Domenica 1 settembre centinaia di migliaia di israeliani sono scesi nelle piazze e nelle strade per lo sciopero organizzato per protestare contro il loro premier Benjamin Netanyahu, messo alle strette anche da Joe Biden, che ha affermato che dopo quasi 11 mesi di combattimenti “deve fare di più” (per il rilascio degli ostaggi e per la pace). Ad accendere la miccia delle proteste di massa la notizia di altri 6 ostaggi israeliani morti, persone che i loro cari erano convinti di riabbracciare e che invece non rivedranno mai più. Lo sciopero generale, indetto dal più grande sindacato israeliano, l’Histadrut, si è concluso in anticipo dopo che un tribunale del lavoro ha accolto una petizione del governo, definendola di matrice politica. Questo è stato il primo sciopero di questo tipo dall’inizio della guerra, mirato a chiudere o interrompere importanti settori dell’economia, tra cui banche e assistenza sanitaria. Oltre che ad interessare alcuni voli presso il principale aeroporto internazionale di Israele, Ben-Gurion.
Netanyahu, che ieri ha indetto una conferenza stampa, ha definito il corridoio vitale per garantire che Hamas non possa riarmarsi tramite tunnel. “Questo è l’ossigeno di Hamas”, ha detto. E ha aggiunto: “Nessuno è più impegnato di me nel liberare gli ostaggi. Ma nessuno mi farà la predica”. Ma il dolore e la rabbia hanno preso il sopravvento in quella che sembrava essere la più grande protesta dall’inizio della guerra. Le famiglie e gran parte dell’opinione pubblica hanno incolpato Netanyahu, affermando che gli ostaggi avrebbero potuto essere restituiti vivi in un accordo con Hamas. Così ieri diverse migliaia di dimostranti si sono radunati fuori dalla casa privata di Netanyahu nel centro di Gerusalemme, scandendo “Accordo. Ora” e trasportando bare drappeggiate con la bandiera israeliana. Sono scoppiate delle risse quando la polizia ha strappato via le bare e diversi dimostranti sono stati arrestati. Altre migliaia hanno marciato fuori dal partito Likud di Netanyahu a Tel Aviv, secondo i media israeliani.
Ma altri sostengono la spinta di Netanyahu a continuare la campagna a Gaza, che è stata innescata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele e ha ucciso decine di migliaia di palestinesi nel territorio. Netanyahu afferma che l’assalto costringerà i militanti a cedere alle richieste israeliane, potenzialmente faciliterà le operazioni di salvataggio e alla fine annienterà il gruppo.
Biden ha parlato ai giornalisti mentre arrivava alla Casa Bianca per un incontro nella Situation Room con il team di mediazione statunitense nei negoziati. E alla domanda se Netanyahu stesse facendo abbastanza, ha risposto: “No”, sottolineando che i negoziatori restano comunque “molto vicini” a un accordo.
Hamas ha accusato Israele di aver trascinato mesi di negoziati avanzando nuove richieste, tra cui il controllo duraturo da parte di Israele sul corridoio di Filadelfia e un secondo corridoio che attraversa Gaza . Hamas ha offerto di rilasciare tutti gli ostaggi in cambio della fine della guerra, del ritiro completo delle forze israeliane e del rilascio di un gran numero di prigionieri palestinesi, tra cui militanti di alto profilo, in linea di massima i termini richiesti in una bozza di accordo presentata da Biden a luglio. Il premier israeliano ha promesso una “vittoria totale” su Hamas che incolpa per il fallimento dei negoziati. Lunedì, il premier israeliano ha detto di essere pronto a portare a termine la prima fase del cessate il fuoco, un piano che includerebbe il rilascio di alcuni ostaggi, un ritiro parziale delle truppe israeliane e il rilascio di alcuni prigionieri detenuti da Israele. Ma ha respinto un ritiro completo da Gaza, dicendo di non vedere nessun’altra parte che potrebbe controllare i confini di Gaza. I media israeliani hanno segnalato profonde divergenze tra Netanyahu e i massimi funzionari della sicurezza, tra cui il ministro della Difesa Yoav Gallant, i quali affermano che i tempi sono maturi per un cessate il fuoco.
Israele ha affermato che i sei ostaggi trovati morti a Gaza sono stati uccisi da Hamas poco prima che le forze israeliane arrivassero nel tunnel in cui erano trattenuti. L’ala armata di Hamas, le Brigate al-Qassam, sembravano dire in una dichiarazione di lunedì che ora avevano una politica di uccidere tutti gli ostaggi che Israele cercava di salvare. Secondo quanto riferito, tre degli ostaggi uccisi erano tra coloro che sarebbero stati rilasciati nella prima fase della proposta di cessate il fuoco delineata da Biden a luglio. Migliaia di persone ieri hanno partecipato al funerale di uno dei sei, l’israeliano-americano Hersh Goldberg-Polin. Era uno degli ostaggi più noti, con i suoi genitori che guidavano una campagna di alto profilo per la liberazione dei prigionieri, incontrando Biden e Papa Francesco e parlando alla Democratic National Convention il mese scorso.
Situazione ostaggi
Circa 250 ostaggi sono stati presi il 7 ottobre. Più di 100 sono stati liberati durante un cessate il fuoco a novembre in cambio del rilascio dei palestinesi imprigionati da Israele. Otto sono stati salvati dalle forze israeliane. Le truppe israeliane hanno ucciso per errore tre israeliani fuggiti dalla prigionia a dicembre. A Gaza restano circa 100 ostaggi, di cui si ritiene che un terzo sia morto. I militanti guidati da Hamas hanno ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili, quando hanno fatto irruzione nel sud di Israele il 7 ottobre. L’offensiva di rappresaglia di Israele a Gaza ha ucciso oltre 40.000 palestinesi, secondo le autorità sanitarie locali, che non hanno specificato quanti fossero i militanti. La guerra ha costretto la stragrande maggioranza dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza a spostarsi, spesso più volte, e ha fatto sprofondare il territorio assediato in una catastrofe umanitaria, con il conseguente timore di un’epidemia di poliomielite . Nel frattempo, Israele ha continuato il suo raid di sei giorni nel campo profughi di Jenin nella Cisgiordania occupata da Israele. I giornalisti dell’AP hanno visto i bulldozer distruggere le strade. La Mezzaluna Rossa palestinese ha affermato che le forze israeliane stavano bloccando le loro ambulanze, impedendo loro di raggiungere i feriti.
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