George Clooney e Brad Pitt arrivano al Lido di Venezia (Keystone)
L’81esima Mostra del Cinema di Venezia si è chiusa con la vittoria del regista spagnolo Pedro Almodovar che ha alzato il Leone d’oro mentre la sala batteva fragorosamente le mani alzandosi in piedi. La presidente di giuria Isabelle Huppert, con un abito scultura bianco ha annunciato il premio deciso all’unanimità, per il film La stanza accanto, che è il primo film in lingua inglese dato al noto regista spagnolo, che emozionato, ha parlato del “miracolo” che le sue grandi attrici Julianne Moore e Tilda Swinton sono riuscite a fare ogni giorno sul set di questa storia su una donna alla fine dei suoi giorni e della sua amica scelta per accompagnarla in questo fine vita. “Ogni essere umano deve essere libero di scegliere questo momento con dignità e i governi devono prendere decisioni, fare regolamenti per aiutare le persone e rispettarle”, ha detto Almodovar. L’Italia invece è arrivata sul palco per il secondo premio, il Leone d’argento Gran premio della giuria, con una regista tenace quanto minuta, Maura Delpero con la sua seconda opera, Vermiglio, girata quasi totalmente con attori non protagonisti, in lunghi mesi per rispettare le stagioni, e in dialetto. “Questo film è stato possibile con il sostegno pubblico. Vorrei ricordare – ha detto Delpero – che senza questi fondi il film avrebbe dovuto tradire se stesso, non avrebbe avuto il dialetto che è la musica di questo film, non avrebbe avuto volti veri ma magari attori che avrebbero fatto incassare, non avrebbe potuto aspettare i ritmi della natura. È importante che ci sia dialogo tra il cinema indipendente e le istituzioni”, ha commentato la regista guardando proprio verso il palco dove era seduto il neo ministro. La Delpero ha colto l’occasione del premio nella notte dei Leoni per parlare anche di politica famigliare, partendo dal suo esempio di regista mamma, sottolineando la necessità che ci sia una politica di conciliazione tra lavoro e famiglia. “Mi auguro che la società che si riproduce con i corpi delle donne senta questo problema come suo e non lasci sole le donne”, ha concluso.
Nicole Kidman invece è stata premiata con la Coppa Volpi per Babygirl, un premio che non ha potuto ritirare perché ha dovuto lasciare il Lido di corsa dopo avere ricevuto la notizia della morte della madre. Anche Vincent Lindon ha vinto la Coppa Volpi per il film Noi e loro.
Miglior restauro a Venezia Classici è Ecce Bombo. Moretti, ora più reattivi verso la pessima legge sul cinema
A Venezia Classici, la Giuria presieduta da Renato De Maria e composta da 24 studenti dei corsi di cinema delle università italiane, ha assegnato il Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema a Chain reactions di Alexandre O. Philippe (Stati Uniti). Il premio per il miglior film restaurato è andato ad Ecce Bombo di Nanni Moretti (Italia, 1978). “Forse dovremmo essere più reattivi nei confronti della nuova pessima legge sul cinema”. Così Nanni Moretti, sul palco della finale della Mostra del cinema di Venezia, dopo aver ricevuto il premio per il miglior restauro di Venezia Classici con Ecce Bombo. “Vi ringrazio per questo premio inaspettato, sproporzionato, esagerato, visto che c’erano in gara film di De Sica, Truffaut, Lang, Brook”.
Migliore attore a Orizzonti è Francesco Gheghi
Il premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile a Venezia 81 è stato vinto da Francesco Gheghi per il film Familia di Francesco Costabile (Italia), che racconta una storia vera di violenza domestica e di un parricidio. Un discorso lunghissimo il suo, interrotto dalla commozione sincera, e con dediche speciali (persino al nonno in cielo) ai genitori “che mi hanno cresciuto con amore e serenità che diamo troppo per scontati”.
Leone del futuro a Familiar Touch di Sarah Friedland
Il Leone del futuro, premio Venezia Opera Prima è stato assegnato a Familiar Touch di Sarah Friedland (Stati Uniti). La regista con la sua opera prima di premi ne ha vinti ben 3. Ebrea americana, la Friedland ha espresso solidarietà al popolo palestinese. Stesso proclama da Scandar Copti che per Happy Holidays, che parla di due famiglie palestinesi e israeliane a confronto.
A sfilare, tra i tanti, il cast de L’orto americano di Pupi Avati, che ha firmato qualche autografo sulle note di ‘Bello e impossibile’ di Gianna Nannini, e di Horizon – An american saga di e con Kevin Costner. La ‘star’ ha salutato e baciato i fan da lontano. Nessun ie nemmeno selfie, solo una stretta di mano ad un fan (l’unico fortunato). Uno scenario diverso da quello che ha visto protagonisti Brad Pitt e George Clooney che, se ci fosse stata la possibilità di firmare autografi a distanza e virtualmente, lo avrebbero fatto, dopo aver setacciato ogni angolo del tappeto rosso per donarsi a chi li attendeva dalle prime ore della mattina. E di fatti sono stati proprio loro le vere star di Venezia 81, dove sono arrivati per presentare Wolfs di Jon Watts, un film fuori concorso di cui sono protagonisti e in cui recitano insieme per la prima volta dal 2008, quando uscì Burn After Reading – A prova di spia. Chapeau quindi ai veri divi del Lido…. gli unici Pitt e Clooney!
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