia già assicurata il sostegno della maggioranza dei delegati democratici, il che la pone sulla buona strada per diventare la candidata ufficiale alla convention del partito di agosto, il passo degli Obama ha una enorme importanza su fronte pubblico. Gli Obama hanno dichiarato nella dichiarazione di venerdì che non potrebbero essere “più entusiasti di sostenere” la Harris e hanno giurato che faranno “tutto il possibile” per eleggerla. “Siamo d’accordo con il presidente Biden”, si legge nella dichiarazione della coppia, “scegliere Kamala è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Ha il curriculum per dimostrarlo”. Ma poi hanno aggiunto che Kamala ha più di un curriculum. “Ha la visione, il carattere e la forza che questo momento critico richiede. Non abbiamo dubbi che Kamala Harris abbia esattamente le carte in regola per vincere queste elezioni e dare il massimo per il popolo americano. In un momento in cui la posta in gioco non è mai stata così alta, lei ci dà a tutti motivo di sperare”. La dichiarazione è stata accompagnata da un video in cui la signora Harris risponde alla telefonata degli Obama, in cui questi ultimi le promettono il loro sostegno.

“Oh mio Dio”, dice il vicepresidente nella clip. “Michelle, Barack, questo significa così tanto per me”.

Da quando Biden si è ritirato dalla corsa, la Harris ha organizzato diversi eventi elettorali in tutti gli Stati Uniti. Giovedì ha parlato al sindacato della Federazione americana degli insegnanti a Houston. E sebbene l’evento fosse stato pubblicizzato come parte dei suoi doveri di vicepresidente, aveva l’aria di un comizio elettorale, con forti applausi e grida di gioia da parte del pubblico. Riprendendo il linguaggio utilizzato durante gli eventi della campagna elettorale all’inizio della settimana, la Harris ha attaccato quelli che ha definito repubblicani “estremisti” e ccon “politiche “fallite”. “Noi vogliamo vietare le armi d’assalto e loro vogliono vietare i libri”, ha affermato. Ovviamente in risposta alle sue esternazioni sono arrivati anche i commenti al vetriolo del suo rivale il candidato repubblicano Donald Trump. “La bugiarda Kamala Harris è una marxista di sinistra radicale, e anche peggio!” ha affermato in un post in parte scritto in lettere maiuscole sulla sua piattaforma social Truth Social. Trump si è anche rifiutato di impegnarsi in un dibattito televisivo con la Harris per non darle molto peso, lasciando intendere che i democratici “stanno ancora aspettando qualcuno migliore'” e poi perché ad oggi non è ancora stata ufficialmente confermata come candidata del partito. Poi riguardo il ritiro di Biden, ha aggiunto: “È stato un golpe orchestrato da Obama”.

I colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

La Harris durante i colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che è giunto il momento di porre fine alla guerra tra Israele e Gaza. Israele ha lanciato una campagna a Gaza per distruggere Hamas in risposta all’attacco al sud di Israele dell’ottobre scorso, durante il quale sono state uccise circa 1.200 persone e altre 251 sono state prese in ostaggio. Da allora, secondo il ministero della Salute del territorio, guidato da Hamas, sono state uccise più di 39.000 persone a Gaza.

La Harris ha dichiarato di aver espresso chiaramente le sue “serie preoccupazioni” in merito alle vittime di Gaza, sottolineando con Netanyahu quanto sia importante il modo in cui Israele si difende ma sottolineato contestualmente anche la necessità di trovare un percorso verso una soluzione a due stati. Il primo ministro israeliano ha incontrato anche il presidente Biden durante una visita alla Casa Bianca e oggi incontrerà il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump.



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