Ora la Harris va a caccia dei repubblicani che non votano più per Trump negli stati in bilico

Kamala Harris sta cercando di convincere i repubblicani che alle primarie negli stati in bilico non hanno espresso le loro preferenze per Trump a votare per lei con tanto di slogan coniato ad hoc: “Repubblicani per Harris-Walz”. D’altra parte man mano che ci si avvicina alla fatidica data delle elezioni essendoci pochi voti di preferenza che dividono le preferenze tra i due candidati, ora bisogna giocarsi il tutto per tutto. “Nessun gruppo è troppo piccolo per avere importanza, soprattutto negli stati indecisi che sono quasi in parità”, ha detto l’analista politico Ron Faucheux. La Harris ha fatto campagna elettorale mercoledì nella contea di Bucks, in Pennsylvania, insieme agli elettori che hanno dichiarato di aver sostenuto Trump nelle passate elezioni, ma che ora appoggiano lei. Poi è apparsa su Fox News, notoriamente trumpiana, per rivolgersi agli indipendenti, ai democratici moderati e ai repubblicani che non vogliono più Trump come presidente. Al giornalista che l’ha intervistata, Bret Baier, ha detto di rappresentare una nuova generazione di leader. “Vorrei essere molto chiara. La mia presidenza non sarà una continuazione della presidenza di Joe Biden e, come ogni nuovo presidente che entra in carica, porterò le mie esperienze di vita, le mie esperienze professionali e idee fresche e nuove”, ha affermato durante l’intervista, senza però spiegare anche sommariamente come. Ha definito la campagna di Trump un “disastro ferroviario”. “Kamala era arrabbiata, sulla difensiva e ancora una volta ha abdicato a ogni responsabilità per i problemi che gli americani stanno affrontando. Non è riuscita a dare una risposta diretta a una singola domanda perché non ha risposte. L’intera campagna di Kamala si basa su bugie sul presidente Trump . Kamala non riesce a gestire la pressione di un’intervista con Fox News, quindi è certo  che non riuscirà a gestire la pressione di essere presidente degli Stati Uniti”, ha affermato la portavoce della campagna di Trump, Karoline Leavitt. La Harris ha poi ricordato l’assalto al Campidoglio avvenuto per colpa di “che ha violato il giuramento di sostenere la Costituzione degli Stati Uniti e, se gli verrà data la possibilità, lo violerà di nuovo. E se eletto, si siederà nello Studio Ovale a progettare la vendetta e si crogiolerà nei suoi rancori e penserà solo a se stesso e non agli americani”.

Berwood Yost, direttore del Franklin & Marshall College Poll, ha dichiarato al Washington Times che la corsa alla presidenza in Pennsylvania resta serrata, quindi è importante che la Harris prenda di mira i repubblicani delusi. “I dati che abbiamo raccolto nei sondaggi recenti mostrano che c’è un segmento di repubblicani tradizionali che afferma di stare ancora pensando alla propria scelta di voto. Avere dei colleghi repubblicani che hanno conosciuto e sostenuto che dicono di votare per Harris dà a questi repubblicani il permesso di votare anche per lei”, ha detto il signor Yost. “E questa sembra anche essere una strategia che potrebbe aiutarli a conquistare gli elettori indipendenti, poiché questi elettori tendono a dare valore al bipartitismo e alla risoluzione dei problemi rispetto all’ideologia”. Lunedì, i responsabili della campagna elettorale della Harris hanno annunciato un acquisto pubblicitario da 370 milioni di dollari negli stati indecisi, con la partecipazione di repubblicani che la sostengono, tra cui John Giles, sindaco di Mesa, in Arizona. Quindi è iniziata ufficialmente la caccia agli indecisi.  E il 5 novembre che orami è vicino vedremo chi l’avrà spuntata.