Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato che intende dichiarare lo stato di emergenza nazionale per la sicurezza delle frontiere e impiegare l’ esercito statunitense per effettuare una deportazione di massa di migranti clandestini. L’immigrazione è stata una delle questioni principali della campagna elettorale e Trump ha promesso di deportare milioni di persone e di stabilizzare il confine con il Messico dopo che un numero record di migranti ha attraversato illegalmente il confine durante l’ amministrazione del presidente Joe Biden. Sulla sua piattaforma social media Truth Social, Trump ha amplificato un post recente di un attivista conservatore che affermava che il presidente eletto era “pronto a dichiarare un’emergenza nazionale e utilizzerà risorse militari per invertire l’invasione di Biden attraverso un programma di deportazioni di massa”. Commentando: “Vero!”
Alla richiesta di maggiori dettagli sul piano, la portavoce della transizione di Trump, Karoline Leavitt, ha dichiarato in una nota che “il presidente Trump radunerà tutti i poteri federali e statali necessari per istituire la più grande operazione di deportazione di criminali illegali, spacciatori di droga e trafficanti di esseri umani nella storia americana”. I sostenitori dei diritti degli immigrati, tra cui l’American Civil Liberties Union, hanno dichiarato di essere pronti a reagire con azioni legali. Ma Trump forte della grande vittoria ottenuta alle elezioni contro la vicepresidente democratica Kamala Harris è intenzionato a proseguire i suoi piani senza avere alcuna intenzione di fare alcun passo indietro. Difatti ha annunciato la formazione di un governo composto da sostenitori della linea dura in materia di immigrazione, nominando l’ex capo ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement Tom Homan come suo “zar di frontiera”. Homan lo scorso luglio è apparso alla Convention nazionale repubblicana dicendo ai suoi sostenitori: “Ho ricevuto un messaggio dai milioni di immigrati clandestini che Joe Biden ha rilasciato nel nostro Paese: è meglio che iniziate a fare le valigie ora”. Trump ha anche nominato Kristi Noem alla guida dell’agenzia. In qualità di governatrice del Dakota del Sud, più vicina al Canada che al Messico, negli ultimi anni la Noem ha schierato decine di truppe della Guardia Nazionale per assistere lo stato repubblicano del Texas nella sicurezza dei confini, incluso un controverso dispiegamento nel 2021 finanziato da un miliardario repubblicano. Stephen Miller, consigliere storico di Trump e promotore di gran parte del programma sull’immigrazione del suo primo mandato, continuerà a svolgere il ruolo di vice capo delle politiche.
Mentre il governo degli Stati Uniti lotta da anni per gestire il confine meridionale con il Messico, Trump ha amplificato le preoccupazioni affermando che è in corso un’“invasione” da parte di migranti che, a suo dire, stupreranno e uccideranno gli americani. Durante la sua campagna, Trump si è ripetutamente scagliato contro gli immigrati clandestini, utilizzando una retorica incendiaria sugli stranieri che “avvelenano il sangue” degli Stati Uniti e fuorviando il suo pubblico sulle statistiche e le politiche sull’immigrazione. Trump non ha fornito dettagli sulla sua repressione dell’immigrazione, ma durante la sua campagna elettorale ha ripetutamente promesso di invocare l’Alien Enemies Act del 1798 per accelerare le deportazioni. I critici sostengono che la legge è obsoleta e sottolineano il suo utilizzo più recente durante la Seconda guerra mondiale, quando vennero internati i cittadini nippo-americani senza un giusto processo.
Trump ha detto al Time di non escludere la costruzione di nuovi campi di detenzione per migranti, ma che “non ce ne sarebbe poi così tanto bisogno” perché i migranti verrebbero allontanati rapidamente. Secondo un’analisi dei dati federali condotta dal Migration Policy Institute, durante la sua ultima presidenza Trump ha deportato circa 1,5 milioni di immigrati, un numero che l’amministrazione Biden è pronta a eguagliare. Inoltre, durante il suo primo mandato, Trump ha aggirato il Congresso per dirottare i fondi del Pentagono per espandere il muro di confine dichiarando un’emergenza nazionale. Il presidente Biden poi appena eletto revocò l’ordine di emergenza subito dopo il suo insediamento nel 2021.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.