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Italia, il ministro dell’Interno Piantedosi sigla accordo con Snam per combattere la criminalità organizzata


Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e l’Amministratore Delegato di Snam, Stefano Venier, hanno sottoscritto oggi al Viminale un protocollo per prevenire e contrastare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività che caratterizzano il core business del Gruppo Snam. L’intesa, che si inserisce in una più ampia strategia di sistema-Paese e di partenariato pubblico-privato, rafforza la cooperazione su scala nazionale in materia di sicurezza pubblica e di legalità per garantire una sempre maggiore tutela dell’economia legale, anche in considerazione dell’impegno assicurato dall’Azienda per la realizzazione, nei prossimi anni, di importanti opere strategiche, alcune delle quali in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).  La collaborazione tra il Ministero dell’Interno e Snam mira inoltre a realizzare una più efficace prevenzione delle minacce alla sicurezza delle infrastrutture essenziali per il sistema gas italiano oltre che delle irregolarità nella gestione del personale e nell’assegnazione degli appalti. È prevista l’istituzione di una cabina di regia, composta da rappresentanti del Viminale e di Snam, che garantirà un costante scambio informativo fra le parti e monitorerà sullo stato di attuazione dell’intesa. In attuazione dell’accordo potranno inoltre essere stipulati, con i medesimi obiettivi, protocolli a livello locale tra Snam e Prefetture, tenendo conto delle peculiarità di ciascun territorio dove l’azienda opera.

Ma quali sono le modalità di infiltrazione?

In base alle evidenze fornite dal ROS – Carabinieri, in uno studio del 2022, il cui campione iniziale comprendeva circa 500 aziende, da cui erano state selezionate 237 società, quelle per cui risultavano disponibili sufficienti dati di bilancio per poter condurre l’analisi, quattro sono risultate le modalità principali di infiltrazione, a seconda dello scopo e delle modalità con cui ciascuna impresa è gestita dalla criminalità organizzata: 1) Investimento: l’impresa viene utilizzata come canale per investire proventi illeciti attraverso attività legali; dopo l’investimento iniziale, l’impresa non viene finanziata con fondi illeciti e compete “legalmente” nel proprio mercato locale; 2) Competizione: l’impresa è utilizzata per ottenere il controllo del mercato di interesse, ricorrendo anche a metodi mafiosi per danneggiare i concorrenti o per imporre i propri prodotti ai clienti; 3) Cartiera: l’impresa è una “scatola vuota” utilizzata per riciclare proventi illeciti attraverso fatture false; 4) Impresa catturata: l’impresa nasce “sana” e viene progressivamente infiltrata dalla mafia.

Le più infiltrate nel Sud Italia

Non è una novità il fatto che la maggior parte delle aziende infiltrate si trovi nel Sud Italia, dove il controllo del territorio da parte della criminalità organizzata è più invasivo, i costi più elevati possono essere un modo per ottenere consenso, assumendo persone (i costi per i dipendenti sono leggermente maggiori per le imprese criminali) o pagando di più i fornitori. Un altro canale attraverso il quale i maggiori ricavi non portano a una maggiore redditività può essere la necessità di nascondere proventi illeciti nel normale fatturato dell’impresa. Quanto alla composizione del capitale, i risultati evidenziano che le imprese competizione detengono più immobilizzazioni immateriali e utilizzano beni di terzi in misura maggiore rispetto alle altre imprese, mentre le imprese investimento hanno una maggiore quota di immobilizzazioni materiali. Le prime potrebbero segnalare in questo modo la necessità di detenere attività più facilmente liquidabili, a fronte del rischio di un sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria. Le seconde, di contro, sono più capitalizzate come risultato dell’investimento iniziale da parte dell’organizzazione criminale di riferimento. Inoltre, per entrambe le tipologie di imprese criminali le evidenze mostrano un livello di scorte inferiore a quello delle aziende legali, sia in valore assoluto che in rapporto alle attività. Infine, rispetto al campione di controllo, gli oneri finanziari sono inferiori per le imprese competizione e superiori per le imprese investimento. I minori costi di finanziamento per le prime possono essere dovuti a diversi motivi: esse possono finanziarsi con i proventi di attività illecite conseguiti dall’organizzazione di riferimento, riducendo così lo stock di debito e i relativi costi, e possono ottenere condizioni di prestito migliori grazie al loro potere coercitivo. Di contro, le imprese investimento, dopo l’iniziale finanziamento ricevuto, utilizzano canali leciti per finanziare la propria attività.



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