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Trump e Harris meno 4 giorni al voto finale


Oramai Kamala Harris e Donald Trump giunti  al rush finale della campagna elettorale più seguita del mondo non si risparmiano colpi bassi. La Harris tendenzialmente ha sempre mantenuto un profilo più alto di Trump, mentre l’ex presidente non si è risparmiato nulla, dal prendere in giro Biden per le sue cadute e gaffe, e lei accusandola di dire bugie e di cadere spesso in contraddizione per i suoi cambi di rotta e dietro front su alcuni capisaldi della sua linea politica originale, lasciando trapelare nelle sue parole anche una tendenza alla misoginia. Per non parlare poi degli immigrati irregolari vecchia spina nel fianco di Trump.  Ora però entrambi si giocano il tutto per tutto e persino Trump cerca di misurare le sue parole e quelle dei suoi accoliti invitati sui suoi palchi durante i suoi comizi. Domenica sera scorsa al Madison Square Garden, il famoso palazzetto dello sport di New York il comico Tony Hinchcliffe ha definito l’isola di Porto Rico «un’isola di spazzatura galleggiante» e ha asserito che le persone latinoamericane «adorano fare bambini», proseguendo poi con alcune battute crude, perpetuando stereotipi razziali su altre minoranze, incluse le persone ebree e afroamericane. Un brutto scivolone per il comitato di Trump che con un comunicato ha preso le distanze dalle dichiarazioni del comico spiegando che «non riflettono le idee del presidente Trump o della sua campagna». Il New York Times ha fatto notare che è raro che Trump si metta sulla difensiva: la sua tattica abituale è non scusarsi, né ammettere gli errori. Stavolta, però, non ha potuto ignorare le critiche perché le battute di Hinchcliffe potrebbero costargli consensi decisivi, negli stati in cui Trump e la Harris sono praticamente quasi alla pari. Secondo alcuni giornali statunitensi, i Repubblicani sono preoccupati soprattutto di perdere consensi tra la comunità portoricana negli Stati Uniti, che è piuttosto numerosa. Porto Rico è un territorio degli Stati Uniti dal 1898, non uno stato dell’unione, e quindi non vota direttamente alle elezioni presidenziali, ma le persone portoricane sono cittadini degli Stati Uniti e secondo l’ultimo censimento ce ne sono 5,7 milioni negli Stati Uniti, e 3,2 milioni a Porto Rico. Uno spostamento dell’elettorato portoricano potrebbe fare la differenza nel più importante degli stati in bilico, la Pennsylvania, dove vivono più di 470mila persone portoricane o di origine portoricana e diverse di quelle intervistate dai media hanno raccontato di essersi sentite offese dalle frasi di Hinchcliffe: «Nessuno gliela perdonerà», ha detto a BBC News una di loro. Ovviamente la campagna dei Democratici ha subito sfruttato il caso, facendo girare clip sui social network con i passaggi più razzisti e rabbiosi del comizio di New York. Domenica scorsa la Harris ha ricevuto il sostegno di Bad Bunny, un notissimo cantante portoricano che finora non si era schierato, e di  Jennifer Lopez e Ricky Martin. Lo stesso giorno i Democratici hanno presentato un nuovo programma per lo sviluppo economico di Porto Rico, e la proposta di istituire una task force da dedicare a questo compito. I discorsi di Hinchcliffe fatti al comizio di New York sono stati criticati anche da alcuni esponenti Repubblicani, in particolare dai parlamentari della Florida Maria Elvira Salazar e Marco Rubio, che però avevano attribuito al solo Hinchcliffe la visione razzista. Il candidato vicepresidente di Trump, JD Vance, ha cercato di buttare acqua sul fuoco dicendo di non essere preoccupato per la battuta di un comico che non è associato alla campagna di Donald Trump, sostenendo che «per gli elettori latinoamericani sono più importanti le loro condizioni economiche che una semplice battuta».

 Biden invece che si è sentito toccato profondamente da quella battuta e non riuscendo a tenere a bada gli umori, ha scatenato involontariamente un’altra tempesta politica con una delle sue boutade, asserendo che i portoricani non sono spazzatura mentre i sostenitori di Trump lo sono, costringendo ancora una volta sia l’ufficio stampa della Casa Bianca sia la stessa Harris a correre ai ripari e a prendere le distanze (quest’ultima).  

Nella videochiamata di martedì per sensibilizzare l’opinione pubblica latina, Biden ha difeso la comunità portoricana: “Sono brave persone, perbene e onorevoli”, ha detto il presidente, riferendosi ai portoricani. “L’unica spazzatura che vedo fluttuare là fuori sono i sostenitori [di Trump]. La sua demonizzazione dei latinoamericani è incosciente ed è antiamericana. È totalmente contraria a tutto ciò che abbiamo fatto”.

La Harris, dopo l’uscita del suo presidente, ha colto la palla al balzo per ribadire il suo impegno di “essere una presidentessa per tutti gli americani”. “Mi impegno a cercare un terreno comune e soluzioni di buon senso alle sfide che affrontate”, ha detto alla folla, con un ritorno di scarsi risultati.

Gli ultimi sondaggi

Secondo il sondaggio Bloomberg/Morning Consult pubblicato mercoledì (margine di errore 5 punti), la Harris è in vantaggio su Trump con il 48,8%-48,3% tra i probabili elettori: si tratta di una gara in parità, dato che il margine di errore del sondaggio è di cinque punti. Nel frattempo, Trump è in vantaggio del 48%-47% in Nevada, secondo un sondaggio CNN/SSRS pubblicato martedì (margine di errore 4,6 punti), e Harris è indietro rispetto a Trump del 47%-46% in un sondaggio AARP tra i probabili elettori pubblicato il 22 ottobre (margine di errore 4), mentre un sondaggio del Wall Street Journal dell’11 ottobre (margine di errore 4) mostra Trump con un vantaggio insolitamente ampio di cinque punti. Secondo la media ponderata dei sondaggi di FiveThirtyEight, Harris ha un vantaggio medio di 0,3 punti in Nevada . Il Nevada, che è il più piccolo stato indeciso, con appena sei voti elettorali, ha votato per i candidati democratici alla presidenza in ogni elezione dal 2008, e il presidente Joe Biden ha battuto Trump di 2,4 punti nel 2020. Il sostegno per la Harris tra gli elettori latini sarà cruciale per il suo successo sia in Arizona che in Nevada, dove gli ispanici e i latini costituiscono circa il 30% della popolazione e i sondaggi mostrano che ha perso sostegno tra la fascia demografica chiave. Biden ha portato gli elettori latini in Nevada su Trump con il 61% contro il 35% nel 2020, secondo i sondaggi in uscita della CNN, mentre Harris è in vantaggio su Trump con il 56% contro il 40% in Nevada, secondo un sondaggio di ottobre di USA Today/Suffolk University sugli elettori latini. La Harris sta lottando in particolare con gli uomini latini, secondo il sondaggio che ha rilevato che il 53% degli elettori latini maschi di età compresa tra 18 e 34 anni in Nevada sostiene Trump e il 40% sostiene Harris, mentre il 53% degli uomini latini di età compresa tra 35 e 49 anni nello stato sostiene Trump e il 39% sostiene Harris. L’immigrazione e l’inflazione sono in cima alla lista delle preoccupazioni degli elettori latini in Nevada, secondo un sondaggio di USA Today/Suffolk, che ha rilevato che il 37% si preoccupa per l’inflazione e il 17% per l’immigrazione. Anche la Carolina del Nord è uno dei sette stati chiave che determineranno l’esito delle elezioni del 5 novembre. Lì, a Rocky Mount, mercoledì  Trump ha tenuto un comizio ed è l’unico stato indeciso dove Trump ha vinto nel 2020, ottenendo una vittoria di 1,5 punti percentuali su Biden. L’ultimo democratico a vincere lo stato è stato il presidente Obama nel 2008, anche se ha avuto un governatore democratico, Roy Cooper, dal 2017. Ne vedremo delle belle… intanto siamo solo a meno 4 giorni dall’Election day.



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