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Italia, manovra economica da 30 miliardi al via, ecco le novità


Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti

In Italia è polemica per la manovra finanziaria da 30 miliardi di euro partorita dai tre leader della maggioranza. Le principale novità? L’aiuto alle fasce di lavoratori dipendenti più deboli, fino a 35mila euro di reddito, con il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle 3 aliquote Irpef fanno sì che ci sarà un risparmio di circa 17 miliardi di euro.

Come da previsioni, nemmeno il 2025 sarà l’anno della grande riforma delle pensioni invocata da più parti per la sostenibilità di un sistema da tempo in crisi. Prorogate Ape sociale, Quota 103 e Opzione donna. Vengono innanzitutto prorogati per il 2025 gli interventi di flessibilità previsti dalla scorsa Legge di Bilancio: Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Il primo prevede la possibilità di andare in pensione in anticipo, con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati, imponendo però il ricalcolo contributivo. Per ora all’Inps sono arrivate molte meno domande del previsto: circa 7mila su una stima iniziale di 17mila. Ape sociale è invece un anticipo pensionistico che può essere ottenuto, una volta raggiunti i 63 anni e cinque mesi di età, dai lavoratori che si trovano in una situazione di svantaggio: disoccupati, care giver, persone con invalidità almeno del 74% e con almeno 30 anni di contributi, o impiegati in attività usuranti con almeno 36 anni di contributi. Opzione donna consente alle lavoratrici un pensionamento anticipato, ma solo a fronte di 35 anni di contributi e 61 anni di età (ridotti di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni).

La Manovra introduce “un innovativo meccanismo di incentivazione alla permanenza in servizio su base volontaria” con “un incentivo significativo sul fronte fiscale” (si parla di una detassazione del 9,19% di contribuzione a carico del lavoratore), come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella conferenza stampa di presentazione delle misure. Resta da vedere quali saranno i dettagli operativi. Il Mef anticipa che saranno “potenziate” le misure “destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro”. “Sulle pensioni c’è la rivalutazione piena” e “la rivalutazione delle minime” parola del ministro Giorgetti che ha spiegato che il “meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non c’è più”, ha aggiunto. Anche per questi due capitoli si attendono ulteriori dettagli. Sulle minime, Forza Italia vorrebbe arrivare a 640 euro. Ulteriore campo di intervento è una spinta alla previdenza complementare con l’introduzione di un semestre di silenzio assenso per destinare il Tfr ai fondi pensionistici.

Non solo per gli anziani ma anche per i nuovi nati sono previsti bonus da 1000 euro e  poi fringe benefit per neoassunti che si allontano più di 100 chilometri dalla residenza originale per favorire l’occupazione. Infine il Salva la sanità: verso un aumento fino a 3 miliardi di euro.

Ora il testo della manovra dopo il via libera del governo passerà alla Camera, e qui inizierà il lungo iter verso l’approvazione. Sebbene siano molti i nodi da sciogliere, come quello del ‘contributo’ da chiedere alle banche e alle altre grandi aziende che hanno avuto extraprofitti,  Antonio Tajani e Matteo Salvini hanno annunciato che si è trovato l’accordo per un prelievo da 3-4 miliardi di euro alle banche in due anni.

E il Bonus Natale? “Si conferma la stima di 1,1 milioni di beneficiari, effettuata in base alle dichiarazione dei redditi sulle quali è stata verificata la sussistenza di tutti i requisiti”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time in Senato a una interrogazione di  criteri per l’erogazione del ‘bonus Natale’, previsto dal decreto omnibus.

“L’indennità è destinata in particolare ai lavoratori a più basso reddito, nel solco di un impianto normativo esistente e collaudato che prevede un trattamento integrativo che spetta a determinate condizioni: capienza dell’imposta lorda e limite di reddito a 28mila euro, sostegno per il coniuge a carico riconosciuto tramite specifica detrazione e una particolare attenzione nei confronti di nuclei monogenitoriale. Si è scelto di operare in base a tali criteri al fine di ampliare il più possibile la platea dei beneficiari compatibilmente con le disponibilità di bilancio 2024”.

Giorgetti: “Su accise gasolio e benzina scelta definitiva al Parlamento”

“Sulle aliquote delle accise di diesel e benzina, ribadisco che rispondono a un preciso obbligo rispetto all’impostazione europea sui Sad, come è il gasolio, il governo rimetterà al Parlamento la scelta definitiva, noi abbiamo detto è corretto l’allineamento che potrà essere graduale, potrà significare un aumento su gasolio ma ovviamente una riduzione sulla benzina” ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al question time in Senato sul Piano strutturale di bilancio e la Manovra. E poi sulla casa ha aggiunto: “È assolutamente falsa la voce che abbiamo aumentato le tasse sulla casa. Chiunque abbia un minimo di esperienza sa perfettamente che chi fa una ristrutturazione edilizia, tanto più addirittura pagata dallo Stato, ha un preciso obbligo: aggiornare i dati catastali, anche allo scopo di stanare coloro che le case e non le hanno mai dichiarate”, ha concluso  il ministro. Quindi cosa accadrà? Che l’agenzia delle entrate busserà a casa di coloro che hanno beneficiato di detrazioni fiscali legate a interventi edilizi per verificare l’avvenuta comunicazione di aggiornamento catastale. 



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