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Cosa occorre fare per avere un turismo di qualità? Bisogna destagionalizzare


woman taking pictures of ruins
Photo by Haley Black on Pexels.com

Dai 36 anni della generazione X, nati tra il 1965 e il 1980, ai 5 anni della generazione Alpha (dal 2013). Nel mezzo i 21 anni dei millenials (1981-1996) e i 14 della generazione Z (1997-2012). Sono queste le età medie in cui le ultime quattro generazioni di italiani hanno viaggiato per la prima volta in aereo. Un sondaggio, condotto su un campione di 1200 persone in transito questa estate negli aeroporti italiani ed equamente suddivise tra le 4 generazioni a confronto, ha, inoltre, evidenziato come il primo volo abbia avuto destinazioni e motivazioni simili per ogni generazione. Infatti, nel caso di millenials (nel 59% dei casi) e generazione Z (47%) il primo volo è legato a motivi di studi, come la partecipazione a programmi Erasmus/Leonardo, gite scolastiche o semplicemente per festeggiare un traguardo raggiunto, con destinazioni preferite i Paesi Europei. Agli antipodi troviamo, invece, la generazione X che spesso lo ha fatto per necessità lavorative e/o familiari (58%), con destinazioni che in 1 caso su 2 erano extra Ue. Per gli ultimi nati della generazione Alpha, al contrario, l’aereo ormai, complice l’offerta di voli sempre più capillare e ottimizzata, non è più legato a necessità o momenti specifici e il primo decollo, nel 60% delle occasioni, ha destinazioni nazionali. Secondo un’analisi di Vamonos-Vacanze.it, piattaforma specializzata in viaggi di gruppo, i social network giocano un ruolo fondamentale nella scelta di un viaggio per il 65% dei giovani (millennial e Gen-Z). Tra le tendenze più in voga troviamo il turismo “local” e l’esplorazione di destinazioni “off the beaten track”: il 74% degli intervistati desidera visitare luoghi ancora non visti, con un focus particolare sull’autenticità dell’esperienza (78%) e sulla scoperta di mete sconosciute prima che diventino popolari (62%).

I social network come fonte di ispirazione

Lo studio di Vamonos offre una panoramica sui trend emergenti del turismo italiano, analizzando le preferenze dei viaggiatori, i cambiamenti di gusto e le destinazioni più ambite. Se le raccomandazioni di amici e familiari rimangono importanti (47%), soprattutto per la fascia d’età più matura, i social media esercitano un’influenza significativa sui giovani (65%), che si affidano a influencer, blogger e piattaforme come Instagram e TikTok per pianificare i loro viaggi. I viaggiatori di oggi ricercano esperienze turistiche uniche che permettano loro di immergersi nella cultura locale e di esplorare gemme nascoste al di fuori dei sentieri battuti. Il turismo “off the beaten track” rappresenta una tendenza in crescita, con un focus sulla scoperta di luoghi autentici e meno conosciuti. La ricerca di Vamonos-Vacanze.it evidenzia un crescente interesse per l’enogastronomia durante le vacanze del 2024. Gli appassionati di cucina desiderano approfondire le tradizioni culinarie dei territori visitati e conoscere le origini dei prodotti tipici (38%). La genuinità e l’autenticità dei piatti artigianali sono valori molto apprezzati dai viaggiatori.

Parola d’ordine destagionalizzazione

La destagionalizzazione e l’allungamento della stagione turistica rappresentano un fenomeno sempre più rilevante nel settore turistico globale. Questo trend non solo risponde all’esigenza di ottimizzare le risorse, ma offre anche una soluzione efficace per contrastare i limiti del turismo stagionale tradizionale.

Perché la destagionalizzazione è importante per il turismo?

La destagionalizzazione è diventata un obiettivo cruciale per molte destinazioni turistiche, in quanto consente di distribuire il flusso di visitatori durante tutto l’anno, riducendo la dipendenza dai picchi stagionali. Questo approccio è particolarmente vantaggioso per diverse ragioni. Innanzitutto, la riduzione della stagionalità permette di diminuire la pressione sulle infrastrutture e sull’ambiente durante i mesi di alta stagione, evitando il sovraffollamento e l’usura delle risorse naturali e urbane. Inoltre, allungare la stagione significa poter mantenere attive le strutture ricettive, i ristoranti e le attrazioni turistiche per un periodo più lungo, garantendo occupazione stabile ai lavoratori del settore. In secondo luogo, la destagionalizzazione offre alle destinazioni l’opportunità di diversificare la propria offerta turistica. Questo può includere la promozione di eventi culturali, festival, attività sportive o esperienze enogastronomiche durante i periodi di bassa stagione. Questa varietà di proposte non solo attira nuovi segmenti di visitatori, ma contribuisce anche a migliorare l’immagine della destinazione come luogo dinamico e vivace tutto l’anno.

Quali sono le strategie efficaci per allungare la stagione turistica?

Allungare la stagione turistica richiede una pianificazione accurata e l’implementazione di strategie innovative. Una delle chiavi per il successo è la creazione di offerte attrattive che rispondano alle esigenze dei turisti fuori stagione. Ad esempio, molte destinazioni stanno puntando su esperienze legate al benessere, come spa e terme, che sono particolarmente apprezzate nei mesi più freddi. Un’altra strategia vincente è la promozione di eventi fuori stagione. Fiere, festival, concerti e manifestazioni sportive possono essere organizzati in periodi tradizionalmente meno frequentati, attirando visitatori e creando un motivo per viaggiare in un periodo diverso dal solito. Questi eventi non solo portano turisti, ma contribuiscono anche a stimolare l’economia locale, generando entrate per le imprese del territorio. Inoltre, le campagne di marketing mirate sono essenziali per comunicare l’attrattiva della destinazione durante la bassa stagione. Utilizzare i canali digitali per promuovere offerte speciali, pacchetti turistici e nuove esperienze è fondamentale per raggiungere un pubblico più vasto e invogliare i potenziali visitatori a considerare la destinazione in un periodo dell’anno meno convenzionale. Insomma come dice  il ministro del Turismo Daniela Santanchè «per combattere l’overtourism bisogna decentrare e destagionalizzare l’offerta».

Quali sono i benefici a lungo termine della destagionalizzazione?

I benefici della destagionalizzazione non si limitano al breve termine, ma hanno anche un impatto duraturo sulla sostenibilità e sulla prosperità delle destinazioni turistiche. A lungo termine, distribuire il flusso turistico durante tutto l’anno consente di mantenere un equilibrio tra domanda e offerta, evitando l’eccessivo sfruttamento delle risorse durante l’alta stagione e il loro sottoutilizzo durante i periodi di bassa stagione. Inoltre, l’allungamento della stagione permette di fidelizzare i turisti, offrendo loro esperienze uniche e personalizzate che difficilmente potrebbero vivere nei periodi di maggiore affluenza. Questa fidelizzazione si traduce in un aumento del turismo di ritorno, con visitatori che scelgono di tornare nella destinazione in diverse stagioni dell’anno, contribuendo a una crescita economica costante e sostenibile. Dal punto di vista ambientale, la destagionalizzazione riduce l’impatto ecologico del turismo, favorendo un approccio più responsabile e rispettoso dell’ambiente. Mantenere un afflusso costante ma controllato di visitatori permette di preservare le risorse naturali e culturali della destinazione, garantendo che queste rimangano intatte per le future generazioni. La destagionalizzazione e l’allungamento della stagione turistica rappresentano una risposta innovativa alle sfide del turismo moderno. Questo approccio non solo migliora la sostenibilità e l’efficienza delle destinazioni, ma offre anche ai turisti nuove opportunità per scoprire e apprezzare luoghi e culture in momenti diversi dell’anno. L’importanza di adottare strategie mirate e consapevoli è cruciale per garantire il successo di questo trend in crescita. Continuare a investire in iniziative che favoriscano il turismo durante tutto l’anno non solo arricchisce l’esperienza dei visitatori, ma contribuisce anche a creare un futuro più sostenibile e prospero per l’industria turistica globale.



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