Fresca di nomina in Thailandia continua la scia positiva di commenti per il primo ministro Paetongtarn Shinawatra. Eletta in seguito di una vertiginosa svolta di eventi, il 18 agosto con il consenso del re di Thailandia, Maha Vajiralongkorn che l’ha ufficializzata il 19 agosto. La Shinawatra ha conquistato il titolo di 31° primo ministro, dopo aver ottenuto la maggioranza dei voti nella camera bassa del parlamento che conta 493 membri e diventando così la seconda leader donna del paese, e a 37 anni, il più giovane capo di governo in Asia. Leader del partito al governo Pheu Thai, figlia minore dell’ex primo ministro Thaksin Shinawatra, Paetongtarn è anche la terza del suo clan miliardario a ricoprire la carica di premier, dopo che gli sfortunati mandati di suo padre Thaksin e di sua zia Yingluck si sono conclusi con colpi di stato militari.
I fatti precedenti
Il 14 agosto la Corte costituzionale thailandese aveva destituito il primo ministro Srettha Thavisin, in carica da un anno, reo di aver violato le leggi del Paese per avere nominato l’avvocato di famiglia, Pichit Chuenbanm, precedentemente condannato per corruzione, all’ufficio del Primo Ministro. Un deprecabile scivolone per la Corte Costituzionale che ha poi sentenziato che Pichit aveva commesso un reato.
In Thailandia i tribunali influenzano spesso le vicende politiche, e Srettha è il terzo primo ministro a essere destituito dalla Corte negli ultimi 16 anni. I giudici della Corte non sono considerabili del tutto indipendenti: come altri organi extraparlamentari in Thailandia, tra cui la Commissione elettorale o quella anticorruzione, i suoi membri (quindi i giudici) sono nominati dal Senato, che è molto fedele alla monarchia. Dal 2014 al 2019 il Senato era direttamente controllato dalla giunta militare che governa il paese, e ancora oggi è composto principalmente da parlamentari legati a un partito monarchico. La settimana scorsa inoltre la Corte Costituzionale ha ordinato lo scioglimento del Kao Klai, il più importante e popolare partito di opposizione, che nel giro di pochi giorni si è comunque ricostituito sotto un altro nome. Srettha, precedentemente noto anche nel mondo dell’imprenditoria immobiliare, e prima di diventare primo ministro non aveva alcuna esperienza in politica. Il suo governo ha legalizzato i matrimoni omosessuali, molto criticati dai suoi detrattori che lo hanno incolpato della pessima gestione dell’economia dl Paese che l’anno scorso è cresciuta del 2,74 per cento, un dato inferiore rispetto a quello dei paesi vicini.
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