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Scoperti tentativi per influenzare le elezioni americane del 2020 e nel 2024 da parte di una società iraniana


grayscale photo of hackers sitting on chairs
Photo by Tima Miroshnichenko on Pexels.com

Oggi, l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro ha nominato sette persone  il cui lavoro sarà essenzialmente di monitoraggio di operazioni che l’Iran in passato ha posto in essere per influenzare o interferire nelle elezioni presidenziali del 2024 e del 2020. Oramai è noto che lo stato iraniano abbia intrapreso una serie di attività informatiche dannose, come operazioni di hack-and-leak e spear-phishing, nel tentativo di minare la fiducia nei processi e nelle istituzioni elettorali degli Stati Uniti e di interferire con le campagne politiche.

“Il governo degli Stati Uniti continua a monitorare attentamente gli sforzi degli attori malintenzionati per influenzare o interferire nell’integrità delle nostre elezioni”, ha affermato il sottosegretario facente funzione del Tesoro per il terrorismo e l’intelligence finanziaria Bradley T. Smith. “Il Tesoro, come parte di uno sforzo dell’intero governo che sfrutta tutti gli strumenti e le autorità disponibili, rimane fortemente impegnato a ritenere responsabili coloro che cercano di minare le nostre istituzioni”.

Cosa è accaduto?

Questa estate, è stato scoperto che il governo iraniano aveva cercato di alimentare la discordia e minare la fiducia nelle istituzioni democratiche degli Stati Uniti, utilizzando l’ingegneria sociale e altri sforzi per ottenere l’accesso a individui con accesso diretto alle campagne presidenziali. Queste attività, che comprendevano furti e divulgazioni di informazioni sensibili, avevano lo scopo di influenzare il processo elettorale degli Stati Uniti. Già dal maggio 2024, gli hacker con sede in Iran hanno aumentato i loro attacchi informatici dannosi alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024. Queste intrusioni da società di sicurezza private che le hanno scoperte sono state segnalate come opera di “APT 42” e “Mint Sandstorm”.

Interferenze nelle Presidenziali del 2024

Masoud Jalili (Jalili) e altri membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC) hanno compromesso diversi account di funzionari e consiglieri delle prime linee della campagna presidenziale del 2024 e hanno fatto trapelare dati rubati a membri dei media e ad altre persone allo scopo di influenzare le elezioni in corso. Jalili quindi è colpevole perchè anche responsabile di operazioni informatiche dannose che hanno preso di mira un ex funzionario del governo statunitense nel 2022. Nel 2022, Jalili ha utilizzato lo spear-phishing nel tentativo di compromettere gli account personali dell’ex funzionario statunitense.

Nel frattempo il Dipartimento di Giustizia ha compiuto due passi: in primis ha desecretato un atto di accusa nei confronti di Jalili e di due complici dell’IRGC, secondariamente ha rafforzato il  programma Rewards for Justice del Dipartimento di Stato che offre una ricompensa fino a 10 milioni di dollari a chi farà avere informazioni su Jalili e i suoi due soci o ne conosce per certo i  tentativi di interferire nelle elezioni statunitensi.

Interferenze nelle Presidenziali del 2020

Oggi l’OFAC ha fatto riemergere il lavoro nascosto di ben sei dipendenti e dirigenti della Emennet Pasargad, una società iraniana di sicurezza informatica precedentemente nota come Net Peygard Samavat Company, che avevano tentato di interferire nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2020. 

Tra agosto e novembre 2020, la Emennet Pasargad ha guidato un’operazione online per intimidire e influenzare gli elettori americani, nonché per minare la fiducia degli elettori e seminare discordia, in relazione alle elezioni presidenziali statunitensi del 2020, Come?  Servendosi di suoi dipendenti  che hanno ottenuto o tentato di ottenere informazioni sugli elettori statunitensi dai siti web delle elezioni statali statunitensi, inviando e-mail minacciose per intimidire gli elettori. Nel novembre 2021, l’OFAC ha condannato la Emennet Pasargad (ai sensi dell’EO 13848) per aver tentato di influenzare le elezioni presidenziali statunitensi del 2020 e cinque suoi associati colpevoli di aver agito, o aver dichiarato di agire, per o per conto della Emennet Pasargad.

Nel febbraio 2019, l’OFAC ha incolpato la  Emennet Pasargad ai sensi dell’EO 13606 per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale o tecnologico per, o beni o servizi a o a supporto dell’Islamic Revolutionary Guard Corps-Electronic Warfare and Cyber ​​Defense Organization. La Net Peygard Samavat Company è stata coinvolta in una campagna informatica dannosa per ottenere l’accesso e impiantare malware nei sistemi informatici di attuali ed ex agenti del controspionaggio statunitense. Successivamente essendo stata attenzionata dalle autorità statunitensi, presumibilmente per eludere le sanzioni e continuare le sue operazioni informatiche dannose, ha cambiato il proprio marchio e oggi si fa chiamare Emennet Pasargad.

Ali Mahdavian , Fatemeh Sadeghi e Elaheh Yazdi  dipendenti della Emennet Pasargad, sono stati inclusi in un programma Rewards for Justice del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti del novembre 2023 assieme anche ad altri dipendenti quelli della Emennet Pasargad , Sayyed Mehdi Rahimi Hajjiabadi , Mohammad Hosein Abdulrahimi e Rahmatollah Askarizadeh

L’OFAC ha quindi condannato Ali Mahdavian, Fatemeh Sadeghi, Elaheh Yazdi, Sayyed Mehdi Rahimi Hajjiabadi, Mohammad Hosein Abdolrahimi e Rahmatollah Askarizadeh ai sensi dell’EO 13848 per avere agito  per conto di, direttamente o indirettamente, della  Emennet Pasargad, che ha beni e interessi sono bloccati ai sensi dell’EO 13848.



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