Secondo un rapporto del governo americano sulle attività antireligiose in Cina, (USCIRF) il governo cinese starebbe reprimendo le chiese cattoliche e protestanti nel paese ordinando la rimozione delle immagini di Gesù e la loro sostituzione con foto del presidente Xi Jinping. Il Partito Comunista Cinese, ufficialmente ateo, ha lanciato quella che il rapporto definisce una campagna di “sinizzazione” coercitiva della religione che sta prendendo di mira tutti gli elementi delle attività spirituali nel paese. “Il governo ha ordinato la rimozione delle croci dalle chiese, sostituito le immagini di Gesù Cristo o della Vergine Maria con immagini del presidente Xi, richiesto l’esposizione di slogan del PCC all’ingresso delle chiese, censurato testi religiosi, imposto materiali religiosi approvati dal PCC e ordinato al clero di predicare l’ideologia del PCC”, si legge nel rapporto, reso pubblico il mese scorso. La campagna antireligiosa è stata lanciata dal signor Xi ed è sostenuta da organizzazioni religiose controllate dallo Stato. L’azione su largo raggio promossa dal premier però è stata ostacolata da “decine di milioni” di cristiani che hanno rifiutato il controllo sulle chiese continuando a praticare il culto in modo indipendente.
Nel rapporto poi si legge che l’ultranazionalismo viene utilizzato per sradicare con la forza gli elementi religiosi considerati in contraddizione con le politiche e i programmi politici del regime. Il governo ha anche nominato fedelissimi del partito come figure religiose di spicco, ha modificato i luoghi di culto con un’architettura approvata dal partito e ha infuso le dottrine religiose con la propaganda. Anche le attività religiose non ufficiali non sanzionate dal partito sono state messe fuorilegge.
Il governo federale ha stimato nel 2021 che il 18% della popolazione cinese di 1,4 miliardi di persone è buddista, il 5% cristiano e il 2% musulmano. Altre tradizioni religiose significative includono il taoismo, il Falun Gong e pratiche religiose popolari.
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