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Sventato tentato omicidio del primo ministro italiano Giorgia Meloni


La polizia italiana ha arrestato 12 neonazisti accusati di aver complottato per assassinare il primo ministro del Paese Giorgia Meloni al fine di scatenare la guerra civile e rovesciare il governo, secondo quanto riportato dai media locali. La “Divisione lupi mannari”, un gruppo che operava su Telegram, ha cercato di stabilire un regime autoritario “incentrato sulla razza ariana” e ha pianificato attacchi violenti contro funzionari di alto rango per raggiungere questo obiettivo, secondo la polizia. Mercoledì si sono svolti raid in tutto il paese contro il gruppo, con un totale di 25 case perquisite e poliziotti che hanno scoperto insegne naziste, bandiere fasciste e coltelli zombie. I membri del gruppo avrebbero pianificato di sparare alla testa di Meloni mentre lasciava il parlamento, con conversazioni tra loro che avrebbero discusso di sessioni di addestramento e missioni di ricognizione intorno a Roma.

“C’è un hotel di fronte al Parlamento – è una delle conversazioni intercettate – da lì si può sparare dall’alto”, avrebbe detto uno di loro nell’agghiacciante corrispondenza. “Le sparerò in testa”, ha detto un altro

La polizia antiterrorismo ha detto che il gruppo era già in una fase avanzata di preparazione operativa ed era in grado di effettuare attacchi al momento dei raid. Un altro gruppo Telegram segreto chiamato Movimento Nuova Alba invece era stato creato per discutere i progetti più violenti del gruppo e per addestrare i “guerrieri”, con incontri di persona per discutere i piani, secondo gli investigatori.

Gli emblemi della "Divisione lupi mannari" ne0-nazisti condivisi sul loro canale Telegram

Gli emblemi della “Divisione lupi mannari” ne0-nazisti condivisi sul loro canale Telegram

Sulla parete della camera da letto di un sospetto è appesa una bandiera italiana raffigurante il dittatore fascista Benito Mussolini che fa il saluto romano

La “divisione” era presumibilmente guidata da tre figure chiave: Daniele Trevisani, che si dice fosse il leader ideologico, Andrea Ziosi, che presumibilmente gestiva le comunicazioni e si teneva in contatto con le cellule situate in altri paesi, e Salvatore Nicotra, noto come “l’istruttore”.

Secondo i documenti visionati da La Repubblica, egli avrebbe “avuto il compito di arruolare e addestrare militarmente i membri dell’associazione”, che chiamavano “compagni”. Avrebbero stretto relazioni con gruppi jihadisti, condividendo metodi e tecniche di combattimento per raggiungere i loro obiettivi comuni di “far collassare il sistema”. I membri, con sede in tutto il paese, avrebbero deciso di andare a Roma per “punire” Meloni, affermando con orgoglio che si stavano addestrando per l’attacco, riferisce La Repubblica. Secondo quanto riferito, hanno cercato armi su Internet e visitato poligoni di tiro per esercitarsi a sparare. Sono anche accusati di aver reclutato minori su Internet per partecipare alle violenze, affermando che “le truppe devono crescere”. “Guarda mia figlia che ha imparato a fare il saluto romano” scrive uno del gruppo, allegando la foto di una neonata con il braccio alzato. “Fantastico! Bambino ariano’.

La polizia è riuscita a rintracciare la rete grazie alle prove ottenute durante una precedente indagine su un’organizzazione sorella chiamata “The Order of Hagal”. Il gruppo, che le autorità hanno sciolto nel 2022, aveva allo stesso modo elaborato piani dettagliati per rovesciare il governo italiano con la forza, dichiarando che avrebbe formato “eserciti” per “far fuori i politici” in un attacco a sorpresa.



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