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L’Italia vince un altro oro alle Olimpiadi: Thomas Ceccon arriva primo nei 100 metri dorso


ph. Instagram Thomas Ceccon

Lo scorso febbraio Thomas Ceccon aveva rinuncia alla partecipazione ai mondiali in programma in febbraio a Doha, per potersi presentarsi in grande forma alle Olimpiadi di Parigi. Una scelta indovinata perché lui a Parigi prima è salito sul terzo gradino del podio nella staffetta 4×100 metri stile libero e poi, due giorni dopo, ha vinto la medaglia d’oro nei 100 metri dorso con il crono di 52″00, diventando peraltro il primo nuotatore italiano ad aggiudicarsi il titolo olimpico in questa specialità, battendo il cinese Jiayu Xu (52”32) e l’americano Ryan Murphy (52″39).

“Ho vinto grazie ai dettagli studiati da tempo”, ha detto prima di cedere alla gioia: “Sono tanto felice, e anche molto emozionato”. Giusto, legittimo, come il suo oro. Ottenuto come era nei piani: ma c’erano da esorcizzare avversari top, come Xu che in alcuni tratti della semifinale aveva nuotato decisamente veloce, scendendo anche sotto i tempi record dell’azzurro. Ma per arrivare a questo traguardo Ceccon, sul podio olimpico a vent’anni, quando a Tokyo festeggiò un argento e un bronzo con le staffette, ha sempre detto di aver versato sudore e lacrime. Ripagati però anche da due titoli mondiali e quattro ori agli europei e quel 51”60 stabilito nel 2022 a Budapest che lo ha iscritto per sempre tra i detentori di record del mondo.

“La mia passione sarà sempre più forte dei sacrifici” ha più volte ribadito il nuotatore più poliedrico dello squadrone azzurro (vanta anche un titolo mondiale nei 50 farfalla, e se il dorso è la sua specialità nuota al top anche nello stile libero. L’unico che agli europei di Roma ha vinto sei medaglie in tre stili diversi, quattro d’oro). Tagliati i baffi vintage, sono rimasti i capelli un po’ lunghi compressi dentro la cuffia, il Thomas nazionale è anche un atleta da copertina. Si allena a Verona, nella piscina dei campioni, ma ama Roma, è fan di Jannik Sinner, i suoi idoli sono Roger Federer e Michael Phelps il libro sul comodino è Open, la biografia di Andre Agassi. Giocava a tennis da bambino, ma poi qualcuno lo ha buttato in acqua e non si è più fermato. ‘Emigrato’ nella vicina Verona ha dovuto staccarsi dalla famiglia; un po’ bad boy e molto fenomeno, su Ceccon anche gli esperti internazionali avevano puntato. Insomma un altro titolo, tre medaglie in tre giorni di gare per la vasca, in attesa delle altre grandi carte da giocare: prima fra tutte quella di Gregorio Paltrinieri, che ha conquistato la finale degli 800 stile con il terzo tempo di 7’42”48, tra i migliori otto entra anche Luca De Tullio, con il settimo tempo. E il gruppo azzurro è più saldo che mai, dopo questi successi.

 “Mi sono commosso ed è raro che succeda. Anche prima di fare la gara lo ero. L’emozione era forte anche in pre chiamata perché essere lì è un privilegio”, ha proseguito Ceccon. “Mentalmente è una gara difficile, ti distrugge. É più difficile di testa che fisicamente – la sua spiegazione -. Ti giochi tutto e più ci pensi e più è logorante. Certo se non avessi vinto non sarei andato a casa contento”. Il campione tra due giorni tornerà in vasca per i 200 dorso e l’obiettivo ora è resettare la mente: “La mia medaglia sembrava scontata, ma potevo finire tranquillamente quarto. Ora devo reprimere le emozioni e pensare di non aver vinto nulla. Fin da ragazzino sapevo di poter vincere questa medaglia ed oggi è quel giorno. Non posso esser più felice di così. Da ragazzino, a 15 anni, l’allenatore mi chiese: “Qual è il tuo sogno? Io risposi: “Vincere le Olimpiadi” e lui mi disse: “Calma, eh”. È sempre stato il mio sogno” “Vincere qui non è come ai Mondiali. È una gara che capita ogni quattro anni – aggiunge – Sono passato forte e ho provato a tenere fino alla fine. E alla fine ero esausto”. A chi gli chiede cosa direbbe oggi al Presidente della Repubblica, incontrato al villaggio olimpico alla vigilia dei Giochi, ha invece risposto scherzando: “Meno male che non ci ha tenuto troppo”. È la battuta con la quale chiude l’intervista in mixed zone facendo riferimento al siparietto andato in scena proprio qualche giorno fa quando il Capo dello Stato, parlando con gli atleti, aveva detto loro di avergli tolto tempo per l’allenamento. “Tutti dicevano di no e che non fosse vero -aveva spiegato Ceccon giorni fa – Ma io gli dissi “in realtà un po’ sì””. 



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