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Il sindaco di Milano in prima linea contro la scelta del nuovo nome per l’aeroporto di Malpensa


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Photo by Maria Tyutina on Pexels.com

Sono molti a non essere d’accordo sulla scelta del nome quello dell’ex premier italiano Silvio Berlusconi per l’aeroporto Milano-Malpensa. Lo scorso luglio la decisione riguardo l’intitolazione sembrava fosse decisa, in barba alle polemiche, con effetto immediato, da un’ordinanza dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, il cosiddetto ENAC. Il tutto, evidentemente, con il benestare del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il MIT. Ora, però, le nuove polemiche hanno dato il via a un’azione legale o, meglio, a un ricorso che verrà depositato al TAR, il Tribunale amministrativo regionale, già la prossima settimana. Il primo passo è stato compiuto dalla giunta del Comune di Milano, che ha approvato la delibera relativa al ricorso contro l’intitolazione dell’aeroporto varesotto a  Berlusconi. Dopo che la delibera sarà stata approvata anche dagli altri Comuni interessati, verrà depositato il ricorso al TAR. «Ci siamo associati al ricorso come altri Comuni “, ha spiegato il sindaco Beppe Sala, a margine dell’evento di apertura della Green Week , “e confermo che siamo associati al ricorso, mentre per le tempistiche non so ancora niente”.

A luglio la notizia del ricorso al Tar contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi da parte di 9 città, aderenti al Cuv, consorzio urbanistico volontario composto da 9 comuni che insistono sul sedime aeroportuale di Malpensa: Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Gola Secca, Lonate Pozzolo, Samarate, Somma Lombardo e Vizzola Ticino

Ma facciamo qualche passo indietro. L’intitolazione risale allo scorso 11 luglio, quando il più importante scalo aeroportuale del Nord Italia era stato ribattezzato, citiamo la nota, «Aeroporto internazionale Milano Malpensa – Silvio Berlusconi». Una decisione preceduta, pochi giorni prima, da un annuncio del vicepremier Matteo Salvini e subito contestata dalla sinistra. Il sindaco di Milano Beppe Sala, già allora, aveva preannunciato la volontà del Comune di adire il Tribunale amministrativo per revocare la decisione. Queste le sue parole: «Se gli altri Comuni fanno ricorso, ci assoceremo».

«L’amministrazione comunale di Milano ha compiuto una scelta importante e non scontata che sosteniamo in pieno» ha commentato, Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Partito Democratico in Regione Lombardia. «La giunta Sala, insieme ad altre amministrazioni comunali del territorio, non resta a guardare di fronte a un atto grottesco e inutilmente divisivo voluto da Salvini e dal governo Meloni».

Voci si sono levate anche dal centrodestra. Secondo Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, «Silvio Berlusconi è stato un grande imprenditore, politico e soprattutto uomo delle istituzioni, un visionario che ha modernizzato l’Italia e che ha rilanciato il pensiero politico popolare, liberale e riformatore. Fare ricorso contro l’intitolazione di Malpensa al Cavaliere e schierare il Comune in una tardiva e stucchevole polemica politica sul nome di Berlusconi è una scelta miope, sbagliata, che non fa onore a Milano. Invitiamo il sindaco Sala a non alimentare sterili polemiche su un nome che è un grande patrimonio ideale per Milano e l’Italia».

“Milano è ormai tra le città più insicure d’Italia, da anni non trova una soluzione per il nuovo stadio e ha addirittura perso la finale di Champions 2027 rimediando una figuraccia internazionale, in più ha deciso di tassare e penalizzare i cittadini che non possono permettersi un mezzo di trasporto – a due o a quattro ruote – ultimo modello. Eppure la priorità di Giuseppe Sala e della sua Giunta è cancellare l’intitolazione a un grande milanese come Silvio Berlusconi dell’aeroporto di Malpensa. Viva la Milano che guarda al futuro e non ha tempo da perdere”, queste le parole della Lega per commentare la decisione del Comune di Milano.

Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, dal canto suo ha commentato: «Berlusconi non ha bisogno di essere ricordato. È quello che ha lasciato, a prescindere dal “ti dedico la via, la piazza”. Berlusconi ha lasciato una eredità. A me ha cambiato la vita da così a così e a tanti, forse a tantissimi, a tutti quelli che hanno lavorato con lui ha cambiato la vita. E Berlusconi è questo».



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