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Trump oggi tornerà su X per un confronto col pubblico in diretta


donald trump caricature in new york
Photo by Joshua Santos on Pexels.com

Donald Trump tornerà, almeno per una sera, per rilasciare un’intervista in diretta lunedì su X, la piattaforma dalla quale è stato bandito per quasi due anni dopo l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021. Trump ed Elon Musk, il proprietario di X, hanno in programma di avere quella che il magnate della tecnologia ha definito una “conversazione in diretta” alle 20:00 Eastern Time che sarà “senza copione e senza limiti di argomento, quindi dovrebbe essere molto divertente!” Musk sta sollecitando gli utenti di X a porre le proprie domande. La conversazione non serve solo come un modo per l’ex presidente di raggiungere potenzialmente milioni di elettori direttamente. È anche un’opportunità per X, una piattaforma che si basa molto sulla politica, di riscattarsi dopo alcune difficoltà. X è già stata teatro di alcuni dei momenti più memorabili del ciclo 2024. Mentre saltava il primo dibattito presidenziale del GOP ad agosto, Trump ha lanciato una sua controprogrammazione, apparendo in un’intervista registrata con l’ex conduttore di Fox News Channel Tucker Carlson, trasmessa su X. Il mese scorso, il presidente Joe Biden ha dato la notizia del suo abbandono della campagna in una lettera pubblicata sulla piattaforma.

Ieri l’FBI ha dichiarato di stare indagando sulle accuse secondo cui documenti sensibili della campagna di Trump sarebbero stati rubati in un’intrusione informatica pochi giorni dopo che la campagna aveva dichiarato di essere stata hackerata dall’Iran. L’FBI ha rilasciato una breve dichiarazione in cui si legge: “Possiamo confermare che l’FBI sta indagando su questa questione”. La campagna non ha fornito prove specifiche del coinvolgimento dell’Iran, ma la richiesta è arrivata poco dopo che Microsoft ha pubblicato un rapporto che descriveva in dettaglio i tentativi di agenti stranieri di interferire nella campagna statunitense nel 2024. Il rapporto citava un caso di un’unità di intelligence militare iraniana a giugno che ha inviato “un’e-mail di spear-phishing a un funzionario di alto rango di una campagna presidenziale da un account di posta elettronica compromesso di un ex consigliere senior”. Interrogata sulle affermazioni della campagna di Trump, la missione iraniana presso le Nazioni Unite ha negato il suo coinvolgimento.



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