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Elon Musk di nuovo contestato dalla figlia transgender


È noto che Elon Musk sia stato e resti un grande sostenitore di Trump in questa tornata elettorale. Il suo appoggio ha avuto un grande peso soprattutto sotto il profilo economico e non solo perché ha elargito grosse somme di denaro per sostenere la campagna elettorale più chiacchierata del mondo,  (arrivando persino a regalare 1 milione di dollari a un elettore di Trump nel Michigan), ma perché nel mondo della Finanza Musk ricopre un ruolo da protagonista assoluto.  Ma si sa che con la ricchezza non si compra anche la felicità. Ed Elon lo sa bene visto che da quando uno dei suoi figli ha scelto di cambiare genere allontanandosi da lui al punto da rinunciare anche al cognome paterno, ha dovuto fare i conti con un vero e proprio dramma familiare.  Sul quale si è riaccesa la miccia quando dopo la vittoria di Trump, Vivian Jenna Wilson, 20 anni, la figlia transgender di Musk, ha reso noto su Threads. «Ci penso da un po’ e i risultati delle elezioni me lo hanno confermato. Non vedo il mio futuro negli Stati Uniti. Anche se Trump resterà al potere per solo quattro anni, anche se le leggi anti-trans magicamente non si materializzeranno, la gente che ha votato per lui sarà sempre li». Lanciando una stoccata al padre che Donald Trump ha nominato assieme al patriota americano Vivek Ramaswamy” alla guida del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge), “che diventerà, potenzialmente, ‘il progetto Manhattan’ dei nostri tempi” (il progetto segreto Usa per sviluppare la prima bomba atomica, ndr), ha sottolineato il tycoon. “Insieme, questi due meravigliosi americani spianeranno la strada alla mia amministrazione per smantellare la burocrazia governativa, tagliare le normative eccessive, tagliare le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali, essenziali per il movimento ‘Save America’. Ovviamente il gelo tra padre e figlia seppur culminato nel 2022 con la richiesta della ragazza di cambiare cognome: «Non desidero essere collegata col mio padre biologico in qualsiasi modo o forma», ha di nuovo attirato l’attenzione delle cronache. La ragazza in passato lo ha accusato di transfobia, di “crudeltà” e di tradimenti “seriali”, arrivando ad affermare in tribunale di non voler essere più “imparentata” con il suo padre biologico “in nessuna forma e in nessun modo”. In un’intervista a Nbc dello scorso luglio, Vivian aveva raccontato che “quando era in quarta elementare” ed era in viaggio con il papà, lui le “urlava costantemente perché la sua voce era troppo alta”, esortandola a renderla più profonda. Anche Musk ha usato parole altrettanto dure, descrivendo suo figlio Xavier, come un “comunista” che pensa che “chiunque è ricco sia il male”, dicendo in aggiunta: “Ho perso mio figlio. Xavier è morto ucciso dal virus woke”, dichiarando guerra a questa cultura “incredibilmente malvagia” che consente l’intervento chirurgico per la riassegnazione di genere. La Wilson però a quanto pare non è comunque l’unica a voler lasciare l’America di Trump. Nelle ore successive all’incoronazione del tycoon hanno fatto un balzo le ricerche online su come trasferirsi all’estero. Le ricerche su Google su ‘come trasferirsi in Canada’ sono aumentate del 1.270%, quelle per l’Australia dell’820% mentre quelle per la Nuova Zelanda hanno segnato un quasi +2.000%. Sul social Reddit è stato formato un gruppo chiamato ‘r/AmerExit’ in cui sono condivisi centinaia di consigli e suggerimenti sulla destinazione ideale dove trasferirsi e su come ottenere visti e posti di lavoro. 



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