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I veri nodi della battaglia tra Trump e la Harris? Immigrazione e aborto


Kamala Harris il 16 agosto ha svelato il suo programma economico nel corso di un comizio in North Carolina presentando in anteprima le politiche sui prezzi per il taglio di quelli esorbitanti dei generi alimentari e altri costi, come quelli degli alloggi. Una risposta pianificata per gettare ombre su quelli che finora sono stati alcuni dei capisaldi (sicuramente fino a quando la lotta era “one to one” con Biden) della battaglia elettorale di Trump. Una battaglia che Trump continua a perseguire come ha dimostrato anche nel corso della conferenza stampa del 15 agosto, durante la quale ha parlato di inflazione ed economia. Il candidato repubblicano alla presidenza ha attribuito l’inflazione direttamente alla spesa pubblica, eludendo alcune delle realtà più complesse delle interruzioni della catena di fornitura globale durante la pandemia e dei picchi dei prezzi del petrolio globali dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il suo obiettivo? Sedurre il mondo operaio americano e la classe media continuando a sostenere che i democratici hanno fatto salire i prezzi al consumo, abbandonando i lavoratori per sostenere soltanto immigrati clandestini e criminali.

Grande attesa per l’incontro tra Walz e Vance

Anche per il v is à vis tra il governatore del Minnesota Tim Walz e il senatore dell’Ohio JD Vance c’è molta attesa. I due hanno concordato di dibattere tra loro il 1° ottobre, organizzando un confronto tra potenziali vicepresidenti mentre in alcuni stati si avvia il voto anticipato per le elezioni generali.

Insomma è fuor di dubbio che nel dopo Biden è iniziata una battaglia senza esclusione di colpi. E anche qualche bugia. L’immigrazione è uno dei temi più importanti delle elezioni presidenziali del 2024 e su questo tema i democratici sono stati quelli che hanno perso più nettamente. Gli americani si oppongono alle frontiere aperte e all’immigrazione illegale di massa. Non vogliono che i loro soldi delle tasse vengano usati per sovvenzionare e premiare le persone che attraversano illegalmente il confine. E gli americani si oppongono in modo schiacciante al fatto di consentire agli immigrati illegali di votare. Quindi tenuto conto che la filosofia e la performance dei Liberal Democratici in materia di immigrazione sono così pessime e così contrarie a ciò che la maggior parte degli americani desidera, questo potrebbe essere un boomerang per la Harris e il suo compagno di corsa, il governatore del Minnesota Tim Walz che seppure vengano presentati come una coppia nuova moderata, addirittura la migliore per guidare l’America da molti media contrari alla rielezione di Trump, in primis la Cnn, sono ben lontani dal somigliare a questo modello.  È fuor di dubbio però che questa reinvenzione della lista democratica ha portato a nuovi discorsi e pubblicità per la signora Harris e il signor Walz che fingono di essere profondamente preoccupati per l’immigrazione illegale, il controllo dei confini e la protezione degli americani. Il problema è che i fatti smentiscono praticamente tutto ciò che dicono. La  Harris ha chiaramente espresso la sua posizione secondo cui attraversare il confine illegalmente non dovrebbe essere un reato. Difatti ha sempre difeso la tesi delle frontiere aperte e si è opposta a una Border Patrol forte suggerendo che l’agenzia dovesse essere ripensata da zero. E poi è sempre stata a favore delle delle città rifugio e degli stati rifugio. Insomma tutte idee che stridono col pensiero della maggior parte degli americani contrari  a questa legislazione sull’immigrazione.  Basta dire che  l’83% degli americani vuole che le forze dell’ordine locali trattengano gli immigrati clandestini se sono stati arrestati per altri reati. Due terzi degli americani (67%) sono a favore dell’arresto da parte della polizia locale delle persone entrate illegalmente nel paese. Il 55% degli americani taglierebbe tutti i finanziamenti federali alle città o agli stati che si dichiarano santuari dell’immigrazione clandestina. Quindi Harris e Walz dovranno rapidamente cambiare posizione se vorranno conquistare la fiducia degli americani che si oppongono anche al fatto di consentire agli immigrati illegali di votare. Quindi è palese che praticamente sotto ogni aspetto, gli americani si oppongano fermamente alla posizione pro-immigrazione illegale della coppia Harris-Walz, esprimendo inoltre profonda insoddisfazione per il fatto che milioni di immigrati illegali, tra cui migliaia di criminali e un numero imprecisato di terroristi, sono entrati negli Stati Uniti durante l’amministrazione Biden-Harris. Trump è ovviamente consapevole che quello dell’immigrazione potrebbe diventare nuovamente uno dei suoi cavalli vincenti. Ma sa che deve fare i conti anche con i media propagandistici pro democratici che se riuscissero a sostenere una falsa narrazione per tre mesi riguardo la signora Harris e il signor Walz potrebbero fare vincere loro le elezioni nonostante i fatti. Insomma tanta la carne a fuoco. E man mano che ci si avvicina alla data delle elezioni, i principali contendenti continuano la loro campagna elettorale con qualche colpo di scena. Miriam Adelson, donatrice miliardaria del GOP, cittadina israeliana naturalizzata statunitense, laureata in medicina all’Università di Tel Aviv e fondatrice di centri di ricerca e cura per la tossicodipendenza a Las Vegas e Tel Aviv è una grande sostenitrice di Trump e di lui parla sempre in maniera entusiastica definendolo l’unico presidente giusto per l’America, capace di guidarla nella giusta direzione. Miriam recentemente durante un suo discorso pubblico tra gli applausi della folla radunata, ha ricordato che è stato Trump a spostare l’ambasciata degli Stati Uniti in Israele a Gerusalemme, a riconoscere le alture del Golan e a compiere il grande passo ritirandosi dall’accordo sul nucleare con l’Iran. Nel suo discorso, Adelson ha parlato dell’impatto della guerra tra Israele e Hamas, affermando che “Israele viene demonizzato”, aggiungendo che “in troppe parti del mondo è aperta la caccia agli ebrei e l’antisemitismo diventa accettabile”. Parole di peso per molti, perché Miriam è la moglie del defunto Sheldon Adelson, morto nel 2021, un magnate dei casinò di Las Vegas considerato uno dei più potenti donatori repubblicani della nazione. Gli Adelson hanno donato ben 30 milioni di dollari alla campagna di Trump negli ultimi mesi della corsa del 2016, e lei è dietro alcune spese importanti volte a dare impulso anche all’attuale campagna di Trump. Preserve America super PAC, un gruppo pro-Trump da lei sostenuto, ha riservato 45 milioni di dollari di pubblicità fino alla fine di agosto.

Quale potrebbe essere l’inciampo di Trump? Il fatto che sia radicalmente anti-abortista perché questo potrebbe costargli molto caro questa volta ed essere un vantaggio per la Harris di idee assolutamente opposte.

Joe Biden e Kamala Harris assieme in Maryland

Il 15 agosto Joe Biden e Kamala Harris si sono presentati per la prima volta assieme al Prince Georgès County Community College nel Maryland. “Kamala Harris sarà una presidente eccezionale, sono felice di averla scelta quattro anni fa come mia vice”, ha detto Biden che si è lasciato andare a una piccola gag fingendo di non ricordare il nome del candidato repubblicano per la Casa Bianca, chiamandolo poi Donald Dump (“Dump” in inglese significa “discarica”e nello slang “cagata”) storpiando apposta il nome con l’intento meno signorile del solito di rendere pan per focaccia al rivale che anche nell’ultima intervista su X con Elon Musk ha offeso ripetutamente la Harris, parlando di golpe dei democratici contro il presidente degli Stati Uniti costretto a rinunciare a un secondo mandato. I due sono sembrati molto affiatati e assieme hanno annunciato uno storico piano per la riduzione del prezzo dei medicinali e delle assicurazioni mediche. E tra i numerosissimi grazie che si sono scambiati in pubblico l’un con l’altra, alla fine del loro discorso, si sono congedati mano nella mano.

Grande attesa per la Convention dei democratici del 19 agosto

Ora c’è grande attesa per la convention dei democratici a Chicago che inizierà lunedì 19 agosto. Sarà Biden a parlare per primo ai delegati. E di fatto sarà lui a conferire l’investitura ufficiale alla Harris, che ha già ottenuto il voto dei delegati, in un solenne passaggio del testimone. il discorso del presidente sarà incentrato su tutti i risultati ottenuti in campo legislativo, incluso il passaggio della legge bipartisan sulle infrastrutture, il Piano per l’energia pulita, la riforma della sanità e il Chip and science act (volto a promuovere la ricerca interna e la produzione di semiconduttori negli Usa). Tra i relatori presenti ci saranno anche l’ex segretario di Stato Usa Hillary Clinton e l’ex presidente Barack Obama. Secondo il programma, la serata di mercoledì sarà invece dedicata al candidato vicepresidente, il governatore del Minnesota, Tim Walz, che parlerà dopo l’ex presidente Bill Clinton.



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